ARS&TECNICA 

 

 

La passione della fotografia non è disgiunta dal fascino che per un giovane (Sob&Sigh ) di fine anni 70 poteva avere il mezzo tecnico ossia la macchina fotografica. Oggi quella passione è per l'ultimo modello di cellulare, allora ma solo per pochi, era per l'ultimo modello di Nikon, Canon o Minolta per citare alcuni marchi storici di macchine fotografiche. Non si trattava certo dei modelli top dato che uno studente non se li poteva permettere.

Già qui si riscontra una differenza rispetto ai tempi moderni: non tutti si appassionavano alla fotografia per cui giravano poche foto e ovviamente solo su riviste e giornali. Poco è sinonimo di qualità; oggi tutti scattano all'impazzata e spesso pubblicano sui social e questo è peggio.

Allora si andava oltre al mero scatto ( e oggi video ); si fotografava utilizzando un negativo in B&N, lo si sviluppava e con un'attrezzatura minima, ricavando una camera oscura in bagno o in cantina, si stampavano aggiungo faticosamente le foto.

Alla sera del giovedì se ne discuteva con gli amici del Fotoclub che normalmente ti massacravano.....troppo chiara, troppo scura, potevi tagliare di qua, hai tagliato troppo, ma che cavolo di soggetto è questo e si infieriva cercando di demolire l'aspirante artista....che però non desisteva!

Oggi i mezzi tecnici sono normalmente più facili da utilizzare e permettono risultati immediati; quello che manca però è il pensiero per cui si scatta a raffica che non costa nulla e i risultati poi si vedono nel senso che ci sono miliardi di fotografie sul web da gettare immediatamente nella monnezza.

Questo deriva essenzialmente della mancanza di confronto e discussione, della paura della critica, dall'individualismo esasperato; il narcisismo è al massimo livello a discapito della qualità.

Qui di seguito c'è una carellata delle macchine fotografiche che ho acquistato e messo sotto spirito negli anni trascorsi a cogliere l'effimero.

Quello che si nota è che il mercato del consumismo liberale produce oggi centinaia di modelli di macchine fotografiche che vanno fuori produzione dopo tre anni. Pura follia accompagnata dalla pubblicità Carbon Free de stu c...

 

Canon mira a ottenere emissioni nette di CO2 pari a zero dalle sue attività commerciali entro il 2050

 

 

 

 

La ZENIT TTL è stata la prima reflex prodotta in Russia ed è stata anche  il mio primo acquisto (1979).

I primi esemplari furono costruiti dal 1977 al 1985 insieme ad altri modelli.

L'obiettivo HELIOS 44 M con focale 58mm e apertura massima f2 aveva l'attacco a vite.

L'esposimetro si attivava premendo il pulsante di scatto a metà corsa la qual cosa produceva  la chiusura del diaframma ragione per cui l'inquadratura risultava difficoltosa per la perdita di luminosità.

I tempi di otturazione erano compresi tra 1/30 - 1/500.

Robusta e allo stesso molto pesante. (1kg)

 

 

 

 

 

 

La Nikon FG è una macchina fotografica SLR (Single Lens Reflex) amatoriale prodotta dalla Nippon Kogaku K.K (dal 1988 Nikon Corporation) per pellicola 135 mm, in commercio dal 1982 al 1989.

All'avanguardia per l'epoca, possiede l'automatismo programmato (Program) che mette l'apparecchio stesso in grado di scegliere la coppia tempo/diaframma più idonea per la ripresa.

Dotata anche di correzione dell'esposizione per il controluce l'esposimetro era costituito da una fotocellula al silicio.

L'acquistai a Livigno nel 1983 insieme ad un obiettivo Zoom 75-150 e apertura f3.5 della serie Nikon E con attacco a baionetta.

Di seguito acquistai un grandangolo Tamrom 28 mm f 2,5 con adattatore per Nikon.

 

 

 

 

 

 

Nel 1983 la Nikon FE viene sostituita dal modello Nikon FE2 che utilizza la stessa carrozzeria e gli stessi comandi, ma come la Nikon FM2, monta un nuovo tipo di otturatore con  velocità fino ad 1/4000 di secondo. La velocità meccanica e di sincronizzazione con il flash viene portata ad 1/250 di secondo.

Fu una vera macchina professionale che acquistai nel 1987.

Nel 1989 comprai un obiettivo straordinario, il grandangolo 20mm f2.8 Nikkor con cui eseguii numerose fotografie di architettura e paesaggio. Con l'avvento del digitale a causa del diverso formato delle Reflex digitali DX, leggi D200 non lo utilizzai più...con rimpianto!

 

 

 

 

 

 

La prima macchina motorizzata e autofocus l'acquistati nel 1994 al prezzo di

Lire 1.750.000. Lavorava molto bene con lo Zoom 28-70 mm f 3.5-4.5 visibile nell'immagine.

Macchina completa la usai spesso con il 20mm ma anche con il teleobiettivo AF NIKKOR ED 300mm / f4 IF acquistato poco tempo dopo; il tele lo usavo quando vagavo senza meta tra le velme del delta del Po in compagnia di altri disperati  fotoamatori.

Il 300mm a differenza del grandangolo ha un vantaggio: quando viene montato sulle macchine digitali DX come la D200 diventa un 450mm ottimo per la caccia fotografica.

 

 

 

 

 

 

La passione fu tanta che decisi di utilizzare anche il grande formato, il 120.

Il venditore offriva il corpo macchina con il pentaprisma, l'esposimetro separato, il caricatore per pellicola polaroid e l'obiettivo da 80mm ossia il normale per quel formato.

Successivamente comprai il grandangolo Zenzanon - PG 50mm f4 indispensabile per le foto di interni, architettura e paesaggio.

Per la stampa disponevo già di un ingranditore con ottiche e portanegativi sia per il formato 135 che per il 120.

 

 

 

E venne il tempo del digitale e di Internet.....

 

 

I primi esperimenti con una macchina digitale compatta. furono quelli con  la Coolpix 885 della Nikon da 3,2 Megapixel una compatta di grandissima qualità per i tempi di allora.

Produceva immagini da 2048x1536 pixel e incorporava uno zoom equivalente per il 135 di

38-114 mm.

Il suo acquisto risale al 2002 e ha permesso un anno dopo di ideare e realizzare questo sito.

La tecnologia digitale già dagli inizi evidenziava questa nuova possibilità, quella di scaricare le immagini sul PC e inviarle sul web previo utilizzo di software di elaborazione dedicato.

Lungi allora da ottenere stampe di qualità, con il passare degli anni le differenze rispetto alla fotografia analogica si sono via via assotigliate. E' cambiato però l'approccio con la fotografia come spiega Cecere nella conferenza organizzata dal Fotoclub BZ nel 2008.

 

 

 

 

 

 

Non poteva mancare una reflex di qualità e nel 2008 acquistai la D200 di seconda mano. Dotata di sensore APS - C da 23,5 x 15,7 mm,  monta ottiche della serie DX non essendo un full format.

La compatibilità con le ottiche Nikon era teoricamente garantita ma non fu così almeno per lo zoom autofous 28-70 mm. L'esposizione risultava del tutto errata.

Acquistai allora un'ottica DX che coprisse le focali più utilizzate: uno zoom 16-85mm f 3,5-5,6 AF DX ( equivalente ad un 24-130mm per il formato 135 ).

Da allora non ho più cambiato Reflex ma solo le compatte che per motivi di utilizzo direi molto frequente, decidono spontaneamente di suicidarsi.

Il difetto frequente delle compatte è l'ottica a scomparsa; polvere o qualche piccolo urto bloccano spesso il rientro dell'obiettivo e questo per sempre!.

 

 

 

 

 

 

Deceduta la Coolpix 885 passai alla Canon e acquistai la Power Shot S70 da 7 Mega

con 3072 x 2304 pixel e zoom 4x equivalente al 28-112mm.

Correva l'anno 2005.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La compatta S70 fu seppellita a Milano perchè i ladroni lumbard volevano troppo per la riparazione e non ne valeva la pena. Chiedevano inoltre 50 Euro per la restituzione e dunque sconsolato l'abbandonai al suo destino nella metropoli.

Un salto di qualità fu l'acquisto nel 2010 della Canon Powershot G11 da 10,4 Megapixel.

Dotata di zoom 5x con focale 6,1-30,5 mm (equivalente a 28 - 140 mm nel formato 135 ) e apertura massima f/2,8-4,5 aveva un display da 7 cm completamente orientabile.

Da allora non ho più rinunciato al display orientabile, insostituibile in un settore che ho cominciato ad approfondire allora, quello della macrofotografia a indirizzo botanico.

 

 

 

 

 

 

Defunta anche la G11 che sta indecentemente in vetrina con il tele all'infuori, ecco l'ultimo acquisto; sempre marca Canon, la G5X da 20Megapixel con obiettivo zoom equivalente da  24 - 100mm  f 1,8–2,8 .

Il sensore ha dimensioni e qualità superiore a quello della G11, il display è ovviamente orientabile o meglio totalmente snodabile.

Questa macchina con processore DIGIC 6, commercializzata alla fine del 2015 ha centinaia di funzioni regolabili di cui forse ne conosco la terza parte. Il mio è un utilizzo tradizionale come se avessi una semplice reflex: priorità di diaframma, bassa sensibilità impostata in condizioni di luce normali, bilanciamento del bianco in automatico.....tutto qui. Capita qualche volta di utilizzare la funzione filtro ND che con 3 stop in sottoesposizione permette di usare tempi lunghi e quindi di ottenere il mosso nelle fotografie con l'acqua in movimento o altro. Uso poco la qualità RAW perchè anche in JPG i risultati in stampa sono buoni e si utilizza meno memoria senza la complicazione della conversione del file. Peso 380g e prezzo 750 Euro.

 

 

 

Dopo uno sfruttamento al limite, il display della G5X si spegneva casualmente a certi angoli di inclinazione. Per un ceco come il sottoscritto utilizzare il solo mirino OLED sarebbe stato improponibile per cui a Natale 2023 ho comprato l'erede della G5X uscita sul mercato nel 2019 e pare già  fuori produzione.

Qui Canon denotando poca fantasia ha fatto un certo casino che sul mercato le sigle si sovrappongono e non si capisce più nulla. La vecchia G5X assomiglia alla G1X Mark 3 attuale che ha uno zoom ridicolo e costa più di 1000 Euro.

La Powershot G5X Mark 2 ha un sensore da 21 Megapixel identico alla precedente e uno zoom equivalente pari a 24 -120 mm con luminosità f 1.8-f 2.8. La focale è dunque leggermente più spinta. Il mirino è a scomparsa ed è meglio lasciarlo al suo posto che pare frangibile.

Il display è orientabile ma solo verso l'alto e questo è sicuramente uno svantaggio specie nella macrofotografia e dove l'orientamento della foto è verticale.

La sensibilità arriva a 12.800 ISO e le funzioni di bordo, dato il processore DIGIC 8 molto potente, sono maggiori della vecchia sorella. E' migliore la qualità dei filmati e la presenza del Bluetooth permette un comando a distanza utile per evitare il mosso nelle lunghe esposizioni.

Uno dei programmi con cui mi sto divertendo è STAR con cui è possibile tracciare le traiettorie e realizzare un filmato Time Lapse con le stelle.

E' meno ingombrante della sorella maggiore a scapito però di una peggiore ergonomia. Questo è quello che passa il convento Canon a prezzo ovviamente maggiorato per la gioia dell'acquirente.

 Peso 340g e prezzo 950 Euro.

 

 

 

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