....Un giorno da giurato...          

                               a Bressanone.....

Il 2-3 Ottobre dell'Anno Domini MMIV si è riunita nella città dei " Vescovi e dei Generali "  la giuria del 21° Concorso Fotografico Nazionale " Agnello d'Oro " .

Gli organizzatori hanno dato il loro benvenuto ai partecipanti, invitandoli al ......ristorante! 

Meglio di così.....

Sulle colline, da cui si poteva ammirare un bel panorama della città è stato servito il seguente  menù: 

 

Minestra alla Val d'Isarco

con crostini alla cannella

Fazzoletti fatti in casa  

con ragù di cervo

Gelato alla vaniglia   

con lamponi caldi

 Vini: Sylvaner , Zweigelt

 

 

 

 

......... e giustamente un buon caffè .....per togliere  i giurati dal torpore in cui erano caduti dopo il lauto pasto ..........

 

Alle 14.30 le giurie (perchè si trattava di due giurie, una per i portfoli ed una per le foto singole) si sono riunite in separata sede per valutare in "quasi"  perfetta lucidità le migliaia di opere pervenute. 

 

  

 

 

Il sottoscritto era in compagnia del Gen. Giorgio e dell'Ing. Alida....con i quali ha visionato un centinaio di portfoli tra cui risaltava per quantità di difetti quello di Zac  subito " passato ar lanciafiamme "  per uso improprio di acidi con cui purtroppo anche se sconsigliato si fa.

Va beh, speriamo che " ie vada meio n'artro anno " . Il nostro gruppo ha lavorato in perfetta armonia e verso le ore 18.00 sono stati assegnati i corrispondenti premi. 

 

 

 

 

In un'altra stanza Orsi e Corvaia che anche in natura non vanno poi così d'accordo, combattevano sul ring; " arbitrava "  er pacato Stefanelli de Fabriano, che                  " fascendo finta de nulla "  mandava in zona medaglie una foto beh " dicemo "  un po' " de tono basso " ....

Prima di cena abbiamo preso visione anche delle diapositive, in numero di circa 400.....

Le abbiamo viste, riviste e riviste ancora....

 

 

 

 

Qui sopra, qualcuna delle ammesse e delle premiate....

Poi è arrivato l'agognato break e ci siamo messi a tavola, dietro a due piatti di ottima minestra d'orzo. Il bis era infatti d'obbligo anche perché, la temperatura a Brixen era piuttosto frizzante. 

 

Nella valutazione delle foto ed in particolare dei portfogli il gergo utilizzato ha visto l'uso prevalente dei seguenti termini:

manierismo, gradevolezza, retorica, macchinosità, superficialità, originalità, profondità, banalità, conclusione ovvia, artificiosità, completezza, esteriorità, capacità di cogliere.., ripetizione, assenza di rimandi, sensibilità, cervellotico, onestà intellettuale, semplicità, delicatezza, partecipazione, distacco, regole di composizione, abilità, conoscenza delle tecniche, pittorialismo, bozzettismo e  altri ancora.... 

 

Frastornato da tutti gli " ismi "  di cui sopra, tra paesaggi " taiati ", bambini tristi, pescivendoli e surfisti " nun ce semo "  più capiti per cui è stato vano il tentativo di Giorgio, di stabilire dopo cena quali diapositive premiare.  

Per trascorre la tarda serata, avevo allora due possibilità illustrate in modo esplicito dalle seguenti immagini:

 

 

 

La dimensione diversa delle stesse, rivela chiaramente gli intenti, ma il generale della Tridentina mi ha fatto scortare da un picchetto armato fino al seminario maggiore      " Cusanus ".  Gesù da lassù sopra il letto, mi osservava con sguardo riprovevole ma in fondo bonario. Nella celletta di anguste dimensioni, ho tentato di dormire, ma incubi fotografici hanno funestato la nottata...

 

Questa sì ...

 

Questa no...

 

 

 

Finalmente alle 8.00, la mia radiosveglia atomica ha contribuito a buttarmi giù dal letto.....

Tre tazze di caffè-latte mi hanno messo di buon umore, pronto per una mattinata di lavoro....e infatti in quattro * quattro = sedici, i premi dias sono stati da subito aggiudicati. Successivamente le giurie, in riunione congiunta, dovevano decidere il Premio Giovani o diciamolo meglio quasi maturi.

La tensione era palpabile... 

 

 

 

 

Orsi confondendo i ruoli di architetto con quelli di generale di corpo d'armata, bombardava con l'obice un'opera fuori concorso dell'unico vero generale presente, che sensibilmente offeso gli voltava le spalle....

Si discuteva di "cloisonnismo"  termine coniato dal pittore e critico d'arte E. Bernard (1868-1948)  che indica una visione idealizzata delle forme, chiuse inoltre da un contorno grafico e campite da colori intensi. Posso dire da parte mia che nelle vetrate gotiche ma anche nelle figure contornate di P. Gauguin, la linea non era certo quella retta utilizzata da Giorgio e mi vedo costretto ad appoggiare la tesi dell'Orsi.... Non so perchè Giorgio abbia sempre bisogno di trovare delle pezze di appoggio nella storia dell'arte recente e passata. Le sue immagini a " passpartou" andavano bene comunque. 

Orsi il grande protagonista della " kermesse "  domenicale, facendo finta di nulla, meditava con sguardo innocente se era il caso di mettersi a suonare il pianoforte per stupire l'Alida....

 

  

  

 

E poi è giunto il momento, di dare uno sguardo d'insieme alle opere premiate...

 

 

 

 

Diciamo subito che i " portfoglisti "  non erano affatto d'accordo con i premi stabiliti dai " singolisti "  ma come sappiamo, ogni giurato ha il proprio modo di vedere, ha una esperienza personale e culturale diversa, ragion per cui, i responsi difficilmente mettono d'accordo giurati e giurie diverse. La mattinata si è conclusa con la visita dell'abbazia di Novacella ed una puntatina all'ultimo ristorante.

 

 

 

 

Qui finisce la telecronaca del " giurato bolzanino "  e approfitto del web per salutarvi caramente e invocare su tutti voi la protezione dell'angelo di Novacella.

 

 

 

 

In fede Ric.

 P.S.

Esperienza validissima, la partecipazione ai lavori di giuria mi ha permesso di conoscere persone oltremodo interessanti, entusiaste e preparate. Paolo Cartagine che accompagnava come osservatore esterno la moglie Alida sarà tra noi il 16 - 17 Ottobre a Caoria. 

Orsi e Corvaia (con cui ho avuto una piacevole discussione davanti ad un piatto di tortelli al formaggio e polenta) sono stati proscritti per Caoria loro malgrado: Orsi lo incontreremo nel 2005 e Corvaia nel 2006, ovviamente a Dio piacendo.

 

 "Note a margine del 21° Concorso Fotografico" a cura di Giorgio Rigon

 

 

“Agnello d’Oro – Città di Bressanone – 2004”

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Una mostra di fotografie, selezionata attraverso un concorso nazionale, si presenta con mille sfaccettature. Una serie di piccoli mondi completamente diversi l’uno dall’altro che rende impossibile accostamenti coerenti per tema, per stile, per ispirazione, per potenza emozionale.

Dobbiamo visitare la mostra concentrandoci per qualche centinaio di volte in tempi brevi su singole immagini, dimenticando quelle su cui ci siamo concentrati immediatamente prima.

Ciò è inevitabile che avvenga nell’osservare le opere ammesse nelle tre sezioni a “foto singola” .

Un po’ diversa è l’intelligenza o la metodica percettiva necessarie nel “leggere” le opere della sezione Portfolio.

Il portfolio fotografico si può definire “un sistema figurativo in cui il senso del tutto è immanente in ognuno dei suoi elementi costitutivi, un complesso in cui la rete di relazioni interne ne definisce la coerenza”.

Mentre nell’opera singola l’aspetto peculiare va ricercato nella capacità di sintesi, da parte dell’autore, di un evento o di una situazione cristallizzata in una unica scena, nel portfolio  ci si muove su di un piano diverso poiché la rappresentazione è generata dalla sequenzialità delle immagini legate ad una struttura narrativa.

In altre parole, l’autore dipana un “filo d’Arianna” che conduce il lettore lungo l’itinerario visuale e gli fa percepire il sistema figurativo come un “unicum”.

I giurati del 21° Concorso Fotografico “Agnello d’Oro – Città di Bressanone – 2004” hanno tenuto presente questo concetto informatore ed è alla sua luce che hanno valutato il centinaio di portfoli concorrenti. Essi hanno applicato, con rigore e spirito critico, un metro di giudizio che escludeva ogni cedimento dei pur bravi autori sul piano della coerenza o, per rimanere nella metafora mitologica, ogni interruzione o dispersione del “filo di Arianna”.

I ventuno portfoli ammessi e, tra di essi, i quattro premiati costituiscono altrettanti esempi di come ci si possa esprimere attraverso strutture narrative corrette e solide, anche se esse sono improntate ad ispirazioni, tecniche e temi più disparati.

La realizzazione del moderno portfolio rappresenta la naturale evoluzione del linguaggio dei fotografi, inequivocabile segno della loro maturità espressiva.

                                                                                                                                                                                                         

 Bressanone, ottobre 2004

 

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