BILBAO: MUSEO GUGGENHEIM
Foto in bn
Foto a colori
NOTE A MARGINE
Nell'estate 2002 avevo deciso d'intraprendere un viaggio in terra di Spagna che ricalcasse almeno in parte il percorso della Via di Santiago di Compostela.
Era la vista della chiesetta dedicata all'apostolo Giacomo che sorge da tempo immemore di fronte alla finestra di casa qui a S.Giacomo di Laives che mi convinse a intraprendere il cammino....quello comodo s'intende ossia col camper. Magari in futuro, dopo la pensione, a Dio piacendo, chissà, forse....
L'apostolo Giacomo il Maggiore già bello che stecchito in terra di Palestina, era sbarcato miracolosamente sulle spiaggie della Galizia all'insaputa di tutti e saltato su un carro trainato da buoi cercò il luogo più adatto per darsi degna sepoltura. Fu aiutato dai docili animali che testardamente non si mossero più da li, dove più tardi venne eretta la grande cattedrale di Compostela che accoglie ogni anno migliaia di pellegrini erranti di ogni parte del mondo.
Come dice Onfray nel suo " Filosofia del viaggio " è spesso la lettura a stimolare il viandante a mettersi in cammino, sono i ricordi d'infanzia, le pagine dipinte dell'immancabile enciclopedia " Conoscere " a suggerirci la méta. Se ciò è vero per Ronsisvalle prima tappa del nostro viaggio, lì dove Orlando assai furioso suonava contemporaneamente l'olifante e combatteva contro saraceni e baschi con la Durlidana, la stessa cosa non può dirsi per Bilbao e il suo celebrato museo.
Qui è l'icona a farla da padrone e non la lettura e la storia; se non erro arrivarono a Bilbao ben 40 vagoni carichi di lamine di titanio, il metallo con cui è stata realizzata la struttura esterna dell'edificio, simile alle squame di un enorme pesce. Il museo è un edificio sicuramente straordinario, un capolavoro dell'architettura moderna, una gigantesca ma armonica nave collocata casualmente nel 1997 (data dell'inaugurazione) all'interno di in una città del tutto priva di elementi architettonici e artistici e quindi di nessuna valenza turistica.
E' stata una vera e propria operazione di marketing dove l'icona ha cambiato la storia di una città altrimenti dimenticata, producendo un indotto inimmaginabile che ricorda ai nostri saputoni politicanti " taliani "spesso ignoranti che con l'arte e la cultura si mangia assai, altrochè balle!
Dell'edificio ricordo solo la parte esterna, nulla dell'ambiente interno dove era vietato fotografare, come dire che le immagini fotografiche sono uno strumento indispensabile per la memoria. Ecco allora il breve reportage teste riportato ed effettuato sia in bn che con diapositive successivamente scansionate e stampate.
Lascio al lettore di queste pagine la valutazione circa la scelta del mezzo espressivo; il contesto architettonico si presta a mio avviso a entrambe le soluzioni tecniche.
Nota dolente:
Bilbao città di mare ma anche città di ladri. Parcheggiai il camper non molto distante dal museo, ma i ladri incuranti di tutto e aiutati dal rumore del traffico forzarono un vetro e entrarono nel mezzo; rubarono una macchinetta fotografica da 100 Euro del fu Fabianski, lasciando il teleobiettivo da 300mm originale Nikon in piedi, in mezzo al tavolo.
Forse non capivano nulla di fotografia e fu almeno in parte un bene!
Nota non dolente:
Le immagini in bianco e nero sono state esposte nella Mostra Personale 2006 mentre quelle a colori nella Mostra Monologhi Fotografici del 2008.