DAL RIF. SAPIENZA ALLA BASE DEI VULCANI DI SUD-EST
Aprile 2012: il momento giusto anzi giustissimo per una puntata sul vulcano più attivo del mondo.
Il Mongibello ha mostrato segni d'inquietudine all'inizio dell'anno, proprio quando ci accingevamo a programmare questo viaggio in Sicilia.
Come resistere al richiamo di uno degli spettacoli più impressionanti della natura? E per un soffio non abbiamo assistito dal vivo all'eruzione del primo di aprile (vedi video)...............purtroppo un bel pesce per gli eroi del Sacro Monte di Varallo.
Dalla strada che da Nicolosi sale al Rif.Sapienza si ha una visione d'insieme del lato Sud del vulcano. Molto belli visti dal basso sono i Monti Silvestri posti a circa 2000m. di quota. E' il primo approccio con la grafica dell'Etna, uno straordinario insieme di bianchi e neri con tutte le gamme del grigio che farebbero impazzire anche Ansel Adams.
Presa la funivia che dal Rif.Sapienza porta alla base della Montagnola (m.2490), ci siamo incamminati in direzione di Torre del Filosofo (m.2919) dove nel periodo invernale parcheggiano i fuori strada.
La strada è scavata tra alti muri di neve che superano in alcuni punti i quattro metri di altezza. E' già di per sé uno spettacolo impressionante anche se del tutto artificiale. Laggiù piccolo puntino all'orizzonte è Piston unico del gruppo che si affaccerà sul versante Ovest della Valle del Bove. Ognuno è qui per conto suo, calamitato dallo straordinario paesaggio che lo avvolge in tutta la sua bellezza.
Ad un certo punto ho deviato sulla sx rispetto alla strada, anche perché l'orizzonte era piuttosto ristretto:
Ed ecco emergere dalla distesa di neve o alternativamente dal black hole in primo piano, i crateri sommitali di cui quelli di Sud - Est ossia i due coni di destra particolarmente attivi in questi primi mesi dell'anno.
Il vento è piuttosto forte e si procede a fatica; la neve è compatta, non servono le ciaspole ma i compagni che percorreranno la strada giungeranno prima a destinazione.
Torre del Filosofo ore 13.30, la prima méta è raggiunta anche se di torri e di filosofi non vi è traccia:
Tra gli alti cumuli di neve appaiano un po' minacciosi i crateri sommitali che superano i 3200 metri di altezza. La cima più alta dell'Etna è alta come la Marmolada (3342m.) e non è visibile nella foto essendo posta più a Nord.
Sbuffano, sono irrequieti ma il cratere da cui vengono emesse lave e lapilli è nascosto dietro il cono di destra.
Riunitosi il gruppo, dopo la fotografia di rito ad opera dei due brocchi della fotografia mondiale tali Patauno-Scarabeo ci siamo portati più in alto nel bel mezzo del colatoio posto al centro della foto.
Le mappe geologiche indicano che in questa zona si sono verificate più eruzioni a partire dal 1971:
Dall'immagine si evince che la cenere è caduta recentemente e ha ricoperto abbondantemente la neve mentre i sassi più grossi non sono altro che piccole bombe vulcaniche lanciate durante la fase di parossismo:
Volgendoci indietro il panorama è fantastico:
Al centro dell'immagine è il primo dei crateri indicati come C. 2002 mentre in primo piano più a sinistra c'è quello del 1971, quasi irriconoscibile.
Coni vulcanici che vanno, coni che vengono in un continuo divenire che modifica le forme del paesaggio intorno al Mongibello.
Siamo saliti anche noi su quel bellissimo cratere la cui forma asimmetrica indica che i venti prevalenti arrivano da Nord - Ovest e accumulano le ceneri dal lato opposto. Dalla bocca del cratere viene emesso vapore, ma l'odore di Satanasso non si sente affatto.
Ben più mefitico è risultato il gas emesso da uno dei componenti della spedizione....quando erutta è la fine del mondo!!!!
Spettacolari risultano qui le forme della neve; deboli croste deformate dai venti e fuse dal calore della terra; un universo fotografico dove si perde il senso della vista oltre a quello del tempo:
E il tempo frega come sempre i nostri eroi, é sempre troppo poco e inesorabilmente passa; bisogna scendere a valle sospinti dal vento che solleva la polvere e non da tregua:
Sarebbe stato straordinario osservare un'eruzione in diretta ma il filmato riportato nell'articolo, indica che il luogo non è certo sicuro e il Mongibello incurante di tutto, potrebbe aprire le sue fauci bollenti in un punto qualsiasi qui intorno.
Accontentiamoci per ora di questo panorama fantastico, l'Etna sta qui da 500 mila anni e forse noi umili mortali, ne avremo ancora qualcuno a disposizione, per ritornarci.