FUERTEVENTURA IN 20 FOTOGRAFIE...

 

 

....e 1000Km di strada....è opportuno specificarlo.

 

Puerto de la Torre

 

Sistemati i bagagli nel posto più orribile dell'isola, leggi Caleta de Fuste i nostri esploratori a bordo di una Panda 4x4 hanno battuto a tappeto tutta l'isola: in 6 giorni hanno percorso per l'appunto 1000Km alla ricerca dell'immagine sensazionale.

La prima escursione prevedeva un assaggio delle strade sterrate della costa Est; la mèta, era Pozo Negro. Come altri villaggi sparsi lungo tutto il perimetro dell'isola è un posto isolato con poche abitazioni.....la suggestione è ovviamente tutta lì e nel paesaggio deserto che lo circonda.

 

 

Pozo Negro

 

Da Pozo Negro esiste comunque un collegamento verso la FV2 la strada principale che attraversa da Nord a Sud l'intera isola. Dopo una trentina di chilometri si giunge all'istmo De La Pared indicato sulle carte anche come < El Jable > traducibile in  < La Sabbia >. Un aspetto sorprendente dell'isola è sicuramente la sua storia geologica; si alternano infatti spettacolari dune a neri coni vulcanici consumati dall'erosione. A El Jable si osservano proprio tali dune sabbiose di probabile origine calcarea forse emerse in conseguenza delle spinte orogenetiche che hanno accompagnato l'eruzione vulcanica che ha dato origine all'intero arcipelago delle Canarie.

 

 

El Jable

 

L'istmo è il punto di saldatura tra la penisola di Jandia a Sud e il resto dell'isola a Nord. A La Pared si può dare un'occhiata alla scogliera dove l'Atlantico in versione Ovest fa vedere e sentire tutta la sua forza.

 

 

La Pared

 

Da questa località con la pancia piena di patate salzade, siamo tornati verso Nord per raggiunge Ajuy attraverso le strade del Cardon, un deserto roccioso con poca e rada vegetazione, dove campano allo stato più o meno brado capre e pecore. A quanto pare è stato l'allevamento del bestiame ancor prima dell'invasione spagnole a dare il colpo di grazia alla vegetazione dell'isola. Si parla di milioni di capi di bestiame che se da una parte garantivano la sopravvivenza della popolazione indigena in tempi di carestia, dall'altra contibuirono alla totale scomparsa del manto vegetale. Impossibile far crescere qualche albero dato il vento incessante che sferza l'intera isola, detta per l'appunto <Fuerte-Ventura> ossia < Forte -VENTO>.

Le palme crescono solo nei "barrancos " i lunghi canion ma spesso semplici solchi dove durante le rare pioggie scorrono le acque in direzione del mare. Appaiono spesso dighe e cisterne allo scopo di trattenere il prezioso liquido ma l'approvigionamento idrico avviene oggi grazie due grandi desalinizzatori che pompano l'acqua ovunque. Sarebbe d'altra parte impossibile fornire un'adeguata accoglienza alle migliaia di turisti che dal Nord Europa si riversano in ogni stagione sull'isola .

 

 

El Cardon

 

Nella località di Ajuy è d'obbligo la visita alla Cueva de la Caleta Negra un condotto vulcanico che sbocca direttamente a mare.

Interessanti sono i depositi di materiale calcareo ricoperti di neri basalti. Il calcare veniva estratto, caricato sulle chiatte e trasportato via mare fino alla Gran Canaria.

Il mare lì sotto è spesso incazzato.....come diable facevano?

 

Caleta Negra

 

L'indomani gli hermanos puntano il muso della Panda verso Nord e superato Puerto del Rosario si fermano a dare una occhiata alle dune di Corralejo menzionate su tutte le guide turistiche. La strada percorre la costa e la sabbia vicino al mare è molto fine. Fanno da cornice un cielo plumbeo e in lontananza la linea scura dei vulcani.

Il luogo è sicuramente interessante, è inoltre Parco Naturale ma i locali hanno pensato di scassinarlo un poco con due mega alberghi a Nord e una nuova strada a Est.

Legge Galasso come in Italia << nun vale un casso >>, ma pazientiamo che basta poco per allontanarsi dagli obrobri architettonici che fanno male agli occhi e pure all'anima.

 

 

Le dune di Corralejo

 

Saltato a piè pari il borgo cementificato di Corralejo, messa da parte la visita all'Isla de Lobos perchè infestata dai Lobos marini e terrestri, i nostri eroi hanno percorso la strada costiera che attraversa l'estremo Nord dell'isola. Strada sterrata, vento forte, pochi intrepidi surfisti e di fronte la costa Sud di Lanzarote.

Il borgo di El Cotillo è indubbiamente più interessante di Corralejo e la sosta per il pranzo con le patate salzade era d'obbligo.....bon che ghera anca Las Sardinas

se presume atlantica !!!

 

 

El Cotillo

 

Si conclude questa giornata con la luce spettacolare del tramonto nella landa deserta di Los Apartaderos....come dire presumibilmente  " i fora dal mondo " autografati!

 

 

Los Apartaderos

 

Nuevo Di e Nueva Destinacion......migriamo a Sud, penisola di Jandia; Morro Jable lo lasciamo alle spalle e ci aspettano 20Km di sterrato. Un fronte nuvoloso straordinario conduce lo sguardo verso il faro di Jandia l'estrema punta Sud dell'isola. Sono circa 100 i chilometri percorsi da Caleta de Fuste.

 

 

Penisula de Jandia

 

 

Faro de Jandia

 

Più a Est c'è Punta Pesebre, la porta su Poseidone e sull'Atlantico, sferzato da un vento che piega anche i più temerari.

Suggestiva la porta sull'infinito ma l'immagine non rende giustizia di quel che accade " dietro alla porta ".

Ci voleva una posizione sopraelevata per osservare le onde alte decine di metri che si scagliavano violentemente contro la parete rocciosa.

Il tutto è ben esemplificato dalla foto successiva.....

 

 

Punta Pesebre

 

 

Atlantico ...verso Punta de Jandia

 

A Nord della punta s'innalza la scogliera di nero basalto a cui fa da contrasto l'affioramento sabbioso con il suo giallo ocra. Ancorati tra le rocce a strapiombio osserviamo basiti lo spumeggiare e ribollire del mare; lo spettacolo è di una forza straordinaria tale da strappare un lungo ululato del Lobos de Caupo!!!

 

 

Atlantico... verso Cofete

 

Segue l'immagine sospesa e fuori dal tempo del cimitero di Cofete quanto di più distante dal mondo si possa immaginare. Chissà chi è venuto a morire su quelle lande deserte.

Il luogo è suggestivo e poco distante c'è Villa Winter costruita da un generale tedesco non si capisce bene per quale scopo. Base per i sottomarini del Fuhrer?

Base per le ricerche di  qualche minerale radioattivo presente nelle viscere della montagna? Se ne sa poco a riguardo, ciò che è sicuro è che la villa è un po' fuori mano!!!!

 

 

Il cimitero di Cofete

 

Non è mancata una puntata verso l'interno e precisamente a Betancuria la prima capitale spagnola dell'isola. Dalla casa de Los Coronelles, alias i taglieggiatori locali le cui gesta rimandano a Zorro e alle sue avventure messicane, si gode un bel panorama sulla piana circostante. Dopo la visita ci siamo rifocillati in un bar gestito da un italiano di Parma; coppa e salame di Felino uniti alla cerveza spagnola. Sono molti gli italiani fuggiti dal bel paese che tanto bello da viverci almeno per qualcuno non lo è più!!

E guai a fare l'errore di salutarglielo che probabilmente per varie vicissitudini hanno preferito mettere tra loro e l'Italia almeno 4000Km di distanza e di nostalgia non ne soffrono affatto.

 

 

La Oliva: Los Coronelles

 

Poco fuori del paese ci sono due bei mulini a vento; ricordiamo però l'abilità del fotografo e della collina stessa di nascondere le schifezze urbanistiche a destra e manca!! Mai credere nell'idilio globale tanto meno di quello patrocinato dai depliant turistici!

 

 

La Oliva: mulini a vento

 

Più a Nord di Betancuria sulla costa Ovest c'è Los Molinos una piccola insenatura più o meno protetta dalle onde del mare. E' l'ora del tramonto e ci fermiamo sulla spiaggia fino a quando la sfera di fuoco non scende sotto l'orizzonte.

 

 

Los Molinos

 

Nel rispetto del titolo e degli occasionali visitatori di questa pagina concludo con due immagini della Playa de Sotavento.

Con la bassa marea nel miraggio di un caldo mattino di marzo, gli specchi d'acqua si alternano alle sabbie di El Jable; hanno la stessa tonalità del cielo.

 

 

Playa de Sotavento

 

Muy bien diceva Kit Carson a Tex Willer dopo aver spedito all'inferno i tagliagole messicani.....vamos a El Jable......o forse semplicemente ....Al Diable!!!!!

Eccoli i tre tagliagole!!!! Alle loro spalle i 12 km di spiaggia di Cofete e Barlovento; lo scoglio di Islote sta lì a dividerle.

 

Mirador de Gran Canaria

 

 

 

< HOME >