IL MONTE PORRARA
Era l'ormai lontano luglio 2013 quando abbiamo effettuato una breve escursione sul M.te Porrara (m.2137) in pratica, il lungo crinale con cui termina a Sud il gruppo montuoso della Maiella. Qui sono di casa, nel senso che a Torricella Peligna posta a oriente del massiccio, è nato mio padre.
Ho visitato anni orsono luoghi famosi come Scanno, Villetta Barrea e Pescasseroli; ho visto più volte il magnifico altipiano delle Cinque Miglia che collega Roccaraso con Pettorano sul Gizio lungo la statale 17, ho anche percorso in treno, la tratta tra la Stazione di Palena e Sulmona, ma nonostanze questo, posso dire di conoscere poco i borghi e le montagne di questa parte d'Abruzzo.
L'immagine che segue è una panoramica della Maiella ripresa da Torricella Peligna. Sullo sfondo a sinistra c'è la cresta del Porrara che prosegue con il massiccio vero e proprio culminante nel M.te Amaro (m.2792).
Il paese al centro della foto è Colledimacine posto in posizione panoramica proprio di fronte al gruppo montuoso. Ai piedi della catena scorre il fiume Aventino che nasce poco a Sud di Palena. Il verde come si può notare, la fa da padrone e solo qualche campo di grano interrompe qua e là i prati e le selve peligne; impressionanti anche da lontano, sono i canaloni di erosione che hanno scavato il lato Est del grande panettone che forma la Maiella.
Ma torniamo alla partenza, ossia alla stazione di Palena da cui parte la nostra escursione. Qui è d'obbligo un appunto; la stazione posta a quota 1250m è una delle più alte d'Italia. Negli anni 90 era funzionante, ora è in abbandono. Siamo nel parco Nazionale della Maiella e qui come nel resto di questo Sud disastrato non c'è a quanto pare nessuno in grado di valorizzare luoghi, sentieri e per l'appunto tratti ferroviari che sono un patrimonio unico della storia dell'Appennino e del nostro paese.
Qui la ferrovia si integra totalmente nel paesaggio, in pratica un Far West di casa che gli svizzeri trasformerebbero in una miniera d'oro (vedi Bernina).
Comunque un cane vicino alla vecchia stazione c'era:
Dalla strada per Campo di Giove, dopo circa duecento metri parte il sentiero che salendo obliquamente conduce fino al crinale. Basta poco meno di un'ora per guadagnare quota e ammirare il paesaggio verso la piana di Roccaraso.
Poco distante dalla Stazione di Palena c'è un'area protetta: il Quarto di Santa Chiara. La sua importanza è legata alla presenza di un inghiottitoio attraverso il quale l'acqua meteorica alimenta le sorgenti dell'Aventino passando sotto al Porrara. E' opportuno quindi proteggere la zona ed evitare qualsiasi tipo di insediamento e inquinamento.
Ma cominciamo ad elencare le specie botaniche che sono riuscito a fotografare: nel fitto bosco di faggi si può osservare questa bellissima campanula caratterizzata da boccioli davvero grandi:
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Campanula foliosa
Nelle radure a quote basse compaiono le centaure di cui quella gialla è una prerogativa dell'Appennino:
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Centaurea arachnoidea
La digitale presenta dei fiori che possono essere confusi con quelli delle orchidee; questo esemplare era alto quasi un metro:
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Digitalis lutea subsp.australis
e altra specie non particolarmente frequente è il Delfino di un bel colore blu.....
Delphinium fissum
Il Sedum acre di un bel giallo canarino adorna le rocce calcaree:
Sedum acre
e rimanendo in tema si osserva anche l'eliantemo:
Helianthemum nummularium
Più rara è la specie bianca:
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Helianthemum apenninum
Salendo in quota il panorama si fa più ampio anche se verso Oriente, la foschia attenua i contrasti:
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A sinistra nel centro della foto c'è Torricella Peligna mentre a destra si ha qualche scorcio sulle montagne poste al confine col Lazio e comunque appartenenti al Parco Nazionale d'Abruzzo. In prossimità della vetta oltre ai camosci ho potuto osservare estese fioriture di Polygale lilla e rosa:
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Polygala vulgaris Polygala major
E' un fiore dalla forma irregolare dove i petali hanno forma simile alle foglie.
Da una sella poco al disotto della cima si osserva Campo di Giove e lontano all'orizzonte Sulmona:
Come sulle Mainarde s'incontra questa campanula non sempre strisciante:
Edraianthus graminifolius
e il classico e candido Cerastio:
Cerastium tomentosum
La nebbia nasconde a volte il cammino ma è impossibile non osservare il fiore giallo del lino:
Linum capitatum
o le lunghe spighe di identico colore di questa crucifera:
Erysimum magellense
Si conclude con l'immagine della vetta questo breve resoconto fotografico sui fiori del Monte Porrara.