GALATA: MUSEO del MARE

 

 

Genova: Galata Museo del Mare, 4 piani di museo, più balcone panoramico sul porto e la città vecchia. Mi soffermerò solo sul quarto piano quello dedicato all'emigrazione degli italiani verso il Nuovo Mondo. Il fenomeno che interessò i popoli dell'Europa intera vide il trasferimento di circa 15 milioni di soli italiani nel periodo 1876-1976 . Il culmine si ebbe nei primi anni del 900 in quella che solo per alcuni privilegiati fu la Bella Epoque.

 

<<  META' DELLA POPOLAZIONE ITALIANA SE NE ANDO'  >>

 

Parliamo oggi di trafficanti di esseri umani ma all'inizio del 900 il lucro e il guadagno alle spalle dei migranti era una fiorente industria. A cominciare dagli alberghi dove venivano ammassate decine di persone in poche stanze con servizi igienici insufficenti, speculando ovviamente sul prezzo. Alcuni sfortunati lasciavano all'albergatore strozzino il proprio baule come pegno ....unica soddisfazione era colmo di indumenti poveri e lisi.

 

 

Contemporaneamente gli emissari delle compagnie di navigazione percorrevano lo stivale in lungo e in largo per predicare che la Mecca era il l'America. Prenotando il biglietto si aveva diritto allo sconto.

 

Cartelloni pubblicitari delle compagnie di navigazione europee

 

Porto di Genova: zona del cotonificio

 

Italiani a bordo!!!!!!

 

 

Bei piroscafi, belle navi, gigantesci transatlantici dove era possibile stipare migliaia di persone nelle camerate fetide della terza classe.

 

 

Tariffari della Navigazione Generale Italiana

 

 

 

La situazione a bordo era uguale se non peggio a quella dell'albergo del porto, pochi e insufficenti servizi igienici, poca areazione, rischio di malattie ed epidemie specie per i bambini e i più vecchi.

 

 

 

 

 

Riguardo al rancio per alcune persone che proprio per non morir di fame abbandonavano l'Italia non era malaccio, ma solo per loro. Al solito le compagnie europee lucravano meno di quelle italiane...nati fummo per fregare il prossimo...

 

 

 

 

 

 

 

E quando finalmente la statua della libertà e la terra promessa si stagliavano all'orizzonte qualche altra vessazione era in attesa del povero migrante. I più sfortunati negli anni 20 venivano pure rimandati indietro se non superavano l'esame di idoneità psicofisica...

 

Ellis Island

 

L' appello

 

In una delle sale del museo una postazione mutimediale permette di accedere alla banca dati relativa alla registrazione dei migranti passati per il porto di Genova.

Antonio Di Valerio il fratello di mio nonno Rinaldo (Classe 1905 ) aveva 16 anni quando s'imbarcò a Napoli passando poi per Genova; è sicuramente tra i nominativi qui riportati anche se la data corretta era il 1904:

 

 

Un controllo incrociato sullo schedario di Ellis Island riporta la seguente scheda:

 

 

(Dallo schedario si evince tra l'altro che il cognome Di Valerio è comune in due paesi abruzzesi Fallascoso e Serramonacesca che distano tra loro quasi 60km )

Antonio partì da Fallascoso ai piedi della Maiella, all'età di 16 anni quando mio nonno non era ancora nato. Si imbarcò a Napoli sul piroscafo tedesco Neckar, che fece scalo al porto di Genova. Il 5 maggio 1910 all'età di 21 anni si sposò a Wilmington nello stato di Delaware con Maria Di Filippo una siciliana ovviamente essa stessa migrante.

The color of race era bianco ....il che la dice lunga sugli amici americani!!!! La scrittrice Mazzucco scrive che dopo il 1910 si specificava se l'Italiano arrivava dal Nord o dal Sud della penisola.

Scopro dal certificato di matrimonio speditomi dal gentile interlocutore americano Barry di Filadelfia che guarda caso mi ha contrattato via mail quando ero proprio a Genova  (evviva le coincidenze!!!) e mio probabile lontano parente, che il bisnonno Di Valerio si chiamava Rinaldo (che fantasia sti abruzzesi) e la bisnonna Angela.

 

 

 

La coppia pare che ebbia avuto un primo figlio di nome Renolds e di cui si sa poco nel 1911 e molto più tardi nel 1922 una figlia di nome Matilda.

Matilda che parlava un italiano - abruzzese - siciliano - americano  era davvero simpatica e venne in Italia un paio di volte.

Fu insegnante e anche preside e veniva interpellata spesso dai tribunali americani come traduttrice.

 

Matilda (1922-2007)  in Italy nel 1992 con l' infanta Virginia e Company

 

La zia d'America come scherzosamente la chiamavano i fratelli-cugini, a Natale spediva regolarmente 10$ .

 

 

La lista dei passeggeri della Neckar tra cui il prozio Antonio.....ad attenderlo il prononno Nicola!!!!!!

 

 

Dell'antenato Nicola non si hanno notizie neppure nei schedari americani, chi l'ha conosciuto è da un pezzo nell'aldilà un vero peccato....

Interessante è anche la documentazione relativa alla nave; nel 1917 durante la Prima Guerra Mondiale fu sequestrata, divenne americana e fu ribatezzata Antigone, venne demolita in Olanda nel 1928.

 

 

Il piroscafo tedesco Neckar

 

 

 

La classe politica di allora, quella di Crispi e di Giolitti pensava all'avventura coloniale, la battaglia di Adua l'avevamo persa nel 1896 con 6000 morti tra Italiani e Ascari, nel 1900 moriva fortunatamente il Re Buono Umberto 1° per mano di Gaetano Bresci, guarda caso un emigrante anarchico tornato a casa per regolare i conti con il Re Savoia, amico del generale Bava Beccaris (repressione dei moti milanesi del 98 con 80 morti ), il latifondo nel Sud non permetteva la sopravvivenza delle masse rurali, la chiesa predicava l'astinenza o di far figli come conigli, l'analfabetismo imperava al 70% .....bei tempi quelli della Bella Epoque tutta italiana...

 

 

 

La foto sopra ha attraversato l'Atlantico due volte; ritrae mio nonno Rinaldo rimasto vedovo con i figli ( a sinistra nella foto mio padre anche lui di nome Rinaldo ).

Fu spedita nel primo dopoguerra dall'Italia al fratello Antonio e fu restituita a mio padre da Matilda negli anni 90.

Dal testo e dalla foto si capisce che in Italia dopo la guerra si faceva la fame e la popolazione mancava di tutto pure delle scarpe....

La diaspora degli italiani sarebbe proseguita ancora, dal Meridione molti si sarebbero trasferiti nel Nord Italia, altri tra cui mio zio Giuseppe e mio nonno andarono a lavorare nelle miniere di carbone del Belgio guadagnandosi la silicosi, altri migrarono in Canada, altri ancora in Australia.

 

W l'Italia di De Gregori...quella sfigata di terza classe !

 

 

COINCIDENZE

Questo articolo è stato pubblicato sul web lunedì 2 ottobre; il giorno successivo la trasmissione < Il tempo e la storia >  (RAI STORIA CAN.54) condotta da Michela Ponzani ospite la storica Silvia Salvatici aveva come tema la migrazione nei primi anni del 900. Nel servizio la prima intervista è stata fatta al direttore del Museo "Galata", sullo sfondo correvano le stesse immagini visibili in questo articolo. La Salvatici invitata a proporre un libro come accade di solito alla conclusione della trasmissione ha proposto < VITA > della Mazzucco.

E siamo a tre ......coincidenze!!!

6 Ottobre 2017

 

ps

Nel sito è possibile visionare  le foto di Lewis Hine dedicate agli emigranti italiani:

I maestri della fotografia\lewis_hine.htm

ps

Invito i lettori a dare un'occhiata al sito di Gian Antonio Stella:

http://www.orda.it/rizzoli/stella/home.htm

ps

Consiglio la lettura del libro " VITA " di Melania G.Mazzucco Editore Rizzoli 2003

 

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