Mario Giacomelli

Poeta e successivamente fotografo di notorietà internazionale, inizia a fotografare nel 1954.

E' del 55 la serie: "Verrà la morte ed avrà i tuoi occhi". Per mezzo della fotografia Giacomelli partecipa personalmente della desolazione e della solitudine a cui sono costretti uomini e donne chiusi tra le mura di un ospizio, strappati alla vita affettiva e privi di speranza.

 

 

 

 

E' del 1957 il lavoro "Scanno".

 

 

Scanno è la trasformazione del quotidiano in una dimensione surreale, da favola, collocata fuori dal tempo reale...

 

 

"Io non ho mani che ami accarezzino il viso" è la serie (1961-1963) più famosa del fotografo di Senigallia...

 

 

 

 

"La buona terra" è del 1965-1967:

 

 

"Caroline Branson" (1971-1973) è una interpretazione della omonima poesia tratta dall'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters:

 

 

Potete conoscere la semente e il terreno;

potete sentire la pioggia fredda cadere,

ma soltanto la sfera terrestre, soltanto il cielo

conoscono il segreto del seme

nella camera nuziale sotto terra.

 

 

 

"I paesaggi " di Giacomelli vanno dall'anno '55 all' 87. Ancora una volta viene rappresentata la sofferenza questa volta di una realtà inanimata; la terra piena di crepe e ferite profonde. Pittura, poesia e immagine meccanica convivono in assoluta armonia.

 

 

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