CAPRERA E IL MEMORIALE GARIBALDINO
Dal Teialone che dall'alto dei sui 212 metri permette allo sguardo di spaziare sull'intero arcipelago della Maddalena, si osserva l'imponente forte di M.te Arbuticci che ospita il Memoriale Garibaldino. E' questa la méta principale di chi scende a Caprera per cercare nella storia qualche conforto che i tempi moderni sono ben lontani da quelli risorgimentali. La visita alla Villa dell'Eroe dei due mondi ubicata pochi chilometri più in basso è meno interessante; non è possibile fotografare e la guida che ci ha accompagnato non era molto motivata o voleva cavarsela in 15 minuti. Al diavolo....per non dire di peggio.
Fotografare la casa di Garibaldi significa fare nostra la storia, che magari riusciamo pure a trasmettere questa passione a qualcun altro, ai cosidetti giovani.
Faglielo capire a questi ignoranti di " taliani " che fanno ancora poco per la gestione proficua di musei e beni culturali!!! Vogliamo il businnes? E allora iniziamo da lì dai musei che vanno concepiti in modo totalmente diverso, parco con panchine, bar e ristorante, rivendita libri e cartoline, sala proiezioni e chi più ne ha più ne metta...di idee s'intende!!
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A Caprera siamo sbarcati dopo mezzogiorno, venti minuti di traghetto con trasporto auto da Palau. E siamo saliti subito quassù nel sole accecante di luglio.
Forte era la tentazione di buttarsi a mare ma impavidi siamo entrati negli edifici che ospitavano la mostra del nostro eroe nazionale o meglio internazionale.
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Uno degli aspetti più stupefacenti della vita di Garibaldi è legato alle sue peripezie intorno al mondo; mi pare non sia sbarcato in Australia ma gli altri continenti li ha toccati e visti proprio tutti. I primi viaggi per mare furono determinati dalla necessità di fuggire dagli aguzzini piemontesi che lo volevano bello ma possibilmente morto...
Erano tempi quelli che non se ne poteva più del Vaticano, del papa e delle sante religioni che ancora oggi guarda caso impestano l'umanità, specificatamente quella povera che i ricchi si guardano bene di immolarsi sull'altare; mandano gli altri a suicidarsi allegramente promettendo un aldilà roseo e pieno di attrazioni erotiche magari con minorenni. Che nell'aldilà tutto è permesso!!!
Fervente mazziniano e dunque repubblicano dovette ripiegare sulla monarchia sabauda l'unica che poteva garantire l'ambito traguardo, quello di unificare la penisola.
E se non ci fosse stato lui con il suo carisma, con la sua audacia, l'Italia non si sarebbe mai formata.....e fa pure rima!!!!
Oltre oceano conobbe la bella Anita che nella fuga da Roma, dopo la disfatta della repubblica a opera degli amici nonchè nemici francesi (mai capiti questi ex rivoluzionari atei che permisero la restaurazione papalina) andò a morire di fatica, stenti e malaria in quel di Comacchio.
Sembra impossibile ma Garibaldi riuscì a scappare dagli sbirri di mezza Europa, francesi, papalini, borbonici, austriaci e pure sabaudi.
Come dire che il popolo gli diede una mano, sarebbe stato altrimenti impossibile attraversare mezza Italia senza incappare negli acerrimi nemici.
E qui la leggenda si mescola alla storia...d'altra parte siamo in pieno romanticismo e l'Anita ad uno così come avrebbe potuto resistere?
Parlava di internazionale nel 1872....e a pensare come è ridotta oggi l'Europa viene un leggero malessere....
Avremo dedicato ben più tempo al memoriale, anche per ripassare la storia che purtroppo data l'età ho una certa difficoltà a memorizzare i fatti e le date delle tre guerre d'indipendenza.....ma il biglietto prevedeva anche la visita della casa natale....
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Il Giuseppe decise di comprare l'isola intorno al 1855, voleva sperimentare qualcosa di diverso dall'arte della guerra, voleva costruirsi con le proprie mani una casa, dedicarsi all'agricoltura e al bestiame. Amava sicuramente la solitudine perchè ancor oggi Caprera è deserta se si escludono i mesi estivi di luglio e agosto dove è presa d'assalto dai turisti del mare.
Costruì una cisterna per raccogliere l'acqua piovana e con un semplice filtro di ghiaia la rese potabile, si fece spedire dal Sud America una pompa per disporre del prezioso liquido in casa, costruì un mulino a vento, insomma di inventiva ne aveva molta...come spiegare altrimenti le vittorie sul campo?
Difettuccio, amava un po' troppo la carne e soffriva di gotta oltre che di reumatismi e allo scopo di alleviare i dolori si industriò anche con le erbe medicinali raccolte sull'isola dei graniti.
I profumi della macchia mediterranea si sentono tutt'intorno...
Era desiderio dell'eroe di farsi cremare sotto l'enorme pino poco distante dall'ingresso della sua casa; poi le ceneri disperse in mare...
Non fu esaudito e le sue spoglie giacciono in un sarcofago di granito:
Ricordo a tutti gli accaparratori odierni che non ritirò mai lo stipendio messo a disposizione dello stato sabaudo....
WWW GARIBALDI CHE NON E' UNA PAGINA INTERNET!!!