IL SENTIERO DELLE MEATTE

 

 

 

 

Nell'ottobre del 2014 ho percorso in auto la linea di cresta tra Pederobba e il Rif. Bassano. Quest'anno ho voluto ritornare in Val delle Mure per percorrere a piedi l'intero sentiero delle Meatte che come racconta la targa, serviva per gli approviggionamenti dell'esercito italiano in una zona dove il nemico era in posizione dominante. Il sentiero a strapiombo sulla pianura sottostante, scavato nella roccia e caratterizzato da numerose gallerie era praticamente invisibile al nemico.

 

 

 

 

E così in una bella giornata di agosto eccoci in cammino...

 

 

 

 

Ottima la visibilità, con il binocolo si poteva osservare la laguna veneta e addirittura la ciminiera della centrale termoelettrica di Porto Tolle in pieno delta del Po!!!

Parliamo di una distanza in linea d'aria di circa di 150km.

 

 

 

 

La parte più spettacolare del percorso è quella iniziale interamente scavata nella roccia; pur trattandosi di un sentiero largo e comodo bisogna fare attenzione che un salto nel vuoto di qualche centinaio di metri è lì in agguato.

 

 

 

 

Da San Liberale salgono numerosi sentieri, ripidi e faticosi; c'è addirittura un ponte sospeso che scavalva il nostro percorso e si porta sul Boccaor:

 

 

 

 

Alla prima forcella un magico incontro con un gruppo di camosci; un esemplare da cartolina si erge elegantemente di profilo. E' lontano ma...

 

 

 

 

Volgendosi indietro si ha una visione d'insieme del primo tratto del sentiero; la parte boscata è la cresta del Boccaor mentre a destra sullo sfondo appare il profilo del Grappa:

 

 

 

 

Verso Est, si osserva invece la cresta prativa delle Meatte e la pianura padana con il corrugamento di Cornuda - Asolo:

 

 

 

 

Alla forcella in corrispondenza della malga Archeson il panorama si apre verso Nord con Solaroli, Spinoncia e Fontana Secca sullo sfondo. Li erano piazzati gli austriaci che da posizione dominante potevano osservare le truppe italiane arroccate pericolosamente sul ciglio dei monti appena sopra la pianura.

Le mucche pascolano ora tranquille ma nel 1918 questi prati erano un inferno.

 

 

 

 

La forcella successiva incrocia la strada che scende in Val delle Mure; alta in posizione mirabile c'è la cappelletta della Mandria:

 

 

 

 

Qui ha termine il sentiero e questi prati sono davvero un godimento per l'occhio:

 

 

 

 

La malga Archeset aperta tutto l'anno era praticamente deserta con gran disappunto dei gestori; nessun escursionista e siamo in pieno agosto.

In compenso paghiamo due panini e una bevanda 20 euro forse un po' troppo ma il panino era talmente grosso e imbottito che fungerà anche da cena.

In secondo piano nella foto la dorsale dei Solaroli termina con il Tomatico mentre sullo sfondo si osservano a sinistra le Vette fino al Talvena sul lato opposto.

Rimando i lettori curiosi all'articolo Grappa Sud  per quanto riguarda il riconoscimento delle cime più importanti.

Nel primo pomeriggio il cielo della Mandria si riempie di deltaplani:

 

 

 

 

La corrente ascensionale proveniente dalla pianura spinge i velisti ben oltre le creste di questo aereo confine; il cielo è splendido:

 

 

 

 

Sulla via del ritorno incontriamo un altro gruppo di camosci questa volta ben più vicini:

 

 

 

 

Sono animali splendidi e eleganti anche nel controluce mentre curiosi e per nulla spaventati osservano l'escursionista di passaggio:

 

 

 

 

 

E ancora nuovamente un incontro ravvicinato con un altro esemplare mentre percorriamo le trincee sul lato Nord del Boccaor:

 

 

 

 

Possiamo dirci davvero soddisfatti di questa gita sui sentieri del Grappa. Alla prossima....e con la digitale accanto!!!! Macchina o fiore?

 

 

 

Digitale grande gialla (Digitalis grandiflora)

 

 

 

 

 

 

 

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