L'OASI del VINCHETO

 

A pochi chilometri da Feltre in località Celarda dove il torrente omonimo incontra il Piave c'è una estesa zona protetta: è l'Oasi del Vincheto.

 

 

L' oasi da Google Maps

 

 

 

Veduta panoramica dell'oasi e del Piave dalla vecchia statale proveniente da Lentiai

 

 

Estesa per 130 ettari occupa lo spazio di golena che si è venuto a creare negli anni tra il torrente Caorame a Nord, il Piave a Est e il torrente Celarda a Sud.

Appena fuori dalla riserva il fiume Piave è stretto nella gola compresa tra le propaggini orientali del Grappa e quelle più a Est che costituiscono il blocco delle Prealpi del Val Belluna. Chiuso tra le montagne ancora per una ventina di chilometri, sfocerà finalmente in pianura a Pederobba.

 

Veduta del Piave da Nord

 

Elemento peculiare dell'area protetta è la presenza di acqua che forma torrenti, laghetti interni, zone paludose, canali irrigui.

 

 

 

La riserva è visitabile in tutte le stagioni e tutti i giorni dell'anno; appartiene ed è gestita dal corpo forestale dello stato o meglio dai carabinieri visto che l'arma dal pennacchio ha assorbito i primi che si occupavano di tutt'altro. Solito casino all'italiana ma sorvoliamo....

Alle zone umide si alternano i prati dove pascolano allo stato semibrado cervi e daini.

 

 

 

 

 

 

Per quanto riguarda la fioritura primaverile molto interessante è quella delle piante arbustive:

 

Crespino comune (Berberis vulgaris L.)

 

ma anche quella del sottobosco con estese fioriture di aglio orsino e anemone trifogliata:

 

Aglio orsino (Allium ursinum L.)

 

 

Anemone trifogliata (Anemone trifolia)

 

 

Orchide tridentata (Neotinea tridentata)

 

 

Sigillo di Salomone (polygonatum multiflorum)

 

La calta palustre cresce direttamente nell'acqua:

 

Calta (Caltha palustris)

 

 

Ma forse la stagione più bella per visitare l'oasi è l'autunno; il sottobosco se le condizioni di umidità sono quelle giuste (nel 2018 non ha piovuto per tutto settembre) si riempe di funghi:

 

 

 

 

Chiodino (Armillaria mellea )

 

 

Chiodino (Armillaria mellea )

 

 

 

 

Non mancano comunque i fiori autunnali come il colchico che qualche sprovveduto in tempi recenti ha scambiato per zafferano...lasciandoci letteralmente la pelle!!!!

 

 

 

 

Colchico autunnale (Colchicum autumnale L.)

 

 

Il vento deposita le foglie dei pioppi sulla superficie degli stagni dove la tensione superficiale del'acqua da una nota di tridimensionalità:

 

 

 

Ma se la fortuna è dalla parte dell'escursionista un bel gruppo di cervi appare come per incanto per poi subitamente scomparire nel bosco:

 

 

Laggiù sullo sfondo in secondo piano, compare il Sass de Mura la prima vera montagna dolomitica posta a confine tra bellunese e trentino.

Magnifica quella giornata di settembre dove la foschia dell' estate troppo lunga e afosa ha lasciato finalmente spazio ad un cielo più terso.

 

 

Addentrandoci nei sentieri che conducono al fiume è possibile sentire il bramito dei cervi in amore e sorprendere qualche gruppo di femmine che attraversa le lanche del fiume:

 

 

 

Anche durante le nebbie fredde dell'inverno è bello visitare l'oasi e qui la fotografia assume i toni magici del bianco e nero:

 

 

 

 

 

 

Non è esattamente il fungo " miccia " ( Fomes fomentarius ) che gli antichi abitatori preistorici utilizzavano per accendere i fuochi alla fine delle glaciazioni quaternarie, ma è comunque un suo parente stretto quello molto elegante abbracciato al tronco di betulla:

 

Piptoporus betulinus

 

 

Gli alberi spesso vengono lasciati sul posto perchè l'oasi si sviluppi più naturalmente possibile:

 

 

 

 

Dove il Celarda sfocia sul Piave le acque più tiepide dell'aria circostante, formano una nebbiolina impalpabile che subito scompare nel controluce di una fredda giornata di marzo:

 

 

L'inverno per il maschio di daino dal bellissimo palco sta per finire; un'altra stagione sta per aprire le porte all'oasi del Vincheto.

 

 

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