MUSEO HEMINGWAY A CA' ERIZZO

<< Mai pensare che la guerra, non importa quanto necessaria, non importa quanto sia giustificata, non sia un crimine >>.

( Addio alle Armi )

 

 

La piccola Canon se la cava bene anche con la riproduzione delle immagini che scorrono veloci sullo schermo di Ca' Erizzo a Bassano del Grappa.

Il video ben concepito permette di avere un quadro sintetico ma chiaro sulle vicende legate alla Prima Guerra Mondiale e che hanno coinvolto scrittori del calibro di Ernest Hemingway che qui in villa ha << soggiornato >>  nel fatidico 1918, l'anno del Solstizio come ricordava Rigoni Stern ma anche quello della riscossa che vide finalmente la vittoria e la conclusione di quel tremendo massacro.

Le immagini dello scrittore allora diciottenne scorrono rapide sullo schermo...fanno riferimento a periodi diversi della sua avventurosa carriera conclusasi nel 1961 con una bella fucilata...

Si perchè l'Ernesto cacciatore appassionato anche di fanciulle a due zampe (4 matrimoni ) soffriva di depressione e quando il conflitto interno superò la soglia di sopportazione decise di farla finita.

 

 

 

 

Qui lo vediamo sorridente con la bella Ingrid Bergmann protagonista di più di un film ispirato ai suoi romanzi, film di allora, a mio avviso non più proponibili.

 

 

 

 

Nel 1950 uscì uno degli ultimi romanzi " Di la dal fiume e tra gli alberi " dove al ricordo delle battaglie sul Piave e in Normandia e dunque delle due guerre mondiali si alternano i dialoghi del protagonista con la bella Renata....<< figlia >> come la chiamava il colonnello di 30 anni più vecchio, malconcio, pieno di ferite di guerra e alcolizzato, specchio fedele dello stesso Hemingway.

 

 

 

 

Ca' Erizzo sorge sul fiume Brenta a poca distanza dal Ponte Vecchio. Ospitò l'A.R.C. (American Red Cross ) di cui Hemingway e Dos Passos e altri studenti di Harvard autosoprannominatosi  << i poeti >> facevano parte come volontari. Con le loro instabili ambulanze percorrevano le montagne del Pasubio, dell'Altipiano di Asiago, del Grappa e del Piave per portare soccorso e viveri ai soldati al fronte. Molti di loro ci lasciarono la pelle, lo stesso Hemingway fu ferito presso Fossalta e spedito all'ospedale di Milano. Contraccambiato nell'affetto dalla bella infermiera Agnese von Kurowsky ( che poteva fa la Kurowsky se non l'infermiera ? ) abbozzò durante la convalescenza uno dei suoi capolavori "Addio alle Armi " pubblicato nel 29.

 

 

 

 

« Non credo più alla vittoria.» «Neanch’io. Ma non credo alla sconfitta. Anche se sarebbe meglio ». « A che cosa crede? » «Al sonno » dissi.

(Addio alle armi)

 

 

 

 

Nel museo grandi pannelli spiegano l'evolversi della Guerra dal 1915 al 18 dalla decina di inutili e sanguinose battaglie d'Isonzo, alla Strafspediktion sull'Altipiano e alla disfatta di Caporetto del 24 ottobre 1917. ( tra parentesi mi trovavo nel museo giusto 100 anni dopo...mi piacciono le ricorrenze tonde, tonde )

 

 

 

 

A Cadorna subentrò Diaz che fu più " umano " ( come direbbe Fantozzi ) coi soldati e più flessibile con i politici . La disfatta costo all'Italia 300.000 prigionieri e 600.000 profughi con un caos così indescrivibile che alcuni comandanti erano decisi di abbandonare il Veneto al suo destino e di ritarsi a Sud del Po.

 

 

 

 

In alcuni quadri come nel video vengono riportati dei testi inediti (MS 843) dello scrittore, una serie di racconti comparsi su riviste ma mai pubblicati interamente:

 

 

 

 

<< Il mondo spezza tutti quanti e poi molti sono forti nei punti spezzati. Ma quelli che non spezza li uccide. Uccide imparzialmente i molto buoni e i molto gentili e i molto coraggiosi. Se non siete fra questi potete esser certi che ucciderà anche voi, ma non avrà una particolare premura >>.

(Addio alle armi)

 

 

 

 

Stile asciutto, periodare corto, diretto, straight si direbbe in fotografia, senza abbellimenti, crudo....caratteristiche queste che ne decretarono il successo come scrittore e per il quale gli venne conferito il Nobel nel 54.

 

 

 

 

<< Ora va bene pensò. Merda, denaro e sangue; guarda come cresce l'erba e nella terra c'è il ferro, con la gamba di Gino, le due gambe di Randolfo, e il mio ginocchio destro.

E' un monumento magnifico >>

 

                                                                                                                                            da " Di là dal fiume e tra gli alberi"

 

 

<< Tosti gli abruzzesi...come da copione >>

 

 

Avrebbe voluto essere seppellito sul Grappa, sulle colline coperte di crateri di bomba dove in tempo di pace avrebbero pascolato le vacche.

 

 

Grappa Sud

 

Lo scrittore tornò più volte in Veneto, amava Venezia e la laguna dove sparava a qualunque cosa volasse...adesso sparerebbe agli areoplani pieni di turisti vestiti da carnevale, al sindaco dei Transaltlantici della Giudecca e a tutti gli altri sindaci che hanno ridotto buona parte del paesaggio di quella regione ad un gran cesso, il gran cesso del Nord-Est.

 

 

 

 

Conosco il lato Nord del Grappa con accesso da Caupo....mi premurerò di percorrere la strada Cadorna da Romano Alto e la sua variante quella di Semonzo.

La fortificazione del Grappa è stata l'unica buona idea che ha avuto Cadorna che dei suoi soldati non si era mai fidato.....( la domanda è lecita......ma lui ha mai pensato di guadagnarsi la fiducia dei soldati usati come carne da macello? )

 

 

 

 

Il romanzo " Per chi suona la campana "  ambientato durante la Guerra Civile spagnola uscirà nel 1940. Negli anni della << Generazione Perduta >> come la definì Geltrude Stein uscì " Fiesta " (1926) ambientato anch'esso nella Spagna ma quella felix che si era risparmiata la Prima Guerra Mondiale. 

 

 

 

 

" Il vecchio e il mare " è del 1952:

 

 

Ernest Hemingway (1899-1961)

 

<< Nei tempi antichi è stato scritto che è dolce e opportuno morire per la propria patria.

Ma nella guerra moderna non c’è niente di dolce e opportuno nella morte.

Si muore come cani senza un valido motivo >>


(Appunti sulla prossima guerra)

 

 

WWW.MUSEOHEMINGWAY.IT

TEL. 0424 529035

INFO@VILLACAERIZZOLUCA.IT

 

Ca' Erizzo fotografata dalla sponda destra del Brenta

 

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