VILLA CARLOTTA

 

 

 

E' una litografia del 1836 quella che riproduce Villa Carlotta e le atmosfere romantiche del Lario. Gli autori Rolin Luis Arthur e Ruff Johannes rispettivamente il pittore e l'incisore, sono di origine nordica forse tedesca, forse inglese o forse entrambe. Sta di fatto che son passati da quelle parti nei primi decenni dell'800 affascinati da quelle splendide costruzioni, veri gioielli che incorniciano il paesaggio del lago di Como.

Ecco come appare oggi la facciata della villa dalla strada, dalla via Regina che purtroppo col suo traffico nuoce alla contemplazione:

 

 

 

 

Uno scalone monumentale conduce all'ingresso da cui si ammira il lago oggi come cento anni fa:

 

 

 

 

Villa Carlotta è famosa per la collezione d'arte di Giovan Battista Sommariva (1762-1826) uno dei tanti proprietari della villa e di cui il fotografo Emilio era forse lontano parente.

Varcata la soglia alcune le teste in marmo prendono vita nella luce radente del mattino.

 

 

La statua di Marte e Venere domina il padiglione centrale e esplode nel suo biancore; il fregio sullo sfondo di ispirazione neoclassica è opera dello scultore danese Bertel Thorvaldsen (1770-1844) massimo esponente nordico di questo movimento artistico.

 

Luigi Acquisti: Venere e Marte (1805)

 

Ma maestro indiscusso del neoclassicismo è Antonio Canova (1757-1822) di cui possiamo ammirare tre gruppi scultorei e una copia di Amore e Psiche riproduzione fedele del suo allievo Tadolini.

 

Antonio Canova: Palamede (1805)

 

Palamede lo scopritore dell'inganno di Ulisse che si fingeva " giustamente " pazzo per non unirsi agli Achei nella guerra contro i Troiani.....

Fu commissionata dal Sommariva intorno alla fine del Settecento; crollò a terra per un cedimento della base rompendosi in più punti. Sommariva chiese lo sconto ma Canova non ribassò il prezzo e si impegnò a restaurarla. Sommariva finì per accettare la statua anche perchè pur danneggiata, era stata richiesta da altri aquirenti.

 

Antonio Canova: Musa Tersicore (1811)

 

Tersicore, musa della musica di cui il Sommariva era innamorato....della statua s'intende! Il proprietario di villa Carlotta possedeva l'originale in marmo ora alla Galleria di Arte Moderna di Milano. E' del 1808-1812. Il pezzo forte dell'esposizione è però la copia fedele di Amore e Psiche del Tadolini:

 

Adamo Tadolini: Amore e Psiche giacenti (1818-1820)

 

Narrano le cronache che Flaubert baciò le labbra marmoree di Psiche...ma pare improbabile: Amore l'avvolge tutta e lascia ben poco spazio alla concorrenza!!!

L'opera originale del Canova scolpita nel periodo 1787-93 si trova al Louvre; l'artista si ispirò a un dipinto di Ercolano con Fauno e Baccante. Ne esistono altre copie leggermente differenti una all'Hermitage a S. Pietroburgo e una in gesso al Metropolitan di New York.

Questo gruppo marmoreo è tra le più celebri icone di sensualità e passione del'intera storia dell'arte.

 

 

 

 

 

Affacciandosi al balcone superiore del palazzo, si rimane sorpresi dell'atmosfera sospesa sulle acque del lago. Laggiu nella foschia, sulla penisola di Bellagio s'intravede villa Melzi d'Eril il cui proprietario segnò la fine della fortuna politica del Sommariva a lui preferito dal console Napoleone Bonaparte durante la Repubblica Cisalpina.

Ma non finì la fortuna economica dato che il Sommariva acquistò un bel palazzo a Parigi dove conduceva una vita il cui tenore era ben aldispra di quello dello stesso console. Il patrimonio come è naturale fu dilapidato dai discendenti e buona parte delle collezioni d'arte scomparvero.

 

 

Di impronta neoclassica sono anche le pareti affrescate:

 

 

L'occhio scorre instancabile tra il dentro e il fuori tra le opere d'arte e il paesaggio naturale, due bellezze che si completano nella cornice rettangolare del terzo occhio.

 

 

 

 

 

Le stanze del piano superiore furono arredate da Carlotta da cui la villa prende il nome. Moglie del granduca Giorgio di Sassonia-Meiningen (1826-1914) mori giovane a 23 anni forse di parto; la villa non la godette affatto e neppure il parco uno dei più grandi di quelli che accompagnano queste residenze sul Lario.

All'ingresso oltre la cancellata c'è il giardino all'italiana con siepi e fiori poi la limonaia e sopra la villa il giardino all'inglese con centinaia di specie diverse di alberi ormai secolari.

In primavera è famosa la fioritura delle camelie e dei rododendri che si sviluppano rigogliosi grazie all'acidità naturale del terreno. Siamo a novembre e alcune piante sono ancora ricoperte di fiori.

 

 

 

Allo scoppio della prima guerra mondiale, i beni dei nemici stranieri residenti in Italia venivano posti sotto sequestro; tale provvedimento non venne attuato per Villa Carlotta ma nominato un curatore, dopo un periodo d'incertezza venne costituito un Ente morale a cui affidare la cura e la gestione della villa e del giardino.

 

 

 

 

A mezzogiorno lasciamo villa Carlotta con mille immagini luminose nel cuore........e nella memoria della vecchia D200.

 

 

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