BOLSENA E DINTORNI
Per raggiungere i Sibillini per chi arriva dal Tirreno è possibile passare per il Lago di Bolsena. Facendo tappa a Lubriano in un originale e quasi introvabile B&B e avendo a disposizione ancora qualche giorno di vacanza abbiamo visitato Bolsena, Civita di Bagnoregio e Montefiascone.
Bolsena e Montefiascone sono sul tracciato della Via Francigena, il cammino di fede che permetteva al pellegrino medioevale del Nord Europa di raggiungere Roma.
I due borghi possono essere dei posti tappa interessanti sia per la loro storia sia per il paesaggio ben conservato che li circonda.
Lubriano e Civita sono invece sulla strada che collega la Cassia con Orvieto nella Valle del Tevere. Nella zona le peculiarità geologiche sono costituite dai calanchi, rilievi tufacei su substrato argilloso quest'ultimo consumato dall'erosione.
Il centro storico di Bolsena di chiara impronta medioevale è attraversato forse da troppe linee aeree....ammazza sti omeni dell'Enel che cultura estetica tengono!!!
A parte questo ci sono due interessanti musei uno archeologico e uno del territorio che vale la pena visitare per capire la storia e la geografia di questi luoghi.
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La cartellonistica non è del tutto chiara; andiamo a destra o a sinistra? Il pellegrino anche quello sul cartello è disorientato. Meglio va con l'acqua di cui il viandante nel mese di luglio non può fare a meno.
La zona dei Vulsini è caratterizzata da un basamento sedimentario costituito da depositi argillosi di età plio-pleistocenica risaliti a circa 2 milioni di anni orsono e posti cronologicamente tra terziario e quaternario. I più antichi prodotti vulcanici risalgono a circa 570 mila anni fa ma nel corso dei millenni si sono verificate numerose eruzioni piroclastiche quali quelle di Lubriano e Civita vecchie di 300 mila anni e quelle più o meno coeve di Montefiascone.
Il lago di Bolsena si è formato trecentomila anni fa in seguito al collassamento del cratere riempito poi dalle acque meteoriche superficiali ma soprattutto da quelle d'infiltrazione sotterranea. Ha un unico emissario il torrente Marta nella parte Sud Occidentale del lago, le cui acque sfociano poi nel Tirreno.
Olivi, colza, grano sono le coltivazioni principali ma a Montefiascone è la vite la vera ricchezza. Siamo nella zona dell' Est! Est!! Est!!! la sigla con la quale Defuk che precedeva nel cammino verso Roma Sigerico noto vescovo buongustaio, denotò l'ottimo moscatello coltivato da queste parti.
Io che preferisco il rosso e ho portato meco a casa l'ottimo Tellus Syrah dalla bottiglia piccola e di forma insolita.
A Lubriano hanno casa gli eredi di Riccardo Misasi che gentilmente hanno aperto le porte della loro villa; Misasi fu ministro alla Pubblica Istruzione negli anni 70 e 90 e degli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno nel 1989. Personaggio discusso fu indagato per corruzione nel 92. Mi dispiace per gli eredi ma così recita Wikipedia. Diciamo che la doppia carica di ministro dell'istruzione dopo un intervallo di un ventennio mette in luce la balordaggine del sistema politico italiano...pura follia dove l'obiettivo della casta era la conservazione della poltrona. Nota positiva Misasi ha contribuito da buon cosentino alla fondazione dell'Università della Calabria.
La villa con piccolo giardino è oggi adibita a B&B.
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Civita di Bagnoregio posta difronte a Lubriano è considerata una città morta; di fatto sono 8 i suoi abitanti ma viene visitata da migliaia di turisti; è costruita su un bastione tufaceo e rischia di crollare a causa come già detto dell'erosione che intacca i suoi piedi d'argilla. Dalla città nuova la vista è spettacolare:
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Si entra a piedi dalla porta Nord mentre da quella Sud si ha la veduta migliore sui calanchi di un bianco abbacinante. Dove la pendenza del declivio è minore e il substrato resiste alla corrosione e crescono gli olivi di un verde ...oliva!
Ma migriamo a Sud verso Montefiascone, la chiesa di San Flaviano che risale al 1000 ricorda le belle icone che mamma Rai trasmetteva cinquantanni fa nelle interruzioni delle trasmisssioni televisive. Le accompagnava il bellissimo suono dell'arpa nella Toccata in La maggiore di Pietro Domenico Paradisi (1707-1791).
Da fotografo ho molta nostalgia di quei tempi dove il paesaggio e i monumenti storici erano quelli di un'Italia povera ma bella, quella prima dell'imbarbarimento seguito al miracolo economico. E se negli anni 70 e 80 eravamo ancora in tempo per porre qualche freno alla distruzione, l'attualità mostra che proseguiamo imperterriti nella svendita del territorio, nella sua disumanizzazione, nella perdita di memoria, nella catastrofe. Nessun paese europeo denota un siffatto masochismo.
Merita di più la fotografia qui riprodotta che non quella che si coglie al giorno d'oggi, la strada trafficata corre infatti davanti alla chiesa.
San Flaviano si trova a Nord dell'abitato e il pellegrino sostava qui prima di salire alla rocca attraversare il paese e proseguire verso Roma.
La parte più interssante della chiesa costruita su due piani sono le colonne sormontate da bei capitelli romanici di ispirazione lombarda . A destra c'è l'acquasantiera.
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Salendo verso la rocca medioevale si hanno belle vedute sulla campagna, sul paese sottostante e sul lago.
L'isola Martana nel 535 d.C. fu teatro del barbaro
assassinio di Amalasunta, regina dei Goti e figlia di Teodorico, qui tenuta
prigioniera e poi fatta uccidere dal cugino-marito Teodato, secondo quanto
riferisce Procopio di Cesarea nel De Bello Gothico.
Più a destra è l'isola Bisentina appartenente
a privati esattamente come la precedente; purtroppo entrambe le isole non sono
visitabili ( Merdacc....).
Sullo sfondo si nota la sagoma tronco conica del M.te Amiata.
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Scesi al lago dove c'è una bella spiaggia attrezzata ci siamo concessi un meritato riposo fino a quando una guardinga garzetta non ha attirato la mia attenzione e quella della macchina fotografica....
La Tuscia è ricca di meraviglie, alcune difficili da scovare; nella selva di Lamone luogo di briganti e cinghiali sono nascoste le tombe e forse le abitazioni degli antichi etruschi. Poco più a Sud di Farnese c'è Castrum città medioevale anch'essa inghiottita dal bosco e dalla storia.
Ci vuole pazienza e tanto tempo a disposizione per percorrere la campagna che circonda il lago e scovare i segni del passato...bisogna ritornarci.