92 CINQUE TERRE 92
NOTE A MARGINE
Marzo 1992. L'inizio della primavera è il momento ideale per fare un salto alle 5 Terre. Nel secolo scorso questo luogo spettacolare non era particolarmente sovraffollato per cui camminare lungo i sentieri della costa era possibile. Oggi recarsi lì percorrendo il sentiero a mare, scegliendo magari il periodo pasquale o altre feste comandate è equivalente ad un suicidio. Le cronache televisive parlano di assalti da parte dei turisti, di sentieri a pagamento (giustamente), di dissesti idrogeologici, di frane e alluvioni....insomma un quadro davvero poco invitante, tale da suggerire di tenersi alla larga.
Giustamente il pubblico è sensibile alla bellezza del paesaggio ed ognuno di noi vorrebbe godere di questi luoghi pieni di fascino; il problema è che alcune località e città della penisola sono state eccessivamente pubblicizzate a discapito di altre e questo ha portato due conseguenze gravi: troppe persone negli stessi luoghi per cui siamo lontani da poterli visitare con calma e senza stress e secondo, rendere impossibile la vita a chi vi abita.
Prendi ad esempio Venezia diventata una specie di Disneyland con una esplosione di B&B e relativi sfratti per chi abitava in quella città.
Mettiamoci poi le meganavi davanti alla Riva degli Schiavoni e il danno è totale.
La mappa allegata indica che i sentieri che collegano Riomaggiore a Monterosso non si limitano a quelli a mare come la via dell'Amore ma ve ne sono altri come il sentiero a monte sicuramente meno frequentato.
Le foto non sono una panoramica delle 5 Terre e l'attenzione è posta sulla geometria dei campi di vite e sulla raccolta dell'olive.
Il fotografo si è concentrato sui chiaro-scuri creati dalla reti bianche avvolte sui tronchi neri degli alberi.
Elemento di contorno la donna con il cesto muta testimone del duro lavoro dei contadini del passato che dovevano arrampicarsi faticosamente lungo questi coste impervie.
Le Cinque Terre come la Costa Amalfitana sono luoghi unici che vanno guardati nel silenzio e con il rispetto dovuto a quelle persone che hanno dato l'anima per ottenere il necessario sostentamento in posti così difficili. Ci hanno regalato un paesaggio unico e irripetibile.