FOTOGRAFICAMENTE

 

 

 

 

Alla ricerca di emozioni nell'arte digitale è il filo conduttore di questa mostra nella Piccola Galleria di via Streiter. Gli autori in modo diverso e personale a partire dall'immagine reale, quella scattata in sala di posa come quella realizzata in plen-air, hanno isolato, elaborato, alterato e modificato il dato oggettivo per ottenere qualcosa che a loro parere potesse comunicare sensazioni, emozioni e suggestioni forse più efficacemente e prima di tutto a se stessi e in seconda istanza al pubblico dei visitatori.

L'esperimento è indubbiamente riuscito; il pubblico intervenuto alla mostra ha espresso giudizi positivi e di ammirazione per tutte le opere esposte.

L'elaborazione dell'immagine digitale come ha sottolineato il curatore della mostra Gianni Gaetano non costituisce una novità; gia nei primi decenni del secolo scorso Man Ray e altri autori più tardi, utilizzarono la fotografia ritenuta allora un dato oggettivo, per ottenere qualcosa d'altro. Sperimentazione solo in parte fine a se stessa; pensiamo ai Rayogrommi opere uniche ottenute off-camera, opere dunque a pieno titolo comparabili con quelle pittoriche che si fregiavano del merito di non essere riproducibili.

 

 

 

 

Ma la stessa parola << FOTOGRAFICAMENTE>> se da un lato suggerisce un' attività di elaborazione dell'immagine per esprimere pensieri e concetti e sensazioni, dall'altra indica che la fotografia può tranquillamente mentire. Di fatto gli artisti più o meno contemporanei ma molto di più i media, utilizzano le tecnologie, la fotografia come il video in maniera disinvolta e spregiudicata tanto che il dato reale quello vero alla fine scompare, non esiste più. E' il rischio che corriamo oggi dove la manipolazione dell'informazione conduce direttamente alla manipolazione delle coscienze ed in ultima analisi del consumatore, perchè è chiaro che uno degli obiettivi della moderna economia è creare bisogni e dunque consumi.

Alcune opere in mostra ci conducono affabilmente nel mondo del colore indissolubilmente legato alla moda come ai costumi. Sono le fotografie di Emilio Corrado. In << Hot: la forza del colore >> la merce in vendita è vestita da donna e mai smetterà di esserlo perchè la nostra natura non potrà essere del tutto sopraffatta dalla cultura dei valori che spesso denuncia questo uso strumentale del corpo femminile. Come diceva Giorgio Gaber una << Bella Gnocca >> è tale sia per la destra che per la sinistra, è inutile nasconderlo, è falso mascherarlo e questo il mondo della moda l'ha capito da sempre.

 

 

 

 

Più autoreferenziali sono le immagini presentate da Claudio Fabiano; nell'opera << L'ultima goccia >> c'è essenzialmente compiacimento negli effetti di colore senza nulla togliere al fatto che l'inquadratura e l'attimo in cui il fotografo ha scattato queste immagini risultano molto validi.

 

 

 

 

 

Emo Magosso presenta il << Carnevale in grigio >> allusione al fatto che la felicità può essere solo apparente. Ogni figura isolata nella vivacità del colore è chiusa in se stessa, il dialogo con l'amico o la persona vicina spesso è solo apparente.

 

 

 

Paolo Bramezza gioca invece con l'architettura: << Red Line >>, la linea rossa conduce dal ponte del Museion al ponte Talvera di Bolzano. Costruzioni vere e costruzioni immaginarie si compenetrano per suggerire nuove ed improbabili architetture.

 

 

 

 

Sul lato piu propriamente artistico si muove l'autore Riccardo Di Valerio. Sensibile alla bellezza del paesaggio in particolare di quello più ancestrale, quello che possiamo incontrare in alcuni ambienti ancora selvaggi relegati all'interno dei parchi nazionali. In questo caso si tratta del Parco Nazionale del Teide, siamo nella grande caldera un immenso circolo vulcanico; lungo il bordo le montagne superano i 2600m, al centro c'è il Teide immenso, con i sui 3800m. Luogo inospitale dicevo, selvaggio dove la natura cresce e si sviluppa praticamente indisturbata. Nel trittico esposto dall'autore l'immagine centrale si apre su uno dei tanti vulcani spenti della caldera, un cespuglio in primo piano elemento indispensabile per rendere la profondità e vastità del paesaggio.

 

<< GENEALOGIA >>

 

 

Poi ai lati due immagini molto simili tra loro, due cespugli morti di un bianco crudo esasperato dall'intervento digitale. In ciascuna immagine la scena è divisa tra il bianco e nero simbolo di sospensione e morte ed il colore simbolo di vita e del suo scorrere ineluttabile.

 

 

 

 

Anche l'autrice Roberta Ragozzina segue il filone artistico. << Ritratti da dentro >> è il titolo di queste fotografie. In esse l'autrice vede la propria immagine riflessa nei dipinti che lei stessa realizza, intervento questo realizzato elegantemente sullo stesso passpartou delle foto.

 

 

 

 

 

 

Infine Gianni Gaetano propone una cospicua serie d'immagini dal titolo: << Nella tela del ragno >>. E' nota la grande abilità e conoscenza dei mezzi di elaborazione digitale che contraddistingue il trisavolo del Fotclub BZ. Le sue opere nascono da un attento studio e da una profonda riflessione. L'autore individuato uno o più temi organizza e sviluppa uno dopo l'altro i livelli di costruzione dell'immagine: la modella da una parte, la tela del ragno dall'altra ed infine il simbolo del male e del dolore sopra il tutto. Qui la modella - ragno ha una funzione liberatoria; nella sua tela dovrebbero finire tutti i mali del mondo.

 

 

 

 

 

 

< FOTOGRAFICAMENTE > dal 18 al 29 settembre 2009

 

 

 

 

Appunti di G.Gaetano

 

Fotograficamente

alla ricerca di emozioni nel campo digitale

 

 

Il lavoro proposto da Riccardo Di Valerio si impone all’attenzione del pubblico e del critico per la forte impronta artistica dovuto principalmente al contenuto ben sorretto dal supporto telato e dalla massiccia cornice in legno.

Le tre immagini ci immergono in un contesto naturale di tale fascino che all’autore è stato sufficiente dare quel tocco pittorico da rendere le opere esposte di piacevole gusto e visione.

 

Roberta Ragozzino ha ricevuto consensi quasi unanimi dai numerosi visitatori. La sua quartina foto-pittorica porta il complesso esposto a ricevere un giudizio di ammirazione per l’idea, il contenuto e il colore. L’inedito da rendere in futuro stile d’autore.

 

“Nella rete del ragno” presentato da Gianni Gaetano si può definire il lavoro più complesso e maggiormente osservato con quell’attenzione che le tematiche sottolineate dall’autore richiedevano.

 

Macchie di colore su quel sfondo grigio voluto e ricercato dall’autore Emo Magosso. Figure sorridenti  in emergenza contrastano con l’uniformità del contesto dove una sfumatura grigia porta alla riflessione per un divertimento che non sempre riesce a manifestarsi.

 

Emilio Corrado dona colore alla mostra con le sue opere di grande formato. Le nere figure esaltano forme e silouette femminili dando al trittico presentato una visione d’insieme di piacevole visione.

 

“L’ultima goccia” di Claudio Fabiano riporta alla memoria l’esaltazione del colore tanto espresse nelle opere di Andy Warhol. tanto colore, ma anche equilibrio nella ricerca della tinta forte in buona armonia con le figure presenti.

 

Il grafismo diventa motivo di ricerca e studio per Paolo Bramezza con la sua “Line Red” che uniscono due ponti della città in un confronto di linee e geometrie ben disposte e in conformità con l’estro creativo dell’autore.

 

La mostra ha visto un considerevole numero di visitatori, molti, interessati proprio dall’argomento trattato dal gruppo espositore. L’arte digitale è seguita ormai ovunque e questo nostro impegno lo ha evidenziato.La mostra ha ottenuto consensi anche per l’allestimento realizzato, tenendo in considerazione le esigenze che ogni opera meritava per grandezza, colore, contenuto.

 

 

 

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