Grande affluenza di pubblico alla Piccola Galleria di via Streiter a Bolzano in occasione della seconda edizione di FOTOGRAFICAMENTE organizzata dal Fotoclub Bolzano.
Tema conduttore della mostra come si evince dal testo che accompagna l'invito è << la ricerca della verità e bellezza nelle sfuggenti forme della realtà, nell'evanescenza di un sogno, nell'essenza vitale della natura >>.
Un tema quindi dalle molte sfaccettature che ogni autore ha sviluppato in modo personale, sottolineando gli aspetti della realtà oggettiva oppure quelli simbolici del sogno ma tutti accomunati dalla bellezza della natura.
Come sostiene Olivo Barbieri, uno dei fotografi italiani più quotati sul mercato della fotografia internazionale, in un'epoca in cui le foto si scattano con il cellulare e si pubblicano sul WEB 220mila immagini alla settimana, le vecchie definizioni non hanno più senso: la fotografia classicamente intesa non esiste più.
Lavorare con l'immagine, oggi, significa andare al di là del fotografare, puntando alla definizione di nuovi concetti a partire dalla stessa rappresentazione del reale.
LA MOSTRA
Osservando le opere esposte appare evidente che l'attuale linguaggio fotografico non ha più come unico obiettivo quello di documentare il reale (probabilmente non lo ha mai avuto) ma quello di inventare nuovi codici della rappresentazione dove la contaminazione tra fotografia, grafica e pittura è un dato di fatto.
Su questa strada si muove Riccardo Di Valerio con il trittico:"Nostalgia del colore".
Enormi cartelloni pubblicitari della cui esistenza si potrebbe dubitare, disegnano un paesaggio invernale freddo e solitario. La pubblicità prettamente minimalista è quella di un cielo blu solcato da nuvole leggere, trasposizione iconica della serenità e leggerezza dell'essere. Queste fotografie che vivono del contrasto tra il bianco e nero del paesaggio invernale e le immagini colorate del cielo, denotano anche stati d'animo opposti, più introspettivo quello che traspare dal paesaggio e più aperto e solare quello descritto dall'uso del colore e di questo continuo alternarsi tra l'aspetto intimo e meditativo e quello felice del dialogo con il nostro prossimo più vicino è emblematicamente piena la nostra vita.
Riccardo Di Valerio: "Nostalgia del colore"
Segue la tradizione più specificatamente documentaria l'autore Vincenzo Morandi con l'opera: "Tempo del Riso" . Personale è la scelta del taglio panoramico e quella del supporto in tela pittorica; il risultato sono tre immagini del paesaggio vietnamita molto suggestive.
Vincenzo Morandi: "Tempo del Riso"
La foto "HELP" di Paolo Bramezza denuncia lo stato di salute precaria in cui versa il nostro pianeta. L'uomo spettatore-assente non si accorge che il mostro del consumismo rappresentato qui dalla bottiglia di plastica, fagocita un albero, domani un bosco e dopodomani l'intero ecosistema.
Franz Messner, l'artista altoatesino da cui ha tratto ispirazione il fotografo, ha realizzato questa installazione con l'intento di invitare i visitatori a prender posto e ammirare comodamente lo spettacolo più variegato e stupefacente, quello che nessun regista ha mai saputo realizzare, lo spettacolo della natura.
Paolo Bramezza ha fatto sua questa installazione ma per raccontare qualcosa di diverso, qualcosa che faccia riflettere il pubblico sulle scelte irresponsabili e scriteriate che mettono in forse la sopravvivenza del nostro fragile pianeta.
Paolo Bramezza: "HELP"
Gianni Gaetano percorre da tempo la strada della creatività tout court, costruendo l'immagine iconica da elementi diversi, la cui origine non è dato conoscere.
"Egeria: la ninfa delle fonti" è l'unico dato tangibile che ci parla del mondo reale. Alberi, globi terrestri, simboli dell'amore ma anche dell'oblio sono frutto della regia del fotografo e della sua abilità nel comporre armonicamente questo racconto a tema mitologico.
Gianni Gaetano: "Egeria: la ninfa delle fonti"
"Inquietudine" è il titolo del dittico di Roberta Ragozzino. L'autrice si ispira alla metafisica d'impronta dechirichiana dove i manichini e le mani posti in uno spazio geometrico dai contorni precisi, dialogano tra loro e con chi osserva le foto. Ma un manichino è muto per cui questo dialogo è impossibile, come dire che l'uomo moderno incontra serie difficoltà a parlare e confrontarsi con i propri simili. Nella successiva immagine, le mani sembrano allontanare l'osservatore rendendo impossibile ancora una volta la comunicazione. La composizione è molto curata come anche la scelta della cornice in carta di riso, texture che viene ripresa nell'immagine della superficie spoglia dei muri.
Roberta Ragozzino: "Inquietudine"
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Il trittico "Visioni" di Alexander Thaler ci riporta nel mondo del sogno. L'opera improntata sulla grafica e sul colore risulta particolarmente accattivante grazie ad una scelta equilibrata degli elementi del collage. <<Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni >> è l'aforisma presente nell'opera teatrale "La Tempesta " di William Shakespeare che accompagna le opere esposte e da cui l'autore ha tratto ispirazione.
Alexander Thaler: "Visioni"
"L'angolo dei ricordi" di Emo Magosso conduce l'osservatore nel mondo dei refuse, oggetti dell'oblio che saltuariamente ci portano alla mente i ricordi della nostra vita passata. Chi non ha avuto il piacere da bambino di chiudersi nella soffitta o nella cantina e scoprire pieno di stupore gli oggetti strani che riempivano armadi e cassetti? E' di questo che parlano queste foto accompagnate dalla valigia di cartone che racchiude emblematicamente il nostro vissuto, i nostri desideri, le nostre emozioni.
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Emo Magosso: "L'angolo dei ricordi"
"Graffiti di luce" di Romano Mazzucato è un'opera di lettura immediata: i lunghi tempi di esposizione, l'uso del teleobiettivo e dello zoom creano queste fantasmagoriche immagini dove la luce disegna la superficie del quadro in modo imprevisto e casuale. E' l'equivalente dell'Action Painting (letteralmente pittura d'azione) uno stile pittorico dove il colore viene cosparso casualmente o lasciato gocciolare sulla tela, invece che applicato con attenzione. L'opera che ne risulta enfatizza l'atto fisico e la gestualità dell'artista. Ciò che ne consegue e che l'immagine realizzata diventa unica e irripetibile.
Romano Mazzucato: "Graffiti di luce"
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COMMENTI......di......GIANNI GAETANO
Si è conclusa nei migliori dei modi la seconda mostra di "FOTOGRAFICAMENTE" edizione 2010.
Possiamo trarne positivi consensi sia per in numero delle visite ricevute nei 12 giorni di apertura e sia per le costruttive critiche degli esperti e professionisti intervenuti.
L'evoluzione dell'arte digitale è stata in più occasioni considerata la nuova fotografia, una crescita che si affianca alla pittura e alla grafica in modo netto e costruttivo.
Possiamo ritenerci sicuri di trovarci sulla giusta strada per raffinare nuove tecniche ed esprimere, con più convinzione, le nostre ricerche a beneficio di rinnovati dialoghi e consensi culturali.
Ringrazio Riccardo Di Valerio presente con "La nostalgia del colore ". Da un big del suo livello ci si attende sempre ottime prestazioni. In questa mostra ho registrato a mio personale giudizio un leggero calo di forma intellettuale ma certamente il già ottimo livello della mostra non ne ha minimamente risentito.
Ringrazio Vincenzo Morandi,il suo paesaggio asiatico ha suscitato vivo interesse tra i numerosi ospiti. La stampa riportata su tela è stata accolta dal pubblico come autentica novità.
Un grazie di cuore è diretto a Paolo Bramezza "Help " è stata l'opera di più immediata lettura. Lo stesso Franz Messner ha apprezzato molto l'idea e l'ecologico messaggio.
Grazie a Roberta Ragozzino, le sue opere, unica presenza in bianco e nero, portava il visitatore sensibile e attento ad una lettura metafisica di alto livello simbolico. Le mani tese, le più osservate e invitanti alla riflessione.
Un grazie ad Alex Thaler che alla sua prima mostra ci arriva non solo con un pittorico e poetico lavoro, ma anche con una carica emozionale che esprime una sensibilità di natura leopardiana.
Un ringraziamento incondizionato ad Emo Magosso, nonostante i suoi numerosi e non certo delegabili impegni si è presentato alla Piccola Galleria con un singolare lavoro di letteraria memoria da "Piccolo Mondo Antico ". Il suo "Angolo dei ricordi " ha ricevuto numerosi consensi, anche nella considerazione dell'evanescente contrasto riscontrato nella stampa su tela.
Grazie ai "Graffiti di luce " di Romano Mazzucato la mostra è salita di tono, e nel permesso di una battuta, oserei dire, di luminosità. Un trittico che ha incuriosito quella parte di pubblico, specialmente giovane, alla ricerca di novità. E se la tecnica poteva essere facilmente intuibile, l'effetto cromatico portava l'osservatore alla valutazione di quell'astrattismo che nell'insieme delle opere si concedeva all'emozione.
Vado a concludere spendendo due parole per "Egeria - La ninfa delle fonti ". Il pubblico ha sottolineato la validità delle opere esprimendo curiosità sull'impostazione del lavoro che dava suggestione e vitalità alla composizione e al colore.
Alle ore diciannove del tre novembre le opere esposte prendevono la via del ritorno, contente di aver onorato con la loro presenza i loro autori, e dando voce alla retorica riportavo nel buio la sala della Piccola Galleria rimanendo in ascolto di un prolungato e deciso applauso.
Grazie a tutti.
Gianni Gaetano