...del Tempo e dello Spazio...
Osservando il panorama da qui si vedono solo edifici, non immagini.
Bisognerebbe come un archeologo cominciare a scavare per riuscire a trovare qualcosa da questo paesaggio offeso…..
Ci sono poche persone che lottano per il bisogno di immagini appropriate….
Abbiamo bisogno di immagini che si armonizzino con la nostra civiltà e il nostro profondo intimo.
Wim Wenders
Di Valerio Riccardo
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La fotografia è impronta dell’immagine della
realtà su un materiale fotosensibile e funziona come un occhio molto
rudimentale.
Rappresentazione ed espressione appartengono anche alla pittura, ma il vissuto è solo della fotografia!
L’immagine fotografica ha un legame indissolubile con il luogo ed il momento in cui è stata fatta.
Lo spazio ed il tempo, il qui ed ora, in cui si svolge un attimo della vita, sono sempre l’annuncio implicito che ci dona una qualsiasi fotografia; anche solo per questo la fotografia è vissuto, ma l’immagine fotografica può andare oltre: può farci comunicare e comprendere il vissuto.
Il vissuto è traccia di un passaggio avvenuto nella realtà, è l’indice che qualcosa sta accadendo o è accaduto.
La fotografia, però, può anche comunicare i frutti della nostra intuizione, ma queste sono le immagini che riescono a dire più di quello che mostrano.
Il vissuto conferisce alla fotografia un legame esistenziale. Esso può essere esteriore o interiore al fotografo: è esteriore quando si riferisce all’aspetto delle cose, è interiore quando rappresenta lo stato d’animo del fotografo attraverso il modo col quale egli ci mostra il mondo con le proprie immagini.
E’ vissuto anche il nostro scatto fotografico impulsivo, quello che non ci spieghiamo perché l’abbiamo fatto seguendo le misteriose attrazioni sentite del nostro sguardo vagante nella realtà.
Vissuto è provare l’ebbrezza della libertà espressiva grazie alla quale l’uso della fotocamera è talmente immediato da diventare naturale; uno stato di perfetta estasi nell’incontrare la vita.
Rappresentare il vissuto in una foto equivale farla magica, perché rende l’immagine viva; ha la dolcezza di un bacio o l’amarezza di uno schiaffo.
Il vissuto conferisce all’immagine fotografica una carica psicologica che può coinvolgere l’inconscio del lettore.
Silvano Bicocchi
Roberta Ragozzino
Gianni Gaetano
Barbara Da Col
Alexander Thaler
Emilio Corrado
Emo Magosso
Domenico Perri
Paolo Bramezza
Il fascino dell’inutile e l’anima delle cose
Cornici di legno, legno vero, vero come il colore, forte, intenso, presente in un luogo lontano, vissuto, abitato nei ricordi, nascosti negli occhi di persone passate, luoghi e cose lontane illuminate dalla luce che con forza entra e porta pace e serenità.
Spazio vuoto, piccolo e chiuso che grazie a mani capaci, acquista luce, conoscenza, ordine, nella mescolanza di lettere, colori e sfumature che prendono forma e movimento grazie ad un piccolo foglio di carta ricco di messaggi e di verità.
Verità, le nostre verità, ci investono, ci trafiggono ci segnano, verità che attraverso colori fortissimi ci invitano a pensare a riflettere quanto la vita e la natura ci regala, quotidianamente e incondizionatamente e che noi rubiamo con voracità.
Natura, bellissima , pura, silenziosa e allo stesso tempo piena di suoni e colori, sempre in movimento, sempre pronta ad offrire a noi e a se stessa il meglio di sè. E noi? Noi dentro ad essa ma anche spettatori a volte imbevuti dal suo fascino , a volte incapaci nell’anima di godere delle sue verità.
L’anima delle cose. Nella natura ogni cosa ha fascino e anima, a volte però all’interno di un opera queste vengono alla luce con forza e bellezza.
Per chi sa vedere non è difficile estrapolarne le verità, il legno con la sua storia e vita è come un libro aperto agli occhi di chi sa guardare.
Donna, il fascino della natura reso donna, pulito , semplice, trasformato magicamente in sofisticata sensualità con un pizzico di ironia che dona quasi sempre leggerezza ma che mai fa pensare a superficialità perché l’universo femminile E’ madre natura.
L’universo femminile fatto di vita di colori di movimento, sempre. Lo troviamo nascosto nelle case, in mostra nelle vetrine, di fretta , attento e curioso sulla strada, a guadar bene questo universo diventa spettatore di sé stesso offrendoci uno scatto pieno di colori e profumi .
Profumo di libertà, cieli così perfetti da volerli quasi toccare, cieli che possiamo guardare attraverso gli occhi liberi di un gabbiano, noi forse troppo spesso intrappolati nelle nostre gabbie, attenti solo al passare delle ore, allo scorrere della nostra vita, privata così della felicità.
Felicità alla quale quasi sempre facciamo fatica a restare fedeli, colpiti spesso, e spesso per nostro volere, da eventi oscuri e a nostro parere ingiusti, pesanti come macigni sulla nostra anima e che a fatica riusciamo a schivare nonostante le precauzioni che spesso risultano provocare le ferite più grandi, impedendoci di godere a fondo della nostra libertà.
Grazie per le emozioni che mi avete trasmesso
Patrizia Thaler
Un sentito grazie a Patrizia e al curatore della mostra, l'onorevole Ciani per l'impegno profuso!
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