IDA DALSER la MOGLIE di MUSSOLINI

 

 

 

La vicenda: Ida Dalser nata a Sopramonte di Trento conosce e s'innamora di Benito Mussolini, il futuro duce.

 

 

Per amore si priva di tutti i beni e permette all'amato di fondare il giornale il Popolo d'Italia.

 

 

Si sposa con Benito Mussolini in chiesa (in Italia a differenza che in Austria il matrimonio religioso non aveva valore legale, i documenti comunque spariranno pochi anni dopo). Avrà dallo stesso un figlio, Benito Albino nato nel 1915, riconosciuto dal padre a cui somiglia nello sguardo e nella bocca.

 

 

In seguito Mussolini ripudia la moglie e sposa con rito civile Rachele Guidi.....inizia l'ascesa politica del duce.

 

 

Ferito durante il conflitto mondiale e ricoverato all'ospedale di Treviglio, al suo capezzale accorrono e litigano due mogli Rachele e Ida.

 

 

Ida non si da per vinta e inizia una lotta senza speranza contro l'uomo più potente d'Italia.

 

 

Le viene tolto il figlio, viene arrestata, picchiata e chiusa nel manicomio di Pergine....del figlio non saprà più nulla.

 

 

Verrà successivamente trasferita nel manicomio di Venezia, l'unica forza per sopravvivere e non impazzire le viene dalla scrittura di numerose lettere di supplica e di protesta nei confronti del duce; queste lettere non arriveranno mai a destinazione.

 

 

Trasferita nuovamente a Pergine riesce a fuggire ma viene catturata pochi giorni dopo con un gran dispiego di poliziotti.

 

 

Ottiene di essere rinchiusa nuovamente nel manicomio di Venezia ma ormai priva di forze muore; i parenti non sapranno mai dove sarà seppellita.

 

 

Peggior sorte toccherà al figlio Albino; richiamato in patria dal Giappone dove partecipava ad una esercitazione militare e dove aveva dichiarato di esser figlio di Mussolini, verrà arrestato e rinchiuso in manicomio. Sottoposto a trattamenti di << riabilitazione >> morirà alla fine degli anni 20.

 

 

Storia di amore e follia; amore non corrisposto di una donna per un pazzo che di lì a poco avrebbe condotto l'Italia alla catastrofe. Amore cieco che ha condotto Ida Dalser e suo figlio nelle braccia della morte. Avesse lascato perdere forse sarebbe rimasta viva.

 

 

La manifestazione teatrale è una riduzione tratta dal libro << LA MOGLIE DI MUSSOLINI >> di MARCO ZENI giornalista e scrittore che è riuscito a recuperare caparbiamente numerosi documenti e carteggi privati e pubblici sulla vicenda.

Il regista Marco Bellocchio ispirandosi al libro ha realizzato il film << VINCERE >>.

 

NUOVO TEATRO DI S.GIACOMO - SABATO 23 GENNAIO

 

COMMENTO CRITICO

alla rappresentazione del Gruppo teatrale EOS

«IDA DALSER, LA MOGLIE DI MUSSOLINI»

di Roberto Rinaldi  ( giornalista culturale e critico)

È la tragica storia di Ida Dalser, di Sopramonte, sventurata donna il cui percorso di vita, per

un destino infelice, si troverà a incrociare quello di Benito Mussolini. Siamo nel 1909 a

Trento, dove l’incontro tra la donna, determinata e passionale, e l’allora giornalista assetato

di potere, sfocerà in una tragedia umana che, nel suo divenire, sembra quasi annunciare

quella dalle proporzioni ben più vaste che vedrà coinvolta un'intera nazione.

Il gruppo teatrale Eos di Bolzano ripercorre con convinzione e profondità di stile

drammaturgico la vicenda di «Ida Dalser, la moglie di Mussolini», prendendo spunto dalla

scrittura di Marco Zeni, autore de «La moglie di Mussolini» (edito da Effe Erre, Trento),

dove la regia di Lorenzo Merlini ha operato per una riduzione e adattamento teatrale

scegliendo una lettura interpretativa.

Mara Da Roit e Pierpaolo Dalla Vecchia ne sono i protagonisti, accompagnati dalle musiche

di scena composte ed eseguite da Emanuele Zottino.

La tragica storia, riportata alla luce da un lungo oblio anche da Marco Bellocchio nel suo

film «Vincere», è rievocata scegliendo un’impostazione scenica rigorosa quanto efficace

sul piano della narrazione–evocazione, con l’ausilio anche di immagini suggestive in bianco

e nero che divengono co-protagoniste della messa in scena. Scelta assai felice, dove

vengono evidenziati bene i risvolti drammatici della storia personale di questa donna, la cui

unica colpa fu quella di innamorarsi di un Mussolini già brutale nel calpestare ogni forma di

sentimento e dignità dell’individuo.

Il regista Lorenzo Merlini, ottimamente supportato dalle belle voci profonde di Mara Da Roit

e Pierpaolo Dalla Vecchia, offre suoni (incalzante l’accompagnamento musicale di

Emanuele Zottino che crea suggestioni sonore anche inedite), e frammenti di immagini

dell’epoca, dove la condizione di vita aberrante imposta dal regime fascista a Ida Dalser, e

successivamente a suo figlio Benito Albino, sembrano creare una trasfigurazione del dolore

e delle sofferenze subite.

L’ascolto si fa avvincente, pregno qual è di suggestioni emotive a cui si resta increduli, per

la tanta ferocia subita.

In questo lavoro drammaturgico non c'è spazio per facili effetti teatrali che avrebbero potuto

distogliere l’attenzione – ma anche la meditazione, osiamo dire – per questa storia tragica,

purtroppo reale, e patrimonio di tutte le coscienze. Al pubblico la libertà di riflettere

personalmente, e di trarre un giudizio finale autonomo e incondizionato.

 

Merano, novembre 2009

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