LUNGO  I  TORRENTI  VALLARSA  E  ALDINO

 

 

 

 

In primavera, quando la neve imbianca ancora le cime mentre il fondovalle si ricopre di fiori con una gita di alcune ore è possibile scoprire le bellezze nascoste lungo le strette e ripide vallate dei torrenti Vallarsa e Aldino che scendono entrambi dall'altipiano di Nova Ponente.

Lungo il sentiero si osservano i primi fiori le viole, ad esempio...

 

 

 

 

…e s'incontrano i ruderi di vecchi edifici abitati da genti che si accontentavano di quel poco che concedeva un magro pascolo...

 

 

 

 

Nella valle esistevano in particolare, dei vecchi mulini che mossi dalla forza dell'acqua, permettevano di macinare il mais o più probabilmente la segale, coltivati un tempo sull'altopiano.

Tra i fiori primaverili non può mancare la fegatella che prende tale nome dalle foglie caratterizzata da tre lobi che ricordano la struttura del fegato :

 

 

 

 

In alcune zone l'umidità è particolarmente elevata e gli abeti sono ricoperti da una spessa coltre di licheni; sembra il bosco delle fate:

 

 

 

 

L'acetosella, le cui foglioline hanno il sapore dolciastro dell'aceto, fiorisce già alla fine di aprile. 

 

 

 

 

In alcuni punti è ancora conservato l'antico selciato in porfido, la pietra che costituisce il basamento di tutta la piattaforma atesina Lagorai compreso.

 

 

 

 

Durante il mesozoico 280 milioni di anni fa, imponenti colate laviche interessarono la regione; in Val d'Ega, lo spessore delle colate supera in alcuni punti i 2000 metri.

L'erosione ha poi dato il suo contributo e dai comuni di Laives e Bronzolo partono queste profonde forre dove l'aria è fresca anche durante le torride estati per la presenza dei due torrenti Vallarsa e Aldino che scendono dall'altopiano soprastante. La Vallarsa è percorsa da una strada asfalatata nel primo tratto percorribile nel tratto superiore solo dagli abitanti di Nova Ponente. E' nota per il sentiero che conduce a Pietralba il santuario più importante delle Alpi Orientali e sicuramente della zona dolomitica. La forra del Rio Aldino non ha invece una strada carrozzabile ed è sicuramente più selvaggia:

 

 

 

Il sentiero scavato nella parete porfirica

 

 

 

Fontanile lungo il Rio Aldino

 

 

Quel tracciato che da Bronzolo conduce ad Aldino è spesso scavato nella dura roccia porfirica. Su questo percorso e su quello parallelo della Vallarsa fino alla fine del 19° secolo, venivano trasportati tramite slitte o carri i tronchi di abete, poi caricati sulle chiatte nel porto fluviale di Vadena per un lungo viaggio fino alle porte di Verona. L'elemento peculiare sono le cascate prodotte dal torrente nella sua ripida discesa verso la piana alluvionale:

 

 

 

 

Sotto un masso gigante è vissuto per quasi trent'anni l'eremita di Bronzolo Ettore Sandri come ricorda una lapide:

 

 

 

 

Storie a parte, anche la flora desta l'interesse dell'escursionista: questo è un anemone trifogliato Anemone trifolia nel linguaggio dei botanici.

 

 

 

 

Se non erro, fu Platone a dire che per confermare l'esistenza di una cosa bisognava pronunciarne il nome; questo fiore esiste davvero, ed è la sua fotografia a documentarne l'esistenza.

Ma ecco infine, la sommità dell'altopiano come appare a fine aprile...

 

 

 

 

Il cielo è ricco di nuvole; il prato è pieno di primule e quella lassù è la chiesa di Aldino che appare improvvisamente uscendo dal bosco....

Spostandoci più a Nord, c'è Hogger il posto più bello dell'altopiano; il panorama è magnifico. Da lassù si vede la Paganella e oltre la cornice del M.Roen spuntano le Dolomiti di Brenta...

 

 

 

 

Volgendo lo sguardo verso Nord-Est le montagne sono ancora più vicine....

 

 

 

 

C'è la Pala Santa e poi il Corno Bianco ai piedi del quale s'intravede Pietralba; più a Nord infine il Latemar che magicamente spunta da un prato pieno di fiori....

 

 

 

 

Allego qui due mappe utili per l'escursionista:

 

 

Da Bronzolo a Aldino

 

 

 

Da Laives a Pietralba

 

 

Infine un'immagine ripresa dalla nuova forestale che da Vadena sale a Monticolo. Si vedono gli abitati di Laives e Bronzolo costruiti sui conoidi dei torrenti Vallarsa e Aldino con la piana coltivata attraversata dal fiume Adige e dall'autostrada A22. La forra del Rio Vallarsa sopra l'abitato di Laives nel centro della foto è appena distinguibile; sopra Bronzolo in ombra è la forra del Rio Aldino.

Le montagne visibili fanno parte della piattaforma porfirica altoatesina; l'attività di estrazione del porfido ha costituito in passato un'ingente contributo all'economia locale visto che tale pietra è stata esportata in tutta Europa, Russia compresa. Alcune cave di estrazione sono ancora in attività.

 

 

 

 

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