INVERNO alla GUIZZA

 

 

 

E' domenica e una rara ma intensa nevicata avvolge di bianco tutte le cose. La macchina digitale è nell'armadio di casa. Donnerwetter! Cosa resta da fare?

Semplice, fotografare con il cellulare. Il mio è un po' antiquato e la risoluzione massima è di appena 640 punti per 450. Per il web sono sufficienti ma vedremo di farli bastare anche per la stampa; ho intenzione di proporre questi scatti per la futura collettiva del Fotoclub BZ ma non è ancora giunto quel fatidico momento.

 

 

L'atmosfera è quella delle fiabe, nella neve fresca le uniche tracce sono le mie. Dalla piccola cappella di S.Antonio comincia la strada della Guizza.

Lungo la via s'incontrano due "spelonce "; costruite in prossimità delle "fogole " aperture del terreno da dove proviene un'aria fredda in tutte le stagioni dell'anno, erano adibite alla conservazione del latte, del burro e delle derrate alimentari.

 

 

 

 

Poi qualche rustico che ancora resiste all'avanzare del bosco:

 

Ritornando per un attimo all'aspetto tecnico della ripresa, posso dire di conoscere ben poco delle applicazioni multimediali del cellulare poichè mi sono sempre limitato ad un utilizzo ortodosso, per le telefonate e per i messaggi.

E difatti mi accorgerò solo a casa che utilizzando lo zoom la risoluzione diminuisce, ossia diminuiscono i pixel con cui viene registrata l'immagine.

Era ovvio d'altronde che lo zoom fosse di tipo digitale, per cui l'ingrandimento risultante era a spese del numero di pixel con cui veniva registrata l'immagine....parola di Pastor....mens rationalis.

 

 

 

Hanno un fascino tutto loro queste immagini; la bassa risoluzione del sensore, la lente di scarsa qualità, ammorbidiscono i toni, sfuocano i bordi, tolgono i contrasti con il risultato che le immagine assumano un aspetto pittorico, una patina di antico.

 

 

A posteriori ho provveduto a convertire le immagini in BN e a modificarle successivamente, nella tonalità seppia.

 

 

 

Più avanti spuntano i resti di una vecchia calchèra: noccioli, robinie, aceri e rocce calcaree non difettano da queste parti.

 

 

 

Sopra il prato appare infine la casa, si fa per dire; ci vorranno anni per poterla un giorno chiamare così, ma non c'è fretta; come dice il proverbio c'è più tempo che vita ....

 

 

 

La neve ricopre i vecchi cerchi delle botti:

 

 

 

Lo stesso è per le vigne e gli scalini in pietra:

 

 

 

Sentieri d'inverno, sentieri silenti di una giornata di febbraio.

 

 

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