LUNGO IL NAVIGLIO DEL BRENTA

(VILLA WIDMANN)

 

 

Molte ville Venete ma non tutte, si trovano lungo il Naviglio del Brenta che insieme al Canale Piovego unisce Padova a Fusina. Le due ville più importanti sono Villa Pisani e Villa Widmann; da quanto scrivono molti visitatori sul web, le altre sono spesso chiuse oppure quello che c'è da vedere non vale la spesa del biglietto. Quando ho visitato Villa Widmann era un sabato e la Barchessa Valmarana lì difronte era chiusa.

Un abitante del luogo mi diceva che la usano spesso per i matrimoni...Auguri e figlie femmine...che chissà che il mondo non migliori!

 

 

 

Barchessa Valmarana

 

 

Ma cos'è questo famoso Naviglio percorribile con il Burchiello e da cui si dovrebbero ammirare comodamente ma da lontano le famose ville?

Una ricerca in Internet permette di conoscere la storia " fluviale " della zona ossia i numerosi interventi idraulici che Venezia, Padova e pure Vicenza hanno intrapreso durante i secoli a partire dall'anno  1000. Tutto questo principalmente per non subire le inondazioni causate dal fiume Brenta. Ma la storia è ben più complicata se pensiamo alle lotte e beghe comunali tipiche del popolo " taliano " che definirlo tale è un eufemismo.

 

 

 

 

Mappa dei principali interventi idraulici

 

 

Da quanto riportato in letteratura, il Canale Bisato risalente al 1143 fu costruito dai Vicentini per togliere l'acqua ai Padovani. La mano d'opera a quanto pare non mancava specie in tempo di guerra!

A seguire vediamo una mappa storica del 1811 che riporta gli interventi eseguiti successivamente:

 

 

 

Mappa del 1811

 

Qui si notano in particolare il Taglio eseguito nel 1507 all'altezza di Dolo di cui oggi, rimane visibile solo un argine e il Taglio Nuovissimo eseguito successivamente a Mira che fu realizzato in 6 anni a partire dal 1604. Nella mappa a colori corrispondono il primo alla Brenta Nova e il secondo al Taglio di Brenta.

Entrambi contribuirono a diminuire la portata del fiume Brenta e a deviarlo verso la parte Sud della laguna. Per Venezia la laguna doveva rimanere tale e quindi gli apporti detritici di tutti i fiumi che in passato l'avevano comunque generata, dovevano essere eliminati od almeno limitati. Alle origini il fiume Brenta sfociava direttamente in laguna a Fusina.

 

 

 

Mappa del 1789 con il tracciato della " Cunetta " del 1816 ( la retta a sx della freccia )

 

 

 

La mappa indica l'intervento più recente, ossia l'ulteriore taglio effettuato più a Ovest quello detto " della Cunetta ", all'altezza di Stra ossia di Villa Pisani.

In realtà non si trattava più di semplici "Tagli " ; qui abbiamo chiuse, e con la meccanizzazione potenti idrovore che intervengono sia per favorire la navigazione minore che per regolare le acque.

In definitiva il fiume Brenta scorre oggi verso Sud - Est ed è quello " della Cunetta ", si unisce poi al Bacchiglione a Ca' Pasqua e sfocia in Adriatico.

Il Taglio Nuovissimo invece è un canale che scorre parallelo alla laguna e alla Romea ossia la trafficata e pericolosissima strada statale 309 e si getta in laguna dirimpetto a Chioggia.

Ma come vedete dalla mappa stilizzata, tra Piovego, Scaricatore, Brentella e Vigenzone ghè un casin incomprensibile de canai! E manco mal che nel 54 i ga eliminà la vecia ferrovia Padova-Malcontenta-Fusina ...ghera pure quella.

Ma pensando alle vecie ferrovie locali i ga come al solito cannà in pieno....la vecia ferrovia almen da noi l'è deventà na ciclabile, lì l'è semplicemente scomparsa nel cemento dei capannoni industriali!

 

 

 

Chioggia dal ponte translagunare

 

 

La Brenta Nuova è diventato un semplice canale di scolo e speriamo solo delle acque meteoriche e non di tutto il resto...

Ciò che rimane del fiume come dicevo raggiunge l'Adriatico a Brondolo dove il Nuovo Residenz Isola Verde è verde solo sulla carta. Siamo nel 2023 e la speculazione edilizia imperversa ancora per i poveretti della città.....fai un salto, fanne un altro, fai la riverenza al cementificatore di turno e pure al sindaco cornuto... gli piasse un colpo a lui e a tutti quelli in regione e stato compreso..

 

 

 

Che storia ?

 

 

 

La foce del Brenta

 

 

La battaglia tra l'uomo e le acque si è combattuta per secoli e gli ultimi avvenimenti legati alle variazioni climatiche sottolineano il fatto che gli interventi abusivi fatti a spese della campagna non solo veneta, portano a delle distruzioni immani, maggiori di quelle che si verificarono in passato. Il problema viene affrontato all'italiana e i cittadini solidali continuano a fare dei versamenti in bitcoin che fa trend a favore degli alluvionati.

Ma torniamo a Villa Widmann separata dal Naviglio da una strada abbastanza trafficata che la nebbia permette in parte di mascherare:

 

 

 

Villa Widmann sullo sfondo da via Riscossa

 

 

 

Su via Nazionale c'è una statua solitaria che guarda con disappunto il parco che cinge la villa; mi hanno dimenticata e lasciata fuori, sembra dire.

 

 

 

 

 

 

La villa consta di più edifici, una cappella dove sono sepolti gli esponenti della famiglia Widmann, casato veneziano di origine austriaca; segue la biglietteria e una " barchessa " ossia un edificio voltato, in passato un rustico, dove viveva il personale, tra cui i contadini al servizio dei proprietari.

 

 

 

Villa, barchessa e cappella in una antica stampa

 

 

Quasi tutte le ville erano circondate da campi normalmente coltivati ma lo stesso parco aveva bisogno di manodopera e di una manutenzione continua.

 

 

 

 

Villa Seriman, Serbelloni, Widmann Rezzonico, Foscari, Costanzo

 

 

 

La villa è una costruzione semplice, simmetrica a pianta quadrata con quattro timpani disposti su ciascuna facciata. Risalente ai primi del 700 nel corso dei secoli passò di mano in mano e fortunatamente fu acquistata dalla provincia di Venezia nel 1984. Ci passò pure una Serbelloni di Milano quella con i famosi mastini anti-impiegato di Fantozzi.

La barchessa ospita oggi l'azienda di promozione turistica, un bar e uno spazio di esposizione di antiche carrozze.

 

 

 

Facciata e particolare

 

 

Il salone centrale

 

 

Gli affreschi a carattere mitologico del salone centrale

 

Particolari dell'arredamento

 

Un aspetto suggestivo almeno per quanto riguarda la fotografia è la luce che di tergo filtra dalle finestre:

 

 

 

Maschera veneziana

 

Una scala laterale permette di accedere al soppalco della sala da ballo e al piano superiore dove affreschi, stucchi e tendaggi si fondono armonicamente:

 

La parte superiore del salone da ballo

 

La volta affrescata

 

 

Giochi di specchi e vestiti del 700

 

Dal salone centrale è possibile accedere al parco non molto grande per la verità ma comunque gradevole:

 

 

La villa dal parco

 

Non ho fretta e rientro nell'edificio per vedere se c'è ancora qualche dettaglio da fotografare:

 

Vetri di Murano e specchi

 

Alle 11.00 lascio la villa e non approfitto del bar vista l'ora incongrua. Mi dirigo verso Nord, verso Castelfranco prima di tornare nuovamente a base due, perdendomi non poco tra i meandri dei canali di scolo che in confronto all'attuale rete stradale veneta fanno semplicemente tenerezza.

Concludendo, se raggiungere le foci del fiume Adige da Chioggia o Sottomarina utilizzando la bici può essere una attività piacevole, percorrere il Naviglio è da sconsigliare viste le strade trafficate e  pericolose troppo vicine a quelle che furono delle perle preziose fino all'esplosione dell'era del cemento e dell'automobile. Auguri a chi si avventura da quelle parti con la due ruote.

 

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