Del TEMPO e dello SPAZIO

 

 

regina abitava d'estate quella casa antica; ora tra le mura non s'ode nulla, solo il mormorio del tempo

 

 

finestre, occhi spalancati sul bosco e nebbia che evoca paesaggi rinascimentali mai visti

 

 

sale adagio la rosa con spine acuminate, rabbia d'oblio e affetti perduti

 

 

pochi oggetti di una vita semplice, un lavabo in marmo, obliquo, come la vita

 

 

d'inverno le mani sapevano ancora scolpire il legno

 

 

mentre il calore delle stufe scaldava i cuori

 

 

Il poi il letto, con le venature di noce antico

 

 

e sul muro il setaccio, innamorato della porta color del cielo

 

 

nella stanza, il vento muove lieve le tende

 

 

e sussurra parole leggere

 

 

mentre gił nella valle dissolve la nebbia

 

 

e la luce freme dell'oro delle viti

 

 

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