PAESI ETRUSCHI
E mo so tanti davvero....
Peccato che abbiano fatto una brutta fine a causa di un vicino particolarmente ingombrante e pure bigotto che i costumi etruschi leggi festini alla Boccia - San Giuliano hanno sempre un certo fascino.
Boccia lo ricordo come un bravo ragazzo marchigiano che purtroppo ha cambiato sesso e gusti. E pensare che era un alpino della Tridentina....che trescava con due gemelle cinesi con cui non ha combinato nulla!!
Le date riportate sono quelle della conquista romana che a quanto pare non procedeva esattamente secondo la latitudine ossia da Sud a Nord tanto che Roselle fu conquistata prima di Cerveteri.
In qualche modo la politica avrà avuto qualche influenza e anche le tresche famigliari; sta di fatto che con le buone oltre che con le cattive i " romanazzi ladroni " si sono impossessati piano piano di tutta la Toscana, Italia e tutto il resto sti imperialisti puto-americani de dumila anni fa !
Tra le cittadine indicate ho avuto la possibilità di vedere da vicino Roselle centro prima etrusco e poi romano e Cosa (Ansedonia ) che fu fondata da coloni romani nel 273 a.C. e distrutta sempre dai romani a partire dal periodo della cementificazione selvaggia tanto che la Legge Galasso nun servì proprio un casso ne qui, ne a Milan ne altrove!
Per approfondire il tema abbiamo visitato il Museo Archeologico della Maremma ubicato nella verde città di Grosseto.....proprio verde e non scherzo, almeno in quel di aprile!
La mappa seguente identifica meglio la zona sotto osservazione dove le lagune riportate e la linea di costa sono quelle di allora ossia di 2500 anni fa giacché il lago di Prile è scomparso da tempo, un vero peccato vista l'estensione superiore a quella della laguna di Orbetello, mezza insabbiata pure quella e con tonnellate di pesci morti asfissiati in quel di luglio.
Questa se chiama in romanesco nova gestiò delle risorse idriche....saltò pure la corrente elettrica e cosi se fumarono pure li pesci in freezer! A merda totale climatico-energetica!
Ma incominciamo con Roselle dove abbiamo sostato una notte nel parcheggio del sito dopo una giornata di viaggio sotto una pioggia torrenziale che ci ha inseguiti da Bolzano a Siena...che palle le primavere del Climate Change!
Alla mattina il meteo ci ha concesso una tregua e prima di accedere al sito abbiamo fatto una camminata tra il dolce paesaggio maremmano:
Il cinghiale è diventato poche ore più tardi un ottimo ragù per le tagliatelle... ma purtroppo causa l'inflazione galoppante da ste bande, un primo non costa meno di 15 euro! Per non parlà der vino...
Bono che vista l'età il fotografo è sazio con l'aggiunta di una semplice insalata ...
Ore 10.00 finalmente i cancelli si spalancano e ci apriamo la strada tra le antiche mura di Roselle:
Le mura essenzialmente in materiale calcareo ( la geologia del luogo è caratterizzata da più litotipi ) sono lunghe 3 km e dotate di porte, forse in numero di 8 ma non tutte visibili. L'area abbracciata è più di 40 ettari e non tutti esplorati a quanto sembra. Le mura risalgono al VI secolo a.C. il che significa che tra le genti italiche non correva buon sangue ....n'ammasso de pecorai ladroni avrebbero detto li romani giunti lì 300 anni dopo! E così ebbero la meglio....
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Le mura di Roselle anni 50
Come ebbe a scrivere il fortunato visitatore R. Colt Hoare, un cowboy ante litteram trasferitosi qui in visita ai butteri insieme si fa per dire al più famoso circense Buffalo Bill, le mura di Roselle sono imponenti ma grezze, non sagomate.
Quasi logico direi che quei massi ciclopici devono pesare centinaia di tonnellate e pare che tirarli in piedi abbia dato origine al famoso turpiloquio toscano che non è secondo a quello veneto!
Qui si scontrano due scuole di pensiero quella di Fontana e quella di Mariotto che con gli esperimenti di fisica avevano talvolta problemi insormontabili causa spettri Raman indesiderati che il Cazza e il Rocca assunti come ghostbuster non riuscirono mai a debellare completamente!
Ciclopiche e primitive che par di entrare in un altro spazio-tempo se non fosse per quel cavolo di steccato la sotto che nun tengo voia de spazzarlo via col fotoscioppo!
Le mura circondano tutta la collina di cui solo una parte è patrimonio dell'umanità che giustamente il privato deve poter dire la sua...semmo o non semmo ner paese dei balocchi?
Aoooh! Galileo era contemporaneo de Marco Pollo e ce sta pure na galleria che unisce er Gran Sasso cor Cern de Ginevra per studià li neutrini....così rispettemmo tutte le parti politiche in causa che se so succedute casualmente ar governo!
Evviva a scola...chiudemmola che ce sta l'intelligenza artificiale!
Ma percorriamo la via maestra che sale verso il foro:
Gli originali delle statue collocate nel parco sono al museo di Grosseto; qui ho potuto vedere alcune foto d'epoca che risalgono al periodo d'oro degli scavi:
La seguente è eccezionale con una carica metafisica che ha fatto la fortuna di De Chirico...e ..sti cazzì farà pure la mia nella prossima mostra. E' ora de riconosce er genio che sono! Riccardeo er meio ladro de immagini der colosseo!
Un edificio importante è la cosidetta Basilica dei Bassi ( tra parentesi mia cognata un' antica patrizia Bassi caduta in disgrazia e migrata a Vigolo Vattaro ha tentato invano di reclamarne la proprietà ed è stata successivamente ricoverata per esaurimento nervoso a causa delle spese d'avvocato ).
Si trattava probabilmente di un edificio pubblico, una sorte di senato di età imperiale; i pavimenti erano in marmo e sia nell'abside che nelle pareti erano collocate varie statue.
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Anche l'immagine di destra che pare sorgere dal nulla e che in realtà è un busto a figura intera ma nella foto ha qualcosa di surreale....
I pavimenti della Roselle romana
Nella parte alta della città c'è l'anfiteatro in posizione davvero panoramica e dove l'opus reticolato ne rivela la costruzione ovviamente romana. Non penso che gli etruschi avessero la passione per i giochi e neppure per il teatro che del resto, fu un lascito greco ai nuovi barbari conquistatori del Mediterraneo.
L'anfiteatro romano
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Anfiteatro: archi di accesso all'arena in una foto del 1966; a destra quella dell'autore
Il trasferimento a Cosa - Ansedonia è avvenuto dopo la visita del parco dell'Uccellina, dopo diciamola così, una pausa naturalistica.
Abbiamo raggiunto l'antica rupe in bici dopo aver attraversato il tombolo della Feniglia una lunga striscia di terra che separa la laguna di Orbetello dal mare. Lì a quanto pare, causa la scarsa manutenzione e l'assenza di collegamenti idraulici tra i due ambienti si sono verificati durante l'estate fenomeni di anossia che hanno portato una moria spaventevole di pesci! No comment!
Il tombolo della Feniglia e il promontorio di Cosa sullo sfondo
La zona archeologica è nella parte alta del paese e la colonia romana presenta come Roselle un'ampia cerchia di mura che anche la PAX romana era relativa:
Le mura di Cosa
Si può notare che i massi comunque ciclopici delle mura sono ben sagomati. Altra differenza: nello spazio archeologico è allestito un bel museo ma...
Esiste un ma......alla base del poggio un'intensa attività cementifera ha rovinato l'intero promontorio compresa la zona della Tagliata ossia l'antico porto romano forse la ragione unica per cui i romani hanno fondato la colonia proprio qui.
Ma procediamo con calma addentrandoci tra gli antichi scavi o meglio di ciò che resta!
La presenza nel museo di bellissime fotografie risalenti agli anni 50 firmate dai Fratelli Gori e cariche di un fascino unico, mi ha permesso di osservare i cambiamenti intervenuti in circa 70 anni.
L'arco d'ingresso al foro fotografato dai Gori nel 1952 e a destra dallo scrivente.
Da grandissimo esperto in belle arti quale mi ritengo, ho delle perplessità e non poche; dobbiamo conservare quanto faticosamente scavato dai predecessori o guardiamo impassibili gli ulteriori effetti del tempo che come è noto tutto spiana?
La strada processionale
Idem come sopra per la cosidetta via Sacra, anche se l'ottica e il punto di ripresa sono diversi; che dire della vegetazione che non permette di apprezzare il basolato e che nasconde pure gli scavi?
Il promontorio è in posizione stupenda, altra ragione per cui i romani si sono piazzati qui e nelle campagne circostanti si badi bene, scacciando gli antichi abitanti o riducendoli in schiavitù. Un po' come in Palestina dunque nulla è cambiato all'interno del cranio vuoto dei Sapientones.
L'Argentario e il tombolo della Feniglia
L'acropoli: il Capitolium
Purtroppo guardare verso il basso è un po' difficoltoso anche per i famosi cavi Enel, ente di beneficenza dell'energia dove la sicurezza è l'unica cosa sacra e spostare un cavo in una casa antica è improponibile, se la distanza dallo stesso ben isolato con doppio strato di gomma è inferiore ai 50 cm con il braccio alzato nel solito gesto demenziale di destra ....scusate la digressione ma l'Enel mi sta sul c... e sono passato alla sorella Eni per pià nartra inc....
Dunque la foto che segue te la puoi sognare anche per altri motivi:
Fratelli Gori: Torre Puccini anni 50
A occhio l'unico verde rimasto è quello della costa vicino al lago di Burano, ma in fondo all'orizzonte oggi appare la sagoma mostruosa della centrale sematomicacarboniferagassosa di Montalto di Castro.
Peggio è quel che è accaduto in basso vicino alla torre che i romani avevano scavato la famosa Tagliata della Regina nella roccia sia ad uso del porto che per la pesca:
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La Tagliata a Portus Cosanus in una ripresa del 1955 e del 2024
Non vorrei soffrire di allucinazioni spazio-temporali ma la roccia di Goriana memoria o è scomparsa sostituita da un manufatto insignificante oppure è raggiungibile solo in barca....siamo ottimisti suvvia e optiamo per il secondo caso.
Sembra di capire che dallo Spacco della Regina prima naturale e poi artificiale arrivasse l'acqua di sorgente mentre esisteva un ulteriore collegamento tra la zona del porto e la laguna di Burano molto più estesa rispetto all'oggi. I romani idraulici meio dei veneziani attuali gestivano i due canali aprendoli e chiudendoli alternativamente quando serviva, anche ad uso della pescheria di forma rettangolare, manufatto ben visibile nella foto aerea. Costruirono ovviamente altre opere per l'attracco delle imbarcazioni oggi non più visibili.
A titolo di informazione la parte alta del famoso Spacco è oggi nascosta dal cemento delle famose ville alcuni dicono delli romani attuali poi naturalizzati russi, più o meno filoputiniani....
Per Vulci pur essendo passato per il Ponte dell'Abbadia a da passà nottata o meio ce devo ritornà....
Ho letto questo libro molto tempo fa e ricordo che l'autore che aveva visitato questi luoghi nei primi anni 20 fece un parallelo con la situazione di allora; vedeva i romani come il fumo negli occhi, imperialisti allora e anche dopo.
Degli Etruschi osservando i dipinti delle tombe di Cerveteri e Tarquinia ammirava ''Il vivo scorrere della vita''. Le figure dipinte " ricche di una enorme vitalità " lasciavano trasparire "una fede profonda nella vita, un accettazione totale della vita".
Per un uomo che lottava contro la morte, che sarebbe avvenuta pochi anni dopo, la parola "vita" nel libro ricorre molto spesso.
D.H. Lawrence è l'autore di " L'amante di Lady Chatterly " e di " Mare e Sardegna ". Bona la first lady e bella la Sardegna!
P.S.
Ma guarda il caso: è stata inaugurata pochi giorni fa ( 24 ottobre 2024 ) presso il Centro Trevi di via Cappuccini a Bolzano la mostra " Etruschi : Artisti e Artigiani " per cui chi vuole approfondire l'argomento può recarsi di persona nel luogo deputato. La mostra rimarrà aperta fino a fine gennaio.