Nella seconda metà dell'800, quando Julius Perathoner tra il 1895 e il 1922 fu sindaco della città di Bolzano, vennero costruiti importanti edifici pubblici e privati tra cui il Vecchio Ospedale, il Ponte Talvera, il Ponte S.Antonio, il Museo Civico, il teatro Verdi (distrutto dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale), la rete tramviaria per Gries e Laives nonchè un numero incredibile di funicolari e cremagliere che fecero di Bolzano la città d'Europa con più impianti di risalita.
Questo sviluppo fu in parte dovuto alla realizzazione della ferrovia del Brennero inaugurata nel 1867. Il treno fu la premessa per la nascita di una nuova fonte di guadagni: il turismo internazionale che acquistò una grandissima rilevanza per Merano e Gries località che diventarono importanti stazioni climatiche per tutto l'800 fino alla fine della prima guerra mondiale ed al crollo delle monarchie europee.
Gries dalle pendici del Guncina 1874
In quegli anni vennero realizzati i più importanti e lussuosi alberghi di Bolzano: il Laurino e il Luna tuttora esistenti ma anche il Bristol, il Città, il Grifone, l'Hotel Austria, il Sonnenhof (l'attuale convitto D.Chiesa), il Germania e il Guncina in parte demoliti o nel caso migliore trasformati per altri usi.
|
|
Tra i clienti che soggiornavano a Bolzano vi furono principi e duchesse, arciduchi e marchesi in pratica i membri dell'aristocrazia austriaca, russa, germanica e italiana. La floridezza economica derivante dalla frequentazione di una tale clientela permise la realizzazione delle più note passeggiate della città.
Busto dell'Arciduca Heinrich lungo le passeggiate del Guncina
Tra il 1891 e il 1899 fu costruita la passeggiata del Guncina denominata "Erzherzog Heinrich Promenade" in onore dell'arciduca Enrico d'Austria, e poi la Passeggiata del Lungotalvera, il Parco Petrarca e quello della Stazione.
La passeggiata di S. Osvaldo, creata nel 1908 e prolungata in seguito sino a Santa Maddalena, si snoda sopra la città lungo le pareti meridionali del Monte Tondo. L'immagine ripresa dal Virgolo permette di osservare l'ingresso alla Val Sarentino con la cima imbiancata del M.te Villandro.
Altri elementi ben distinguibili sono il Maso Peter Ploner a metà costa, la croce bianca sull'anticima e il nuovo tracciato della funivia del Renon che passa sopra l'albergo Eberle dove termina la passeggiata.
L'ingresso storico della passeggiata è posto al culmine della via S.Osvaldo che collega la zona del Talvera con il quartiere Dodiciville. E' presente un piccolo portico realizzato in porfido elemento assai abbondante nella conca bolzanina.
Roverelle, carpini e altre specie tipiche della flora mediterranea come corbezzoli e ginestre ricoprono le soleggiate pendici di questa montagna.
Nelle coste aride della prima parte del percorso si notano il fico d'india (Opuntia ficus-indica) pianta succulenta della famiglia delle Cactacee, originaria del Messico ma naturalizzata in tutto il bacino del Mediterraneo.
Arrivati all'incrocio dei sentieri provenienti da Ponte S.Antonio e dal maso Peter Ploner, girando a destra si incontra la piccola rotonda dove si gode un ampio panorama sulla città. Difficile fotografare però, perchè nel periodo invernale il sole è basso all'orizzonte e il controluce nelle giornate serene è molto forte.
Il colle del Calvario ed il duomo sono gli elementi più caratteristici del paesaggio, insieme al corso del fiume Isarco che brilla luminoso nel centro della foto.
Il sentiero termina presso l'albergo Eberle recentemente restaurato. Nella zona passano purtroppo alcuni tralicci dell'alta tensione e proprio sopra l'albergo transita la funivia. In queste giornate invernali dalla terrazza dell'albergo è possibile godere di alcune ore di sole come fanno i numerosi clienti che passano da queste parti.
Facendo il percorso a ritroso è possibile raggiungere Ponte S.Antonio; alle quattro del pomeriggio gli ultimi raggi di sole allungano le ombre dei viandanti fotografi.....
e mentre i più scendono verso la città già immersa nell'ombra della sera, altri salgono lungo le pendici del monte.
A S.Pietro in Carnol poco sopra S.Antonio lunghe file di ordinati vigneti disegnano perfettamente le curve del paesaggio:
Tra le ginestre tra cui fa capolino qualche fiore incauto, si osserva un bell' esemplare di corbezzolo (Arbutus unedo) i cui frutti dapprima giallo-arancione e poi rossi maturano all'inizio dell'inverno. Nella stessa zona sono presenti alcuni grandi esemplari di cedro dell'Himalaya ( Cedrus Deodara) una specie chiaramente esotica.
|
|
Giunti al termine un inaspettato incontro con due eleganti signore in pelliccia e cappellino, ci conduce in un'altra epoca, agli inizi del secolo, ai tempi della Belle Epoque quando Bolzano come la più famosa città delle terme era una sorta di rifugio per l'aristocrazia austriaca felice di trovare qui il tepore del clima mediterraneo, mentre a Nord delle Alpi l'inverno stringeva nella sua morsa paesi e città.
e per concludere qualche secolo più in qua:
Gries dalle pendici del Guncina 2009