A PASSO PENNES

 

 

Passo Pennes (m.2211)

 

Così vicino ma così lontano visto che non ricordo più se in passato ci sono già stato. Insieme al passo Giovo costituisce il terzo collegamento possibile tra Bolzano e l'alta valle dell'Isarco. Il collegamento più importante è a Est e corre parallelo al fiume Isarco passando per Chiusa, Bressanone e Vipiteno. E' anche il più trafficato vista la presenza della strada nazionale, dell'autostrada e della ferrovia che a " breve " dovrebbe essere intubata.

Il percorso che porta al passo in questione è di montagna e quindi i tempi di percorrenza sono quelli indicati nella Google Maps: 50km per circa 1 ora di viaggio.

La val Sarentino può essere considerata tutt'oggi una delle valli meglio conservate della provincia; ci sono alcuni impianti di risalita, quelli di Reinswald ma non siamo di certo nelle Dolomiti e quindi il paesaggio e forse anche le tradizioni sono quasi integre.

 

 

Passo Pennes (m.2211) con ristorante e pala eolica

 

Sono possibili numerose escursioni che ogni cima nei dintorni è raggiunta da un sentiero. Qui a ridosso del passo per un anziano medio come lo scrivente un

bell' obiettivo è la Cima del Montaccio a tre ore di marcia tenendo conto delle soste irrinunciabili per fotografare il paesaggio e la flora.

Sulla fauna che dire....si vede gran poco che gli animali si fanno i fatti loro e girano lontano dagli umani parenti stretti delle proscimmie ma molto più pericolosi.

Adesso nel Congo democratico (?) vaanno di moda i rapimenti degli simpanzè con il conseguente riscatto modello anonima sarda. Visto la familiarità col machete se qualcuno (?) non paga i poveri simpanzè potrebbero finire in spezzatino. Mondo di pazzi....

 

 

Il percorso

 

Dal passo un breve percorso di cresta permette di osservare oltre al panorama le prime specie di fiori che amano il freddo e pure l'umido.

 

Sulla sinistra nella foto la cima del Montaccio

 

Per quanto riguarda la primula potrebbe trattarsi di quella tirolese vista la breve distanza dal Brennero; stranamente pur avendo natura tirolese non è classificata nel sito del Museo di Scienze Naturali di Bolzano. Non son più i tempi di una volta per Giunone e pure per Maniago buon anima!

In realtà gli amici di Acta Plantarum mi hanno smentito...trattasi della Primula hirsuta.....la tirolensis a quanto mi dicono cresce nella zona dolomitica.

 

Primula irsuta (Primula hirsuta)

 

 

Primula irsuta (Primula hirsuta)

 

Soldanella (Soldanella alpina)

 

 

Verso Nord- Est nascosto dalle nuvole farebbe capolino il Gran Pilastro posto sul confine con l'Austria. Molto tempo fa salimmo al Rif.Europa (m.2693) in Val di Vizze, calammo in Austria e litigammo col gestore di un rifugio più a valle che non voleva sentir parlare della forte e ambita moneta italica. Bella accoglienza per gli indomiti montanari......ci allontanammo bestemmiando un poco.

Sono salito anche sul Sasso della Croce (m.3132) partendo dalla fine della Val di Valles a Nord di Rio Pusteria. Ricordo le polemiche di mezzo secola fa riguardo all'apertura della strada fino a Malga Fana e forse oltre. Era una valle totalmente incontaminata....prati, fienili e il rio Valles fresco e spumeggiante.

Da allora di schifezze ne sono state perpetrate a Ufo ma non dagli extraterrestri ma dai famosi Sapiens Tirolesi; se ricapiti in un posto dopo vent'anni non lo riconosci più e ovviamente non perchè il tutto sia migliorato! A proposito di cazzate fantascientifiche: pare che le Dolomiti siano in vendita. La provincia mafiosa avrebbe venduto a prezzi modici un pezzo di Catinaccio in zona Passo Santner al gestore del rifugio omonimo ricostruito su tre piani e visibile anche da Bolzano.

Lassù tra i beni Unesco (Ma cos'è sta Unesco? Ma da chi incassa? ) campeggiava una gru di un bel giallo canarino. Ora la provincia Dio avrebbe scorporato una particella materiale giusto per accontentare l'albergatore iscritto al partito della Stella Alpina Morta. Vediamo cosa ottiene Kollensberger Paul del Movmento K con l'esposto alla magistratura. Vi allego il seguente link che vi invito a leggere. Salto è un giornale locale on line dove si sfogano tutti gli incazzati sudtirolesi che non capiscono più in che mondo si trovano. I giornali locali sono tutt'altro che super partes e sono foraggiati dal potere costituito.

https://www.salto.bz/de/article/29062022/rifugio-passo-santner

 

Panorama verso Nord - Est

 

 

Genziana di Koch (Gentiana acaulis)

 

Proseguendo lungo il sentiero si raggiunge la prima cima, quella di Monte Laste (m.2367). Da questo punto di osservazione con il binocolo, cielo permettendo, si osserverebbe il Palon sopra Trento distante in linea d'aria 90km! Da qui si nota molto bene il Monte Villandro la grande nave come lo definì Rumiz, uno spigolo porfirico visibile dalla Valle dell'Adige fin da Salorno ai confini sud-tirolensis.

 

 

Panorama da Monte Laste (m.2367)

 

 

Panorama ricostruito da Monte Laste (m.2367)

 

Più avanti si perde quota e si percorre un sentiero dove le rocce rivelano la loro natura calcarea. Il versante Nord è precipite ma qui dove bisogna fare attenzione compaiono delle specie interessanti che ho avuto occasione di fotografare per la prima volta.

 

 

 

Camedrio alpino (dryas octopetala)

 

Genzianella primaticcia (Gentiana verna)

 

La novità è costituita dagli estesi cuscinetti di Androsace alpina il cui areale è distribuito su tutto l'arco alpino; le foglie formano dei bei carciofini aperti e lateralmente spuntano i fiori in questo caso bianchi con 5 petali. Cresce sopra i 2000 metri di altitudine e appartiene alla famiglia delle Primulacee.

 

Androsace dei ghiacciai (Androsace alpina)

 

 

Come si vede dalla mappa questa specie è distribuita lungo il confine della provincia e dove l'elevazione è massima e i terreni non hanno di solito natura calcarea.

 

Distribuzione geografica della specie Androsace alpina

 

 

 

Il lato di Nord-Ovest del Montaccio

 

Successivamente ci si inarpica verso la cima; un buon camminatore potrebbe intraprendere uno dei sentieri segnati prevedendo però una sosta direi quasi obbligatoria nei rifugi indicati. Io proseguo diritto o meglio a sinistra nella foto.

 

Segnaletica montana

 

 

Minuartia ricurva (Minuartia recurva )

 

 

 

Sull'ultimo ripido tratto compaiono ancora le primule ma di due specie diverse; la prima sembrerebbe la tirolese ma la seconda ha foglie ben più lunghe e strette e dovrebbe trattarsi della glutinosa:

 

Primula irsuta (Primula hirsuta)

 

Primula glutinosa (Primula glutinosa)

 

Non manca all'appello neanche la primula minima con le foglioline tutte arricciate:

 

Primula minima (Primula minima)

 

Mi sposto sull'anticima che col Covidio Repellens bisogna evitare i raggruppamenti....

 

 

Dalla lassù si osserva l'intero percorso compreso il Passo Pennes un puntino nel centro della foto:

 

 

 

Nella sella tra i due cocuzzoli sulla destra rispetto al passo, compare il Tribulaun una bella cuspide di 3000 m. che domina la Val di Fleres a Nord - Ovest di Vipiteno:

 

Il Tribulaun (m.3096)

 

Nel 1984 di ritorno dalla Val Ferret e con un buon allenamento salimmo di corsa al Rif. Calciati (m.2368) posto ai piedi di quella cima con Sballaruz e Zio Nino buonanima.

 

Panoramica dall'anticima

 

Prima di scendere a valle sistemo le bandierine tibetane che il vento aveva in parte strappato: la gita val bene una preghiera laica!

 

Ommmmmmm

 

Bel posto e bella escursione non c'è altro da aggiungere!

 

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