PLITVICE 

 

 

Con i suoi 295 kmè il più esteso parco nazionale della Croazia e sicuramente il più famoso e importante. I laghi di Plitvice distano circa 180 km da Fiume (Rijeka ) e sono raggiungibili dal paese di Senj che si trova sulla costa dalmata a 70 km a Sud di Fiume. La strada ripida e tortuosa supera il valico che attraversa i Monti Velebit e poichè è percorsa da camion e mezzi pesanti il transito risulta essere piuttosto lento.

 

 

 

 

La catena dei Velebit che corre lungo tutta la costa dalmata fino quasi a Zara, costituisce un baluardo allo stesso modo geografico e climatico.

Il paesaggio costiero è brullo, ripido, aspro e roccioso, spazzato dal vento di bora che lascia poco spazio alla vegetazione. A Est dei Velebit è un altro mondo, con prati, boschi e pascoli alternati a campi coltivati. Rari sono gli insediamenti come i paesi che s'incontrano provenendo da Sud, ossia dalla strada E71 che unisce Zara con Karlovac e Zagabria, strada che abbiamo percorso dopo il soggiorno di una settimana nell'isola di Pag.

 

 

 

 

Ma parliamo di Plitvice, questo gioiello naturale dove l'acqua è l'elemento dominante, anche se la ricca vegetazione è un corollario indispensabile.

L'idrografia del luogo è abbastanza complessa; a monte numerosi torrenti tra i quali il Matica confluiscono nel primo lago, uno dei più estesi il Proscannsko Jezero, posto ad una altezza di m.636 s.l.m.

Abbiamo poi un susseguirsi di cascate che ne formano altri più a valle. A m.475 s.l.m. infine c'è l'emissario, il fiume Korana. Poco a monte dell'ultimo salto il fiume Plitvica forma le cascate più alte del parco quelle di Veliki.

 

 

 

 

In pratica i laghi si sono formati in un canyon grazie ad una serie contigua di sbarramenti naturali prodotti dall'acqua stessa. I corsi d'acqua del parco sono particolarmente ricchi di carbonato di calcio che viene depositato sul fondo ma non solo; si formano infatti delle soglie e barriere che danno luogo ad una moltitudine di salti e cascate. Il processo di formazione del tufo, così è chiamata forse impropriamente (il tufo è associato solitamente a rocce di origine vulcanica) la roccia carbonatica porosa prodotta dall'acqua, è continuo e modella nel tempo il paesaggio fluviale.

 

 

 

 

Fanno parte del parco non solo i laghi ma numerosi biotopi, dove prevale il bosco di faggio alternato al prato. Qui trovano rifugio numerose specie di piante ed animali tra cui l'orso. L'attenzione del turista è concentrata però sui laghi e le cascate, indubbiamente l'aspetto più godibile del parco.

 

 

 

 

La presenza continua di salti, cascate e torrenti è ovviamente stimolante e invita il fotografo ad utilizzare lunghi tempi di esposizione per riprodurre l'effetto del mosso ovviamente con l'ausilio di un robusto cavalletto.

 

 

 

 

Non è da meno la trasparenza delle acque per cui è chiaramente visibile la trama formata dalle radici degli alberi e delle piante acquatiche:

 

 

 

 

Non mancano poi le trote e i germani reali al che, invece che alla fotografia uno potrebbe pensare ad un'ottima grigliata a base di pesce con contorno di selvaggina....

 

 

 

 

Molti sono dunque gli stimoli, per cui anche con poco impegno i risultati fotografici possono essere gradevoli:

 

 

 

 

Dicevo all'inizio che la vegetazione è un corollario importante e le radici di questo faggio sono lì a dimostrarlo; torrenti d'acque in simbiosi con quelli vitali della linfa che scorre dalla terra al cielo:

 

 

 

 

E chiome maestose di aceri secolari che proteggono le creature delle rive:

 

 

 

 

Tra il folto della vegetazione una visone della creazione, un paradiso non ancora perduto:

 

 

 

 

Tutto questo e molto altro ancora può essere Plitvice, dove il tempo e le stagioni danno luogo ad un opera della natura in continuo divenire.
 

 

 

 

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