Nei giorni 14-15 marzo 2008, il Fotoclub BZ ha organizzato un incontro aperto a soci e simpatizzanti che ha visto come relatore Giancarlo Torresani direttore responsabile del D.A.C. il Dipartimento Attività Culturali della F.I.A.F.
L'argomento del seminario di sabato mattina " Dall'immagine singola al portfolio " è stato esaurientemente approfondito e trattato dall'amico Torresani che ha illustrato con dovizia di esempi le differenze tra l'immagine singola ed il portfolio e quelle intercorrenti tra portfoli diversi.
Un portfolio di immagini è costituito da un insieme omogeneo di fotografie che trattano cioè uno stesso argomento. La costruzione di un portfolio è una operazione tutt'altro che semplice come abbiamo potuto constatare nel pomeriggio della stessa giornata di sabato, dove ci siamo proposti di raccogliere nelle poche ore a disposizione, una serie di immagini con cui costruire per l'appunto il nostro portfolio.
Cosa - Come - Perchè
Il cosa
Il fotografo che si cimenta in questa ricerca ha innanzitutto un problema: quello di cercare un soggetto a cui rivolgere la propria attenzione che possa essere sviluppato con una serie di immagini. Diciamo subito che senza una adeguata riflessione può essere difficile da una passeggiata in città tornare a casa con l'obiettivo raggiunto; personalmente sono riuscito a individuare un soggetto confacente, solo dopo alcune ore di cammino. D'altronde se c'è la necessità di realizzare sul campo delle immagini inedite, bisogna cercare gli stimoli adatti e le conseguenti immagini. Diciamo che in questo caso l'idea è arrivata in itinere ossia camminando. La riflessione è in questo caso sostituita dall'azione e dall'incontro fortuito con il soggetto che permetterà la realizzazione del portfolio.
Esistono diverse tipologia di portfoli che si possono riassumere nelle seguenti categorie:
Portfolio di tipo documentario
Portfolio di tipo narrativo - tematico
Portfolio di tipo narrativo - artistico
Portfolio di tipo creativo
Portfolio di tipo documentario
Fin dai tempi della sua invenzione la fotografia ha avuto come caratteristica peculiare (cosa che la distingue nettamente da qualsiasi altro mezzo artistico) quella di registrare in modo fedele avvenimenti, cose e persone oggetti di una indagine più o meno consapevole da parte di fotografi e fotoamatori.
Nella nostra camminata pomeridiana, abbiamo avuto modo di realizzare un portfolio simile; sul fiume Talvera viene posto infatti in questi giorni il ponte o meglio i ponti pesanti più di 50 tonnellate che collegheranno la ciclabile con il nuovo museo di Arte Moderna. Passando di lì e utilizzando le comode e inseparabili compatte abbiamo registrato la messa in opera di questo manufatto con tutti i curiosi che osservavano l'avvenimento.
Il valore documentario di una serie di immagini lo si può comprendere solo se si ha ben chiaro che il fattore principale per una eventuale valutazione è legato al tempo. Coloro che osserveranno queste immagini fra molti anni, verranno edotti su questo determinato avvenimento che ha portato nel nostro caso, ad un cambiamento del tessuto urbano conseguente ad una maggiore sensibilità nei confronti dell'arte moderna le cui opere troveranno ospitalità nel nuovo museo.
Portfolio di tipo narrativo - tematico
Nel portfolio di tipo narrativo-tematico è l'autore a scegliere e sviluppare un determinato tema. Tra i lavori più interessanti che ho potuto osservare durante la giornata conclusiva, sono da menzionare quello di Luca Maraldo che ha rivolto la sua attenzione alla zona industriale di Bolzano Sud. I <<non luoghi >> della periferia urbana assumono connotati metafisici nelle giornate dove l'attività lavorativa è sospesa. Non vi è vita in quelle immagini, l'uomo è scomparso, abita un altrove che gli è più congeniale.
Il portfolio è realizzato con immagini molto curate che evidenziano in modo ineccepibile la geometria degli spazi <<vuoti >> della città. Quello che sembra essere a tutti gli effetti un orologio indica che il tempo si è fermato e neppure la tenda mossa dal vento riesce a far uscire lo spettatore da questa immobilità e sospensione temporale.
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Dalle immagini del portfolio di Romano Mazzuccato la critica risulta più esplicita. "Zona di confine " costituisce a mio avviso una denuncia sull'espandersi della città a danno della campagna e del verde. L'autore si è posto per così dire a "cavallo " della linea non del tutto immaginaria, che divide la campagna dai nuovi cantieri, che divide le vecchie costruzioni a misura d'uomo dalle nuove che a misura d'uomo non sono.
Le case di periferia, enormi alveari che chiudono gli spazi alla visione prefigurano nuove solitudini; dove l'orizzonte è libero, il cielo lattiginoso non contribuisce ad alleviare la sensazione di oppressione e malinconia che traspare da queste immagini.
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Portfolio di tipo narrativo - artistico
Se l’aspetto linguistico-espressivo (il come si fotografa), nella tipologia precedentemente può avere una importanza secondaria sia rispetto al tema trattato sia ai risvolti etico-culturali (il perchè si fotografa), nel campo del portfolio narrativo-artistico, l'uso espressivo del mezzo fotografico assume la massima importanza. Qui la competenza attivata non è solo quella del saper vedere, ma anche quella di saper utilizzare correttamente le tecniche del linguaggio fotografico tra le quali le più conosciute ed efficaci sono il mosso e lo sfuocato.
La competenza può essere anche quella di utilizzare il colore piuttosto che il bianco-nero ed infine anche quella di saper comporre nel modo più efficace la successione delle immagini di quel determinato portfolio. Il soggetto e dunque il contenuto assumono un'importanza minore, la grafica così come il colore sono gli aspetti predominanti.
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Portfolio di tipo creativo
Anche in questo caso l'aspetto linguistico-espressivo gioca il ruolo predominante. L'autore inoltre, ieri con il collage oggi con le tecniche digitali crea, a partire da fotografie che possono anche non appartenergli o che costituiscono il suo archivio, delle nuove immagini dove l'unico freno se esiste è la fantasia. La composizione " Il volo di Icaro " degli autori Roberta Ragozzino e Gianni Gaetano rientra a tutti gli effetti in questa tipologia di portfolio. In questo caso il gruppo di immagini è stato composto per formarne una sola. Gli autori hanno saputo abilmente sfruttare le analogie tra le forme del corpo e i rami degli alberi riuscendo a fondere in modo fluido i due elementi. Anche la costruzione grafica risulta armonica e le simmetrie presenti conferiscono all'insieme un piacevole senso di leggerezza e di sogno.
Nell'immagine come nel portfolio creativo il fruitore dell'immagine non va ingannato, l'autore deve indicare anche se non sempre è necessario che il contesto in cui si muove è quello della creazione artistica, dell'invenzione, svincolato quindi dalla realtà della ripresa. La foto ovviamente c'è come dato di partenza, ma il risultato è un'altra cosa.
Per tutte le tipologie di portfolio riportate vale un aspetto importante: devono saper comunicare un'emozione che è in genere il risultato dalla partecipazione attiva dell'autore all'evento, della sua capacità di vedere, di fotografare ed infine di organizzare le immagini in modo coerente ed efficace.