POSEIDONIA

 

 

Il territorio di Poseidonia

 

Risalendo la penisola dopo una breve sosta a Padula dove ci siamo mangiati il fegato a causa del contorno archeologico disgustoso, eccoci qui a Poseidonia la Paestum romana.

Le ragazzine disoccupate di Padula che facevano da guide nel reparto comunale, garantivano che le cose sarebbero andate meglio....

Il primo obiettivo è stato quello di trovare un campeggio o meglio una doccia; entrambi ma la cosa non è automatica, si trovano nelle vicinanze del sito archeologico, lì dove teoricamente non dovrebbero stare e vedremo tra un attimo il perchè.

Alla reception del campeggio domando se la doccia c'è ..... e mi rispondono di sì. Entro col campero e dopo uno slalom tra bungalow sopraelevati ( la macchina deve essere sempre con noi e quindi sta parcheggiata sotto il bungalow) riesco a sistemare il mezzo in una zona apparentemente tranquilla.

I servizi sono a portata di piede....mi spoglio, entro in doccia e l'acqua stranamente esce ma è fredda. Piccola bestemmia di rito....mi lavo in qualche modo e mi occupo del pranzo che non mi va di litigare subito, anche perchè l'entrata è piuttosto distante.

Dopo una breve siesta sulla spiaggia tirrenica decido di mollare la consorte sul bagnasciuga e dare un'occhiata anticipata e gratuita agli scavi.

 

 

 

La cinta muraria

 

Le mura si estendono per chilometri a denotare l'importanza e la grandezza della città fondata dai fuoriusciti di Sybari dopo la mazzata presa dai fratelli - cugini crotonesi.

E' più probabile che già prima di quel catastrofico evento dato che la colonia sibarita era in espansione, alcuni oriundi abbiano risalito la penisola e fondato questa nuova colonia.

 

 

 

La scala temporale di Poseidonia

 

La fondazione di Poseidonia risale al 600 a.C. e i tre templi principali sono stati edificati tra il 560 e il 460 a.C.

200 anni più tardi gli imperialisti romani mettono le mani su tutta la penisola e qualche secolo dopo la caduta dell'impero de Roma ladroona la città venne abbandonata.

Nessuno probabilmente era in grado di mettere mano all'idraulica della zona compresa tra Sele e Salso che si trasformò di conseguenza in una bella palude adatta alle zanzare tigre di allora. Pare inoltre che i due fiumiciattoli abbiano ricoperto il tutto con un bel strato calcareo che fece bestemmiare non poco gli archeologi muniti di secchiello e paletta.

Alla fine del 700 con la moda del Gran Tour analogamente ad altri siti archeologici, Paestum fu riscoperta dagli intellettuali di mezza Europa.

Il mio Gran Tour risale al 1984 dopo la fine della carriera universitaria e militare e prima di intraprendere quella d'insegnante; fu un lungo viaggio fino in Sicilia che mi permise di visitare per la prima volta Talamone con il Parco dell'Uccellina, Pompei, Paestum, Taormina e l'Etna, poi Pantalica e Siracusa con il Castello Eurialo, Piazza Armerina, Agrigento e Selinunte, Palermo e Monreale per buttarmi infine distrutto tra i flutti nelle Isole Eolie.

 

 

 

Poseidonia 1984

 

 

Quello fu davvero un viaggio di scoperta della penisola e ne ho indelebile il ricordo. A Paestum tutto era più selvaggio e incolto ed era possibile aggirarsi tra le colonne dei templi; diciamo che il visitatore era più libero perchè il luogo non era così affollata come oggi.

Va dato merito ai responsabili dei beni culturali ( se non ricordo male il direttore è attualmente un tedesco converso ) di aver migliorato la fruibilità del sito ma alla turistizzazione dei luoghi che porta giustamente dei vantaggi per le casse dello stato (ridotto pari a 2 Euri per i ciovani da 18 - 25 anni....sempre ciovani sono, perennemente ciovani e belli anche a 50 anni ) corrisponde spesso una tipologia di persone che devono solo annoverare qualche scatto con il cellulare da pubblicare immediatamente sui social. Non bastasse c'è pure qualche commento demenziale che accompagna il tutto.

Questo è il turismo di massa che nella mia provincia, l'Alto Adige rende impossibile la vita a chi abita nelle zone dolomitiche più celebrate.....lo stesso e forse peggio accade a Venezia e ad altre città d'arte.

1984 parliamo di 40 anni fa e l'Italia di allora era solo parzialmente devastata dal cemento; con la legge Galasso del 1985 hanno intrapreso la distruzione sistematica del paese massacrando le coste con migliaia di case con l'aggravante dell'abbandono dei paesi dell'Appennino che per le Alpi ci aveva già pensato l'industrializzazione degli anni del boom, escludendo se vogliamo l'Alto Adige di cui sopra. Ma qui la tipologia umana è o meglio era diversa come diversa è stata la politica gestita localmente che ha permesso alla gente di montagna di rimanere nei propri paesi con aiuti di ogni tipo.

Tornando al 1984 come già detto in quell'epico viaggio visitammo le isole Eolie e quel mare non l'ho mai più rivisto...è letteralmente scomparso, morto sotto un mare di plastica!

 

 

 

La mappa di Poseidonia

 

 

Si badi bene che il nostro è il paese delle leggi che devono essere obbligatoriamente aggirate per una questione ....di principio. E che cazzo è sta legge?

Lasciato il Vello d'Oro agli Argonauti, percorrendo via Nettuno senza forcone, mi porto verso Porta Giustizia ma prima incontro il Salso e una mappa che ci parla delle immagini pastorali dipinte e decantate dai viaggiatori romantici. E' assodato che per il paesaggio erano tempi a dir poco favolosi anche se gli artisti un pizzico di fantasia nelle loro opere sicuramente ce la mettevano.

 

 

 

 

La targa ci parla anche dei blandi tentativi dell'Umberto Zanotti sant'uomo che con una legge nata quando io ero a " Cici Frischi " come diceva mio padre, tentava l'impossibile:

 

 

 

Siamo nel 1957

 

Infatti mi sono preso la briga di sovrapporre alla zona di protezione Zanotti quella di Google Maps:

 

La zona protetta indicata dal tratteggio

 

Per non essere pedante: Lucciola nella Torre e Santa Venere Zoccola che ci fanno lì? E i due campeggi? E la fabbrica di pelati Cirio a Andreoli lungo la via Magna Tanto a Nord delle mura?

In pratica della zona di tutela si conserva la parte Est anche se attraversata dalla ferrovia e dalla S.S. 18 particolarmente trafficata e la zona interna alle mura.

Il resto dobbiamo chiederlo a Franceschiello e parenti che hanno costruito la Via Magna Grecia demolendo l'anfiteatro ( ma non c'era la legge del 57 allora ) e a Franceschini e compagni che si sono succeduti in questi ultimi 50 anni e hanno ridotto il paese ad una fogna....dove però la legge anzi le leggi di salvaguarda del paesaggio si sono succedute a raffica! Dunque Porc.....

Percorro la famosa via in questa giornata nuvolosa per effettuare qualche scatto:

 

 

 

All'interno della cinta muraria

 

 

 

Il parco archeologico

 

 

 

 

Il tempio di Nettuno (460 a.C.)

   

Mi becco pure una lavata e chiedo agli addetti se per caso il biglietto vale due giorni come alla Biennale di Venezia ma mi guardano male. Peccato....e mi accontento di fotografare attraverso le sbarre. La visita è rimandata al giorno dopo.

 

Tempio di Cerere (510 a.C.)

 

Ritornato al camping mi fermo alla Reception degli Argonauti e chiedo se per caso è arrivata l'acqua calda. Mi guardano perplessi ma ricordo loro che le docce ci sono, l'acqua esiste ma la temperatura non è quella pattuita dal contratto. S'informano e mi garantiscono che ora è tutto a posto. Al solito al Sud sistemano quasi tutto a luglio e qui siamo ai primi di giugno.

Giunto al campero mi fiondo nelle docce per appurare il fatto.....ne cambio tre...la prima è a gocciola cinese, la seconda ha uno spruzzo a screw automatico, la terza finalmente è quella giusta. Mo siamo soddisfatti!

Dicevo inizialmente che la piazzola era sita in un posto apparentemente tranquillo....ma lì vicino scopro che c'è il vano pompe e regolarmente ogni 5 minuti qualcosa si mette in moto...troppo tardi per spostare il campero altrove.

Io che tengo il sonno delicato aspetto con ansia l'avvio delle pompe per buona parte della notte. Poi distrutto finalmente mi addormento.

Al mattino tiro sul prezzo; volevano 30 euri e sapere pure se ero felice e contento...ne sgancio 20 senza ricevuta di ritorno alias in nero come si usa a certe latitudini e scuoto la testa relativamente alla domanda.

Fortunatamente la giornata è piena di sole e parcheggiato il mezzo vicino a Porta Giustizia ci addentriamo nel parco:

 

 

 

Il tempio di Nettuno nella luce del mattino

 

 

 

Il tempio di Hera detto Basilica ( 560 a.C.)

 

 

E' bello perdersi all'interno del parco...

 

 

 

 

 

L'anfiteatro

 

 

 

Si comprende che oltre agli scavi c'è quel paesaggio mediterraneo irripetibile con quei prati, quelle siepi e quei pini che non sono un corollario. Sono semplicemente necessari....ma non lo vogliono capire...i coglionazzi della gestione della cosa pubblica.

 

 

Tempio di Cerere

 

Dopo un paio d'ore immersi nel tempo e nello spazio occupato dai segni di un passato vecchio di 2500 anni, visitiamo il museo archeologico che ospita una perla rara: le lastre della tomba dipinta del tuffatore.

 

Il tuffatore (480-470 a.C.)

 

La tomba fu trovata a 2 km a Sud di Paestum nel 1968, all’interno di una piccola necropoli di VI-IV sec. a.C.

La scena dipinta del Tuffatore, che ha dato il nome alla tomba, si trovava sul lato interno della lastra di copertura.

Lo specchio d’acqua potrebbe rappresentare la metafora dell’aldilà, ignoto e misterioso traguardo della nostra esistenza.

Ragioniamo su un fatto importante: la tomba è stata trovata fuori dalle mura di Poseidonia guarda caso nella zona cosidetta protetta che ora ospita quella schifezza di Santa Venere e Lucinella.

Si può essere così dementi da costruire le case e i capannoni dove si trovano le necropoli?

E' noto che sono i corredi funebri e in questo caso le stesse tombe a fornire le testimonianze più importanti del passato.

 

 

 

Lastra laterale con scene di banchetto o simposio

 

 

Tradizionalmente i greci avevano una visione negativa dell’aldilà ma nel V sec. a.C. si diffusero nuove idee, basate sulla speranza di una forma di sopravvivenza dopo la morte. Ecco che la tomba in questione rispecchia questo nuovo credo, la gioia di una vita serena anche nell'aldilà.

 

 

 

Efebo nudo con anfora

 

 

Nel corredo funerario della tomba è stata ritrovata anche una lyra dato che durante il simposio si danzava, poetava, si beveva e forse si allungavano le mani....tra maschietti....ma che caz...o meglio che caz che hai Temistocle!

 

 

 

Suonatrice, ballerino e maestro

 

 

 

Lastra laterale con scene di banchetto o simposio

 

 

Sembra che per i greci antichi ( non so per i moderni ) annoverare tra i piaceri della vita il rapporto eterosessuale non li appassionasse tanto ...forse a causa delle probabili gravidanze, spese di mantenimento, compiti da fare con i piccoli e tutto il resto....cioè una gran rottura di cabasisi....

Nell'antiquarium sono esposte altre lastre affrescate ma quelle più recenti che videro anche qui come più a Sud nella penisola una fusione tra coloni greci e nuovi guerriglieri italici, hanno uno stile e una qualità inferiori.

 

 

 

 

 

 

Come si può notare il tema non è più quello del simposio o quello metafisico del trapasso ma quello della corsa dei cavalli e della caccia che denotano lo spirito guerriero dei nuovi potenti. Mazziare tutto e tutti era il nuovo credo.

I conquistatori non avevano velleità filosofico artistiche.....come noi d'altra parte che pur avendo studiato assai ( almeno alcuni ) non amiamo quello che costituisce la nostra ricchezza storica e culturale.

Le immagini del parco archeologico sono come avete notato in Bianco e Nero. Questa scelta permette di concentrare l'attenzione sul tempo che fa da silenzioso sfondo allo spazio ripreso. Il fascino dei siti archeologici sta nella dimensione temporale, nei millenni trascorsi e nelle stratificazioni che si sono succedute.

Per non parlare dei poeti, pittori e fotografi che hanno testimoniato il loro personale incontro, le loro emozioni con questi luoghi in tempi in cui si poteva senz'altro dire che l'Italia era una Gran Bel Paese.

 

 

E' tutto sedimentato sotto il chiacchericcio ed il rumore,

il silenzio e il sentimento, l'emozione e la paura.

Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza

E poi lo squallore disgraziato e l'uomo miserabile.

 

                                                                                         Joe Gambardella

 

 


 

 

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