SPILIMBERGO fotografia

 

Tornando dall'isola che non c'è, pardon di Cres in quel di Croazia, come consigliato dal beato Magù e telefonicamente da San Gaetano che qui pubblicamente ringrazio, sono passato da Monte Grisa (Trieste) per chiedere la grazia alla Madonna ma non c'è stato niente da fare, dovrete pazientare ancora un poco......

 

 

 

 

Proseguendo lungo il cammino che prima o poi mi avrebbe ricondotto al luogo natìo, visto che una piccola deviazione non mi sarebbe costata nulla, ho deciso di fermarmi a Spilimbergo sicuramente uno dei centri più attivi per quanto riguarda la cultura fotografica.

 

 

 

 

E introduciamo subito l'argomento con alcune immagini, quelle relative alla mostra o meglio alle mostre  inaugurate sabato 19 luglio alle ore 16.40 con 40 minuti di ritardo!!!!

La prima mostra era dedicata a Luigi Crocenzi, fotografo marchigiano che ha operato nel secondo dopoguerra e che in particolare, ha lavorato con Elio Vittorini alla stesura del libro racconto << Conversazione in Sicilia >>. Crocenzi fu fotografo, regista, organizzatore di cultura e altro ancora.

Fu anche grazie a lui che si andò affermando in Italia quel linguaggio foto-giornalistico che in altri paesi aveva preso piede, già a partire dagli anni 30 con Walker Evans e Dorothea Lange nell'America della grande depressione.

Il rapporto con Vittorini fu comunque problematico perchè lo scrittore siciliano aveva relegato la fotografia ad un ruolo subalterno rispetto alla parola scritta. Crocenzi deluso, concentrò successivamente le proprie energie sullo sviluppo di una maggiore dialettica tra fotografia e letteratura.

 

 

 

 

Sfogliando il catalogo si scopre il taglio giornalistico delle immagini riprese dall'autore ,poche sono quelle nitide ed incise, la maggior parte è mossa o sfuocata ma per questo più dinamica e vissuta con partecipazione. Tra le tante preferisco quella di cui sopra dove il taglio giornalistico proprio non c'è; appartiene al foto-racconto incompiuto << Al tempo di....>>. E' una immagine che ha fatto scuola.....

 

 

 

 

La seconda mostra allestita a Villa Savorgnan a Lestans è una raccolta di 100 immagini dell'archivio Alinari; dai primi dagherrotipi a opere importanti come quelle di Muybridge, Stieglitz, Bischop, Capa e altri ancora. Scusate la mia ignoranza ma non ricordo l'autore dell'immagine  che è stata utilizzata per la locandina della mostra....come al solito il catalogo costava un pochetto......la città ritratta non è New York ma Brasilia...ricordo solo questo.

Comunque è una tra le più interessanti. 

 

 

 

 

La terza mostra è dedicata ad un autore friulano: Sergio Scabar. Sono stampe uniche, potremo dire stampe alchemiche che comportano un metodo di lavoro totalmente artigianale. Le immagini tutte in chiave scura, sono molto interessanti per gli stessi soggetti utilizzati dall'autore: la camera oscura, la macchina fotografica, l'immagine antica. Discutendo con l'autore ho fatto notare che i toni bassi caratteristica di tutte le immagini proposte non sono propriamente rasserenanti ma le rendono piuttosto malinconiche; non ci siamo trovati d'accordo su questa chiave di lettura e la discussione è morta lì. Nulla da togliere alla qualità e all'originalità con cui sono state montate.

 

 

 

 

L'organizzazione della tutto si deve al C.R.A.F. il Centro di ricerca e archiviazione della fotografia, una istituzione importante l'unica in Italia che si propone di preparare dei giovani tecnici, esperti in catalogazione, archiviazione e conservazione dell'immagine fotografica. In questa associazione è entrato come socio la Fratelli Alinari ossia un colosso che fondato 150 anni fa possiede un archivio di milioni di immagini.....

 

 

 

 

A dire la verità partecipare ad una inaugurazione comporta degli svantaggi; c'è troppa gente e non si ha il modo di gustare pienamente le immagini.

Quali sono i vantaggi allora? Un rinfresco a base di prosciutto S.Daniele affettato sul campo e formaggio Montasio ridotto dall'intera forma qual era, ad una povera carcassa. Ho dovuto lottare non poco ma come rappresentante unico dell'Alto Adige non ho avuto riguardi per nessuno...anche perché la cerimonia delle premiazioni (Anne Cartier Bresson, Nino Migliori, Scabar ecc.) è durata un tempo interminabile! 

Ma solo per questo vale la pena di partecipare all'inaugurazione di una mostra così importante? Ma non siamo venali, alla premiazione c'era lui, il personaggio clou della manifestazione, il regista del tutto, una carica umana e un'energia che io al confronto sono un depresso.....ITALO ZANNIER!

Ci voleva una telecamera per documentare come si muoveva sul palco e commentava le fotografie della mostra ....

Ecco alcune battute dell'esimio personaggio:

<< Ricordiamoci che la fotografia nasce dal connubio tra scienza e arte! La scoperta di Niepce fu annunciata il 19 agosto 1839 alle due accademie d’arte e scienza riunite insieme…cosa unica nella storia! >>

 

 

<< Ho dovuto con rammarico leggere su un quotidiano di tiratura nazionale che la fotografia è stata una scoperta del tutto casuale!!!! Ma come? E gli anni di fatica che hanno speso personaggi come Talbot, Daguerre, Niepce?

E i contributi di scienziati come Herschel…..? Come sono possibili affermazioni di questo genere? La fotografia, una scoperta casuale? >>

 

 

 

<< I giornalisti quando parlano di fotografia sottolineano aspetti marginali che poco hanno a che vedere con la critica e la lettura dell’immagine fotografica.

Mi viene alla mente ad esempio un articolo sulla Cameron che affetta da depressione scoprì nella fotografia la ricetta per guarire da questo male. La giornalista esordì così: Signore, milanesi, volete guarire dalla depressione? La fotografia risolverà i vostri problemi!  >>

 

 

 

 

 

Ma se non ho avuto modo di parlare direttamente con "L'ITALO " conscio che il baget del Fotoclub BZ è quello che è e sarebbe davvero impensabile avvicinare il più famoso critico di fotografia che l'Italia possegga, ho avvicinato altre persone non meno interessanti che mi riprometto di farvi conoscere al più presto. Giovani e meno giovani, comunque innamorati della fotografia con alle spalle mostre e libri che generosamente hanno donato al sottoscritto. Di Liborio il più generoso di tutti, Gilli, De Luigi questi i loro nomi....ma il regista del tutto è Vasco Ascolini il più anziano della combriccola,  quello che ha dato il giusto stimolo ai giovani di cui sopra.

Vasco non si offenderà se qui dal mondo del web testimoni quei 4 Chats che, come i frequentatori della omonima locanda, luogo abituale del giovane Picasso in Barcellona apriranno questa pagina, chiedo a lui umilmente, di allungarmi al più presto una sua pubblicazione.

Le mostre di Spilimbergo rimarranno aperte fino al 18 Ottobre; in quello stesso giorno a Dio piacendo, saremo a Caoria a discutere ovviamente di fotografia.

Dell'Archivio Alinari non fa ancora parte questa immagine virtuale ma non si sa mai nella vita.....

 

 

 

 

 

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