SUL COL MOSCHIN
Mancava all'appello il Col Moschin ultima propaggine del Monte Grappa, quella più a Ovest dove la montagna scende a precipizio in Valsugana.
Questi primi giorni di novembre dove la foschia del mattino a bassa quota lascia spazio alla trasparenza del cielo più in alto, sono il momento giusto per recarsi lassù fotografando panorami fino a perdita d'occhio.
Imboccata a Caupo la strada Cadorna la prima sosta dopo una decina di chilometri è Cima Val Tosella poco a lato dalla provinciale.
Cima Val Tosella
Dalla lassù l'effetto più strabiliante è il mare di nubi che come una cascata scende dalla forcella Avien. Sull'altro versante c'è il Piave e l'umidità e la nebbia salgono fino al passo per poi arrestarsi.
Probabilmente l'aria più calda che spira lungo la valle dello Stizzon dove la nebbia è assente non permette alle nubi di scendere. L'effetto del rilievo è sicuramente importante.
Feltre e la dorsale Tomatico- Peurna - Fontanasecca
Tutte le Prealpi sono interessate dal fenomeno dell'inversione termica. Nelle notti serene e con assenza di vento, in pianura, a causa dell'irraggiamentoa e della conseguente perdita di calore del suolo si forma un cuscinetto di aria fredda.
In montagna invece i moti convettivi provocano il riscaldamento adiabatico delle masse d'aria che bloccano la fredda sottostante.
La situazione può stabilizzarsi e in assenza di perturbazioni si creano banchi di nebbia persistenti dove la circolazione d'aria risulta bloccata con ovvi effetti anche sulla qualità dell'aria legati all'inquinamento.
Cascate di nubi dal Col d'Avien
Residuati bellici
Come su tutte le cime intorno al Grappa, l'artiglieria non ha risparmiato i colpi; prima gli austriaci nell'avanzata verso Sud e poi gli italiani durante il contrattacco.
I segni sono ben visibili sul terreno ancora bucherellato anche se è passato un secolo.
La forra della Valsugana e oltre l'altipiano di Asiago
Poco oltre il Forcelletto altra breve sosta per un'altra osservazione sul campo; qui guardiamo verso Nord:
Pale di San Martino - Vette Feltrine - Sass de Mura
Mentre verso Nord-Ovest appare Cima d'Asta e la forra della Valsugana:
Enego, la Valsugana a destra il Forte Leone e sullo sfondo Cima d'Asta
Ulteriore spostamento in auto verso la dorsale Ovest del Grappa:
Via Col Fenilon
Sul colle dove la pendenza è lieve alcuni giovani provano a lanciarsi con poco successo; il vento è assente e non c'è modo di alzarsi da terra.
Parapendio in incognito
Col Fenilon
Ultime propaggini Ovest del Grappa: Col Moschin
Volgendo lo sguardo a Ovest oltre la Valsugana, si osserva la lunga dorsale che collega il Campolongo alla Cima Verena. Nella sella spunta, una vetta bianca che appartiene al Gruppo Adamello - Presanella e che supera i 3000 metri di altezza.
Dunque la visibilità è di circa 100 km!
Laggiù tanto per ribadirlo si sparavano delle cannonate nel bel mezzo dei ghiacciai ma facevano più vittime il gelo che le pallottole.
Lungo una ideale retta combattevano qui sul Col Moschin aldilà della valle sul Verena e infine sull'Adamello tutti follemente uniti nella grande mattanza.
Asiago e Monte Verena (m.2015)
Per gli sfortunati di oggi relegati nella pianura, la visibilità è di poche decine di metri e il cielo sopra la testa è grigio scuro. Anche la temperatura risulta molto più bassa. Dunque sole in alto sopra i 1000 metri di quota e nuvole e freddo in basso.
La nebbia persisteva in Valsugana sino all'altezza di Cismon del Grappa e non oltre dove l'inversione termica sicuramente non agiva più.
Nebbia in Val Padana
Col Moschin con M.te Fior (m.1824) sullo sfondo
La colonna agli Arditi con Cima Grappa sullo sfondo
Mare di nubi verso l'altopiano di Asiago
Il Rif. Alpemadre sarebbe un luogo di sosta ideale per le escursioni di primavera e autunno ma dicono fosse chiuso già a settembre.
La situazione dei rifugi con o senza Covid in questa parte delle Alpi è drammatica, i più chiudono.
Molti visitatori si limitano a raggiungere il Rif. Bassano e il Sacrario ai Caduti.
Cima Grappa è una méta ambita per i ciclisti tra cui mi annovero che salgono dai numerosi versanti, altrettanto lo è per i motociclisti ma pochi sono gli escursionisti che si avventurano sulla rete di sentieri del massiccio.
Rif. Alpemadre
Nel lavoro la pace, nel caldo la frescura...nel dolore il conforto
Verso Sud
Lasciando l'auto a San Giovanni dove c'è un rinomato ristorante si può fare un bel percorso circolare fino al cason delle Fratte e all'Osteria il Lepre per poi scendere a Ponte San Lorenzo o anche più in basso a Camposolagna.
Salute permettendo, tenendo conto di tutte le condizioni al contorno e con la compiacenza del Dio destino ritornerò da queste parti nella bella stagione in sella alla Ebike. Il tour partendo in quota è di circa 20 km. con dislivelli abbastanza contenuti.
Tour Ebike
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