SULLE VETTE FELTRINE

 

Le Vette Feltrine formano un gruppo montuoso modesto ma spettacolare al confine tra Veneto e Trentino. Sono delimitate ad Ovest dal torrente Cismon , dalla valle di Primiero a Nord, dalle Alpi di S. Gregorio ad oriente e dalla piana di Feltre a Sud. La parte centrale del massiccio è facilmente raggiungibile dal Passo di Croce d'Aune (m.1042) distante una decina di chilometri da Feltre.

Il sentiero 801 permette di raggiungere il Rif. Dal Piaz (m.1975) in circa 3 ore.

Come tutte le Prealpi anche le Vette Feltrine hanno un interesse specifico riguardo alla flora; numerosi sono infatti gli endemismi ossia le specie botaniche che si trovano solo in queste zone tra le Alpi propriamente dette e la Pianura Padana.

 

Percorrendo lo stesso sentiero si ha inoltre la possibilità di osservare la successione stratigrafica costituita da rocce sedimentarie di origine marina che si sono depositate nel periodo compreso tra l'inizio del Giurassico circa 200 milioni di anni fa e l’Eocene che ebbe termine 30 milioni di anni orsono.

 

 

 

In particolare si possono osservare le imponenti bancate di Calcari Grigi a cui succedono gli strati di Rosso Ammonitico ed infine i depositi di Biancone una pietra spesso utilizzata in edilizia. Se sulle Vette questo litotipo si trova a più di 2000m. di quota, a causa delle numerose fratture e faglie che hanno interessato queste montagne durante l'orogenesi alpina, gli stessi sedimenti li possiamo trovare a quote più basse, cosa che ne ha permesso lo sfruttamento in edilizia.

 

I Calcari Grigi sono costituiti da fanghi carbonatici alquanto diversificati, grigio-giallastri ma a volte color ocra che si depositarono sia in  ambiente marino profondo nei così detti bacini, sia in aree più superficiali come le piattaforme continentali.

 

A 1800m. di quota si attraversa uno dei tratti più spettacolari del percorso: qui i tornanti sono tagliati nella viva roccia:

 

Verso Est spiccano in primo piano le Pale d'Aune e Pedavena; a destra il monte S.Mauro separato dalle Vette dalla valle di S.Martino:

 

Il lichene crostoso Xanthoria elegans forma estese colonie:

 

 

Sull'ampia sella prativa sorge il Rifugio Giorgio Dal Piaz dedicato all'omonimo e illustre geologo feltrino che si è occupò per primo della stratigrafia e tettonica di queste montagne:

 

Due immagini della Busa delle Vette l'ampia conca modellata dai ghiacciai; sono evidenti a sx i ghiaioni attivi prodotti dalla gelifrazione, dalla gravità e dal dilavamento. Sono anche osservabili i cordoni morenici, le numerose doline e i campi solcati dovuti ai fenomeni di carsismo che agiscono sui Calcari Grigi affioranti nella parte bassa della Busa.

 

 

Bellissimi e regolari strati (libri) di Rosso Ammonitico Superiore a ridosso delle Vette Grandi:

 

GeoPiston corre come un razzo sui depositi di Biancone e non lo ferma più nessuno.....sullo sfondo la mèta: il Col di Luna.

Sulla destra la Costa dei Piadoch dove le forme dovute al ruscellamento sono ben visibili.

 

Le forme dolci del M.Pavione che con i suoi 2335m. costituisce la cima più alta delle Vette Feltrine. Il Rosso Ammonitico Superiore è visibile nei due spessi gradini ricoperti dai depositi di Biancone una roccia più facilmente erodibile. Nell'immagine a destra sul gradino sempre di Rosso Ammonitico che sovrasta la Busa di Cavaren, passa il sentiero che conduce al Col di Luna. Gli strati inferiori appartengono alla Formazione di Fonzaso un calcare selcifero depositatasi nel Giurassico tra 160 e 140 milioni di anni fa.

 

 

Fantastici effetti di chiaro scuro lungo il crinale Nord -Est delle Vette. Ben visibile è la frana di Rosso Ammonitico Superiore impostata sulla sella tra Piadoch e Cima 12:

 

Dal Col di Luna è possibile eseguire un'ottima panoramica a 360°:

 

Il percorso:

 

PS:

Un prontuario di geologia indispensabile per capire la successione stratigrafica e la morfologia di questa montagne è la guida: I Circhi delle Vette di Danilo Giordano e Lando Toffolet.

Il libro reperibile presso la sede del parco di Feltre è possibile acquistarlo anche tramite il web.

Ed infine "per qualche vetta in più " il prezioso contributo di Ezio esimio prof di Porcen che ringrazio pubblicamente dal web:

 

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