VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE
(2a Puntata )
Ed eccoci finalmente in Calabria alle falde orientali del Pollino e a pochi chilometri da Sibari. Le Gole del Raganello una riserva naturale segnata sulla carta del Touring non sono accessibili. Nel 2018 un gruppo di escursionisti fu colto da una piena del torrente e ci furono dei morti. Sono passati tre anni ma pare che la zona sia ancora off-limits ma non si capisce perchè. Ovviamente dispiace per i morti ma è come chiudere un sentiero di montagna che può sempre costituire un pericolo anche per l'escursionista più esperto. Diciamo che la cosa è seguita da avvocati e giudici e dunque il Raganello andrà in secca...
Questo la dice lunga sulla burocrazia e sui tempi della giustizia in Italia......
Gole del Raganello: chi l'ha viste?
Cambiamo itinerario e su suggerimento di un benzinaio risaliamo il monte fino o Cerchiara Calabra posta a quota 650 m.
Diamo così un'occhiata alle ultime propaggini del Pollino anche se questo non rientra nei piani. Una esperienza di un po' di anni fa si è conclusa con un dietrofront lungo l'itinerario di vetta. La motivazione: i maledetti cani da pastore maremmano allo stato brado che se ti azzannano ti staccano una gamba.
Notizia dell'agosto 2021: nelle Serre alle spalle di Soverato un branco di 12 di questi cagnacci hanno fatto a pezzi una giovane che passava da quelle parti.
Con quale cervello bacato un essere indefinibile lascia il gregge e un branco di cani da guardia totalmente liberi?
Quale escursionismo è possibile in un posto del genere? Ti porti la Colt per difenderti dalle bestie feroci? 6 colpi però non ti bastano....e devi avere la mira di Tex Willer per poi passare al corpo a corpo!
A Cerchiara c'è un'area di sosta attrezzata ma pare chiusa. C'è un numero telefonico ma chi risponde dice che bisogna rivolgersi al comune che di sabato è chiuso a tre mandate.
Provo muovere la sbarra e una delle due si alza con il minimo sforzo. Il parcheggio è assicurato....vediamo se qualcuno viene a dirci qualcosa.
Chiedo alle persone lì vicino ma mi ri-assicurano.....si serva e vada tranquillo.
Ecco, ho capito come funzionano le cose da queste parti: bisogna arrangiarsi.
Trascorreremo tranquilli due notti nell'area camper, provvista di acqua corrente e scarico wc.
Costo zero. Il tutto rientra nella logica dell'organizzazione del turismo calabro.
Una gita consigliata è quella a S.Maria delle Armi. Non è ben chiaro se la Madonna assomigli più a San Michele che alla madre di Gesù ma affrontiamo comunque l'escursione che in due ore ci conduce al santuario con ampio panorama sulla piana del Crati.
L'idea balzana è stata quella di ritornare alla base seguendo un altro sentiero teoricamente segnato. In alcuni punti se ne perdevano le tracce e se non fosse stato per Komoot sarei ancora lassù o forse caduto in un baratro dove sul fondo scorre il torrente Caldanello fratello cugino del Raganello.
Ecco dove la tecnologia può essere utile. Quella per le famose " carte " non lo è altrettanto. Nuova carta d'identità digitale con 4 firme su 4 fogli diversi l'ultimo dedicato alla donazione organi in avanzato stato di decomposizione vista l'età del richiedente. La chiamavano rivouzione digitale green!
Cerchiara Calabra e il Santuario di S.M. delle Armi
Panorama su Cerchiara Calabra
A parte il sentiero fantasma N.3 tratteggiato in rosso, mi riprometto un servizio qui sul web su questo angolo di Calabria di cui ho un buon ricordo.
Tra l'altro è come sempre il cibo a tirare su il morale: un vasetto di marmellata artigianale alle fragole di bosco costa di 2 Euri, quello al bergamotto acquistato al Santuario 4 Euri, più caro ma la curiosità per questo celebrato frutto della costa ionica era tanta!
Un po' asprigno a dir la verità.....parente stretto del limone, la cosa era quasi ovvia!
La vita nel Sud è meno cara che da noi e forse è questa la ragione per cui qualcuno ancora resiste pur con tutti i problemi legati alla sanità, al lavoro, alla malavita, ai disservizi e a tutto il resto.
I problemi sono ricominciati nella piana di Sibari dove abbiamo fatto una puntata nella zona scavi. I cartelli qui vengono posti dopo l'ingresso delle aree archeologiche. Non ben segnati, costringono l'autista ad una brusca frenata con conseguente sterzata. Senonchè tra il manto stradale e il parcheggio c'era e presumo c'è ancora, un salto di una decina o più di centimetri che pensavo di aver distrutto le sospensioni del mezzo in affitto.
Ben incazzato mi dirigo all'ingresso e chiedo ai dieci custodi virtualmente disoccupati se non è il caso di telefonare all'ANAS, al direttore o altra persona per evidenziare la cosa e metterci una pezza....d'asfalto.
Anche nel parcheggio si corre il pericolo di rovinare la macchina che una griglia in ferro è stata asportata dai soliti cinesi sempre alla ricerca del prezioso metallo.
Si capisce che il luogo è in abbandono; tavolini da picnic KO, rami d'albero divelti davanti ai cartelloni, area degli scavi che non entusiasma nessuno stante le idrovore con relativi tubi di raccolta d'acqua di falda che percorrono le antiche vie di Sibari - Thurii - Copia.
Sono infatti tre le città che nei secoli si sono sovrapposte data l'usanza dei coloni greci di ammazzarsi in patria e anche fuori regione.
A pensarci bene trattasi di follia pura alchè la mia fiducia nell'Homo Sapiens una fissa del Tozzi Mario, si sta riducendo a zero; come se nel 7 secolo a.C. lo spazio sul suolo italico non fosse stato abbastanza vasto da render tutti felici meno i residenti leghisti s'intende.....e allora erano comunque 4 CATS!
Siccome non era così, Sibari distrusse Siri e Crotone distrusse la prima facendoci passare sopra il Crati che a quanto pare avevano tanto di quel tempo a disposizione da deviare pure il corso del fiume.
E pensare che le due colonie calabre furono fondate da genti provenienti dalla stessa città greca solo che i sibariti erano della corrente epicurea mentre i crotonesi di quella pitagorica con una visione geometrica della vita. Come dire morotei e dorotei tutti cristiani ma pronti a farsi la pelle....
Pare che qualche sibaro scappasse verso il Tirreno e fondasse più a Nord Paestum.....una perla preziosa in questo faticoso viaggio di 3600 km.
Sibari scavi ????? Sullo sfondo il Pollino
Cartellonistica non pitagorica
Notare nell'immagine centrale del cartellone deforme la zona gialla: tale doveva essere l'estensione di Sibari mentre a quella rossa si ridusse la colonia romana.
Come dire che c'è un mondo da scavare ma è opportuno lasciarlo ai posteri. Di ciò si lamentava anche il Douglas che gli italiani non volevano nessun aiuto da parte degli stranieri meglio attrezzati per gli scavi archeologici, almeno fu così agli inizi del 900 dove l'aria nazionalista era piuttosto pesante.
Il museo della Sibaritide è una costruzione moderna ma vidi parcheggiate solo le macchine di altri 10 custodi che giustamente colloquiavano tra loro probabilmente disturbati dalla presenza di due turisti provienti dal profondo Nord. Ovviamente non è colpa loro.....almeno in parte.
L'ultimo custode pervenuto mi ruppe pure le palle con la famosa mascherina ...nelle sale ampie e luminose c'eravamo solo io e la consorte.
Lo presi a male parole che ancora il salto del campero non l'avevo digerito...
Maschera non Covid: museo della Sibaritide
Molte le vetrine vuote che pare strano non vi siano reperti con cui riempirle. Qualche firma tra i visitatori lamenta che al percorso visita si potrebbe portare qualche miglioramento, vedi una sala da dedicare completamente alla storia di Sibari. Scrissi questo e altro al direttore del museo.....ma sono ancora in attesa della risposta che data la trasparenza non risulta visibile in alcun modo e in niuno tempo passato e futuro.
Ma lasciamo il museo diretti a Rossano Calabro ai piedi della Sila. Scrive Douglas che la città fu costruita dai romani e divenne una fortezza importante nel periodo bizantino.
Diede i natali a papi e giustamente antipapi, a San Nilo, a poeti e oratori, a Accademie di Letterati che si chiamavono " I SPENSIERATI ".
Ecco forse dovrei essere più spensierato che son ben più critico del Norman il quale affermava che gli alberghi dei primi del 900 ospitavano più cimici che visitatori.
Il panorama da Rossano al tempo che fu, doveva essere magnifico estendendosi dal Pollino alla piana di Sybari. Lì dove la Calabria si butta a Est, la stella polare appare sopra lo Ionio mentre il sole tramonta sul Pollino! Il tutto crea qualche problemi di orientamento anche al geografo più attento!
Oggi il paesaggio è interrotto dai camini della centrale termoelettrica dell'Enel mentre sulla costa, Rossano Stazione identifica il classico non luogo corredato da brutte costruzioni in cemento, monnezza diffusa e traffico caotico. Se almeno la centrale bruciasse la monnezza ne patirebbe un po' l'olfatto ma meno la vista!
Ma prima di Rossano passammo per Santa Maria Patirion il più famoso dei conventi basiliani che ben prima del 1000 sorsero ai piedi della Sila Greca.
Nella salita patii la presenza di cassonetti ribaltati ai lati della carreggiata e mi attrezzai per lo slalom speciale. Norman parla di boschi di olivi centenari che ancora dimorano da qualche parte...
Santa Maria Patirion
I mosaici del Patirion
Sulla via per Rossano i Giganti di Cozzo di Pesco meritano una visita tutta per loro ma vi lascio la curiosità che ne scriverò a parte.
E' probabile che il Patirion ospitasse due perle oggi a Rossano: il Codex Purpureo e la Madonna Achiropita ossia non dipinta da mano....umana!
Dubbio: esiste una mano non umana?
E' una delle ragioni per cui puntiamo su Rossano: appuntamento telefonico fissato per le ore 15.00 e trafelati visto il dedalo di viuzze arriviamo puntuali.
Il codice oggi monumento Nazional - Unesco (bono che è piccolo e ce ne vole per non riuscire a conservarlo! ) fu scoperto nel 1879 da due tedeschi tali Gebhardt e Harnack. Trattasi dell'unico manoscritto greco dei Testamenti con illustrazioni della vita di Cristo, anteriore al VII secolo.
Curato anche il museo diocesano che ospita una riproduzione della Madonna Achiropita che la Cattedrale apre a ora tarda e non la vedremo dal vivo ne oggi ne mai.
Rossano Calabro per chi proviene dai monti
Calcari grigi sopra e arenarie rossastre sotto .....purtroppo ad un occhio attento i puntini bianchi sono costituiti da monnezza di cui è comodissimo sbarazzarsi!
La mia cattiveria fu tale che dopo aver visto il filmato-documentario su Rossano e le sue bellezze feci un appunto alla guida che ci accompagnava.
Nel filmato Rossano viene ripresa esattamente da qui e appare la monnezza bianca chiropita! Con Photoshop l'avrei tolta!
La guida dapprima cortese cambiò umore....ma che dire? Costruiamo un bel museo per il Codice Purpureo mentre tutto il resto e dunque anche il paese da l'idea dell'abbandono e dell'incuria?
Che dire di San Marco che ha la stessa pianta della Cattolica di Stilo e che qui vi propongo come forse la vide Douglas 100 anni orsono?
La chiesa bizantina di San Marco all'inizio del secolo
Attualmente il punto di ripresa della fotografia è occupato da una fontana con immondizia distribuita e ai piedi del monumento nazionale ci sono decine di cubi di cemento di qualche tonnellata ciascuno perchè pare che tutto sia pericolante e usando in modo appropriato il principio della leva si mantiene in piedi la chiesa.
Ovviamente vedere l'interno fa parte dell'oscura teoria delle stringhe!
Maledissi GEO e la sua bella e simpatica conduttrice che riesce a stillare perle d'arte e cultura a man bassa ma se ci vai di persona ti viene un colpo.
Lì si parla del miracolo della ripresa cinematografica con drone, tecnica che si sviluppò dopo quella della fotografia a focale lunga che l'amatore standard deve utilizzare per eliminare quanto c'è di peggio.
La realtà campeggia in una via di Rossano:
Rossano Calabro: Sti Cazzi!
Mi par giusto però allegare almeno un'immagine purpurea. Il prezioso libro è tenuto in una stanza a temperatura controllata; le pagine vengono girate una alla volta ogni tre mesi. Sullo schermo è possibile sfogliarle e vederle in grande.
Una pagina del Codex Purpureo
Lasciata Rossano in mano a Rifondazione Comunista di cui è rimasta solo la targa, l'obiettivo è ora la Sila Grande.
Partito della Rifondazione Comunista: targa commemorativa
Come per tutte le strade e paesi della Calabria un brivido corre lungo la schiena dell'autista: ll furgone da 6 metri tornerà integro a baita?
Qui ebbi la prima visione di quelle che si chiamano fiumare: Norman riferisce che in passato parecchi cristiani ci lasciavano la pelle. Normalmente asciutte, più ampie dei greti dei fiumi del Friuli, durante le piene spazzano via tutto, pure le dighe come constateremo sull'Amendolea.
La fiumara del Trionto
La visita di Rossano ci ha convinti che forse i paesi è meglio lasciarli perdere per cui superato Longobucco saliamo faticosamente sulla Sila lungo la S.S.177 strada con decine di tornanti che pare non finisca mai. Siamo al tramonto quando raggiungiamo il valico:
Il lago di Cecita nella Sila Grande
Il centro visita del parco si chiama " Cupone ", solo che è deserto. Alla mattina si scopre che c'è una guardia in una piccola baracca. Ci sono un giardino geologico con alcune targhe non più leggibili, diverse costruzioni chiuse che dovrebbero ospitare qualche mostra a carattere didattico-naturalistico, un percorso per disabili, diversi recinti con qualche rapace diurno e una con il Lupo Alberto che col cavolo si fa vedere.
Infine c'è il bar dei motociclisti ivi presenti perchè dove ci sono mille tornanti i centauri sono di casa.
Sul lago dove ho fatto una capatina ci sono le violette multicolor ma anche la monnezza che se la forestale oggi facente parte della " Benemerita " facesse ogni tanto un giretto con la mitragliatrice abbatterebbe sul posto i dementi che lasciano i loro schifosi resti sul prato:
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Parco Nazionale della Sila Grande
Che dire del parco della Sila Grande? Il centro visita praticamente non c'è e la Sila Grande è per l'appunto un grande altipiano granitico ondulato coperto di pino laricio e prati senza particolari emergenze naturalistiche che non siano i grandi laghi artificiali di cui è costellato.
La ricchezza d'acqua superficiale dovuta al substrato granitico ha permesso di realizzare i numerosi invasi.
Ci concediamo una passeggiata nel bosco; gli alberi più alti presentano profonde incisioni da cui si ricava la famosa pece dei Bruzi citata da Strabone. La usarono gli ateniesi, i siracusani, i tarantini e i romani per calatafare le loro navi.
Douglus lamenta che la vegetazione primordiale che ancora ai suoi tempi era visibile è stata depredata nel corso dei secoli e nel dopoguerra aggiungo io.
L'Italia uscita sconfitta nella seconda guerra mondiale ha dovuto regalare lembi di foresta alle potenze vincitrici. Buona è stata l'opera di rimboschimento negli anni 50 che altrimenti ci troveremo davanti ad un altopiano desertico.
E' un miracolo se un ettaro di terreno con i famosi Giganti della Sila è lì a stupire il visitatore ma questa è un'altra storia.
Avanti tutta che ci aspetta il Fiore, il Gioacchino che Dante mise in paradyse a danzar coi beati:
L'abbazia florense a San Giovanni in Fiore
Qui vissi l'azzardo e l'attraversamento del paese col mezzo mi produsse una tal ansia che non vidi l'ora di scappare che l'abbazzia con la facciata stretta tra le case non ci entusiasmò affatto. Vi è sepolto il Gioacchino da Fiore più letterato che monaco. Visionario e camminatore instancabile dovette stare sulle palle a molti anche in anni più recenti.
Girò in lungo e in largo l'Italia e sulle sue tracce più a Nord persi il mio tempo prezioso che Sambucina in provincia di Cosenza è meglio lasciarla perdere e lo stesso dicasi di Casamari in provincia di Frosinone. In Ciociaria incontrammo un monaco depresso che vendeva però un'ottima confettura di pere delle sue parenti di Viterbo.
La storia ti frega che le memorie sono solo tali. I luoghi si perdono, specie nel nostro paese di smemorati rincoglioniti televisivi prodotti molto prima del test Invalsi.
Mi dissero pochi giorni dopo sempre a Casamari che la Certosa di Trisulti dalle foglie d'oro era stata venduta agli americani....ma vaffanculo scritto per intero che non sai più con chi prendertela! Solo un paese sottosviluppato come il nostro vende le abbazie a chi non sa cosa farsene!
Busto di Gioacchino da Fiore (1130-1202)
“E lucemi dallato / il calavrese abate Giovacchino / di spirito profetico dotato”. (Paradiso, XII, 139-141)
Dante che non guardava in faccia a nessuno mise il Fiore cronosofico, millenarista nonchè rosacrociano tra i beati e i padri della chiesa.
Ma per tornare alla burocrazia, nel 2001 l'arcivescovo di Cosenza ha riaperto il processo di canonizzazione.
Minchia una pratica lunga quasi 1 millennio! E che ci lamentiamo delle lungaggini della giustizia?
Abbandonata San Giovanni sfiorita, l'intenzione era quella di passare qualche giorno al mare anche se ai primi di giugno l'acqua dello Ionio ha una temperatura poco invitante. Per raggiungere la costa ci vuole circa un'ora e guardando la cartina l'idea era quella di passare per Capo Colonna e scendere poi verso Capo Rizzuto.
Da giovane Capo Vaticano, Tropea, il Gargano e Palinuro erano mète del turismo top....come andare oggi alle Maldive.
Oggi a mio avviso è meglio lasciare perdere e risparmiarsi i chilometri.....va bene il Marina di Venezia se non si vuol traghettare nella Sardegna bruciacchiata.
Capo Colonna a Sud di Crotone con gli scavi del tempio di Hera Lacinia è quanto di peggio ha dato la Calabria in questo viaggio.
Tutto chiuso, scavi non visibili, erba alta.....ma anche Norman non fu entusiata ma pare, per altre ragioni.
Ci si domanda spesso il perchè di qualcosa..
La colonna è sorretta da una gettata di cemento...poco distante sorgono in strane posizioni inclinate alcune antiche mura a reticolato tra cui si aggirano le capre nere...
Raccolsi da terra alcuni pezzi di anfore e vasi..
La posizione di questo pilastro davanti al mare è di impressionante desolazione..
Dopo tutto fu una decisione gentile, da parte del vescovo Lucifero intento alla sua opera di distruzione quella di lasciare in piedi due delle 48 colonne del tempio..
Una di esse è crollata a terra ...
Fotografai la superstite e mi allontanai verso la spiaggia....(Norman Douglas )
Il Santuario di Hera Lacinia era il più importante della Magna Grecia dell'età arcaica; il promontorio fu ricolonizzato in età romana.
Di tutto quello riportato nella fotografia che segue si può vedere ( nel senso che è accessibile ) solo la chiesa.
Guardando la cartina del Touring che sottolinea in verde i luoghi artistici d'Italia uno è spinto a portarsi fino a quel promontorio ( sorbendosi dei chilometri extra ) perchè pensa di poter vedere qualche cosa di interessante......da ateo militante invocai una preghiera a Hera Lacinia che facesse sprofondare Lucifero e tutto il resto di questo monumento considerato nazionale.
Lasciato il Capo dall'unica Colonna, ci accingiamo a cercare un campeggio. Siamo stanchi e ci infiliamo nel primo che capita che poi uno dice siamo dalle parti di Capo Rizzuto ehilà.....
Tra parentesi visto che l'articolo è stato pubblicato a novembre pare che i fuochi non fatui abbiano dato una mano alle riserve calabre.
Ammazza che amore hanno sti dementi per la loro terra! Già quel giorno e parlo dei primi di giugno un fumo intenso impestava l'aria....immagino cosa è stato dopo.
Un trafiletto sulla Lettura del Corriere mi ricorda che nel 93 alle porte del Pollino fu dato fuoco a un Pino Loricato con una storia alle spalle di 1200 anni.
Dunque da queste parti il virus della demenza è presente da decenni...è endemico e non potrà mai essere debellato.
C'è comunque la solidarietà dei politici che abitano lontano...i senatori del regno invece vengono ogni tanto arrestati per le discariche abusive, notizia di ottobre che riguarda Gioia Tauro.
Campeggio in discesa, spiaggia lunga 100m che par di soffocare, partita di calcio con urli e schiamazzi a pochi metri dal camper e l'indomani..... leviamo le tende.
Le pale eoliche sono proprio in direzione di Capo Rizzuto....ecche me piazzo in un campeggio con energia verde prodotta dal vento sulla cabeza?
La mia ormai nota ipersensibilità mi porta subito via dalla costa, via da Capo Rizzuto che non vedrò mai, via da Le Castella che forse avrebbe meritato un'occhiata.
Obiettivo è Stilo solo che la S.S.106 ionica che attraversa tutti i paesi della costa a parte qualche tratto autostradale con monnezza in galleria (bisogna essere completamente deficenti per lanciare i sacchetti d'immondizia al centro della carreggiata) è un incubo.
Una cosa curiosa sono i ponti giallini, carini tutti uguali probabilmente prefabbricati, a senso unico alternato....in due non si passa.
Che siano stati subappaltati e quindi trattasi di sub-ponti?
E' lunedì e a Stilo ovviamente qualsiasi museo e chiesa è rigorosamente chiuso....forse anche di martedì ma speriamo di no.
Piazzato il campero e consumato un buon panino coppa e pecorino accompagnato da una birra fresca ( a proposito in Calabria ....non ho mai trovato un ristorante aperto a mezzogiorno....saltano i pasti? ) guardiamo con curiosità diabolica il M.te Consolino con il castello Normanno sulla cima ( sti ex vichinghi da navigatori a ground zero a castellani amanti del sesto grado, mai capita sta storia ) che domina la fiumara dello Stilaro.
Questo castello a cui conduce una strada sterrata teoricamente illuminata di notte e nell'ultimo tratto una cremagliera modello 5 Terre, è una follia di età medioevale unita ad una follia di età moderna ossia la cremagliera in disuso, una delle tante ragioni per cui il comune è commissariato.
I ruderi del castello si trovano in un posto spettacolare con rocce a strapiombo ed è d'obbligo usare le parole di Asterix: SPQN.......Sono Pazzi Questi Normanni!
M.te Consolino: SPQN
Monnezza a parte, Stilo comune a piede libero della provincia di Reggio Calabria ha alcuni angoli interessanti come la frazione di San Domenico con toilette distrutta a disposizione. La montagna ospita da tempo immemore grotte e anfratti dove i monaci basiliani hanno provato gioie e privazioni..
Ma dedicherò un altro lavoro alla vecchia Stilo che attendo il libro di Re Lear che a metà 800 passò di qui.
Notte passata in divieto di sosta....al chiosco posto vicino all'ingresso della Cattolica mi dicono che trattasi di cartelli inutili; di fatto " La Benemerita " è passata di qui e manco ha visto il campero parcheggiato. Trattasi di filosofia epicurea o pitagorica? O del semplice vivi e lascia vivere?
Serata gradevole con degustazione dei vini Peperosso di Cosenza e Bivongi di Reggio. Al chiosco " La Cattolica " l'argomento principe è il Bergamotto, l'oro di Calabria che vogliono accapparrarsi tutti anche chi non lo coltiva. Fantastico il gelato Limone&Bergamotto di produzione del gestore per altri versi molto critico sulla situazione del Paese, della Calabria, dell'Italia....del Mondo.
Ci troviamo pienamente d'accordo......Mala tempora currunt sed peiora parantur! A giugno il ritiro del contingente occidentale dall'Afghanistan non era sulle prime pagine.....trattasi di schifezza occidentale dell'ultima ora!
L'indomani attendo i bigliettai......Carta Nexi.....Software a uso e consumo della Cattolica che chiede la extrapassword di sicurezza...Bestemmia modello ventriloquo.
Spiego al bigliettaio che ho fatto 1500 km per vedere la Cattolica su suggerimento della Sagramola.....prometto da spergiuro sulla casa di Tommaso Campanella nato e fuggito da Stilo che pagherò on-line a tempo debito.
L'epilogo è che entro gratuitamente.....prima o poi mi deciderò a strappare il biglietto se salterà fuori la famosa password Nexi De Stu Caz.
Alcuni siti non la chiedono, altri vedi quelli dei musei mi rompono i bay in modo sistematico.....a dicembre quando scaderà la butterò nell'inceneritore cosmico con dieci litri di benzina per un bel botto!
La Cattolica di Stilo
Archiviata Stilo visitiamo l'oasi di pace del Monastero Ortodosso di San Giovanni in Theristis. Qui tutto è in perfetto ordine servizi igenici compresi....l'idea sarebbe di cedere in blocco tutta Stilo eterodossa agli ortodossi ma non pare possibile...
Nel pomeriggio scendiamo ancora più a Sud verso la fiumara Amendolea.
Il servizio di Geo fa riferimento alla locanda guarda caso " Il Bergamotto " dove parte il sentiero della fiumara.
Sto minchione di gestore chiude il martedì così ancora una volta i piatti tipici dell'Aspromonte rimangono un sogno.
Come dice Norman ai calabresi rimasti, che molti migrarono in America, il turista non interessa una sega ...o si adegua o veda di proseguire dritto fino a casa...sua!
La fiumara Amendolea, Ragudi, la mèta di questo viaggio. L'abbiamo risalita per circa un'ora e mezza ma Ragudi il paese abbandonato era ben più distante e vediamo quel che riusciamo a vedere. Mortacci...siamo pure esausti..... bono che RC è vicina.
L'indomani le nuvole maledette sono sullo stretto e l'Etna non lo vedi neanche all'infrarosso. Pioviggina e decidiamo di puntare sui Bronzi e relativo museo.
Pare che tutti i finanziamenti statali siano piovuti qui; il museo, una architettura razionalista di Piacentini è stato svuotato e ristrutturato all'interno.
Tutto è perfetto e non serve la Nexi Caz!....Ma come? Per il museo principale della Calabria non serve e per quelli del cavulo caldo si?
Qui finalmente ho avuto quasi chiara la storia archeologica della Calabria!
Regione ricchissima di testimonianze a partire dai primi insediamenti del paleolitico quelli di Papasidero, dei Bruzi, della Magna Grecia, dei Romani, Bizantini, Normanni con qualche Arabo e Copto in fuga d' Egitto che conosceva la ricetta della birra; una stratificazione che rischia di essere cancellata dai sapiens odierni che di sapiens non sanno nulla.
Senza contare le ricchezze che la natura ha fornito gratuitamente a questa terra, dal bergamotto ai limoni che fioriscono quattro volte all'anno.
Ma a quanto pare tutto ciò ha il suo rovescio: siamo passati dalla cultura contadina dalle radici millenarie alla sottocultura del consumo e del profitto che ha spazzato via tutto, anche quello che potrà garantire la sopravvivenza stante i tempi bui che ci aspettano. ( Leggi Uragano Tropicale a Catania di fine ottobre 2021 )
Dicevo dei soldi....
Porto di Reggio Calabria: progetto studio Zahid
Manie di grandezza? Ospedali mal ridotti con sanità commisariata da 10 anni, servizi assenti, musei minori in abbandono e monnezza a tonnellate equamente distribuita.....qui si parla di un progetto di prossima realizzazione di Zaha Hadid la superstar delle curve architettoniche!
Progetti da miliardi di euro che solo Bakù con i petrodollari a effetto serra può permettersi! Cucù , Bakù...bau tette... diceva mia nonna!
Hadid purtroppo è morta nel 2016 e speriamo che questo progetto rimanga anche lui lettera morta perchè la Calabria ha bisogno di ben altro.
Lasciata RC l'appuntamento d'obbligo è con il cippo di Garibaldi che qui in Aspromonte si prese una fucilata al piede dai quei dementi di piemontesi che gli sbarravano la strada verso Roma Ladrona. Volevano far bella figura loro..... gli invidiosi!
Aspromonte: memorie garibaldine
ISSERO' LA MIA BANDIERA SUL PENNONE PIU' ALTO SE I SUOI COLORI SARANNO INTESI PER QUELLO CHE SONO:
IL PROFUMO BUONO DI UNA TERRA, LA DIFESA DEL SUO PAESAGGIO E DEI SUOI BORGHI, IL CANTO DELLA SUA LINGUA,
LA BATTAGLIA GARIBALDINA PER UN PAESE GIUSTO E ONESTO, IL SENSO DELLO STATO E DELLA SOCIETA' CIVILE,
LA MOBILITAZIONE DELLE ENERGIE MIGLIORI CHE ABBIAMO COSTRETTO AD EMIGRARE.
PAOLO RUMIZ
Qui si chiude il reportage calabro ma la via del ritorno fu lunga, faticosa, con multe e soste d'obbligo. Non vi annoio con un'altra schifezza incontrata strada facendo: la Certosa di Padula di cui avevo un bel ricordo risalente agli anni 90. La visita era praticamente virtuale a realtà diminuita ma secondo i doppi gestori comune e stato, avrei dovuto lo stesso pagare il biglietto di 3Euro per il camorrista e 8Euro per l'altro, indefinibile.
Facciata con transenne, chiostro chiuso per i lavori in corso, scala monumentale non accessibile per motivi di sicurezza, cantine lo stesso.
Pare che un visitatore rincoglionito di questo secolo sia inciampato nel gradino del 500 e abbia chiesto i danni ai Certosini ivi non più presenti dal tempo di Napoleone.
Ennesimo bene Unesco, ma vaff....
La Certosa di Padula: mortacci italici!
PS:
NON MI RESTA CHE GUARDARE IL TOUR E CHI HA OCCHI PER INTENDERE, INTENDA! W LA FRANCE!
PS:
HO INVIATO EMAIL A NUMERO TRE UFFICI FANTASMA DEI BENI CULTURALI GESTITI DAGLI UOMINI DELLA TRASPARENZA OPACA AMICI DEL SISDE:
Buongiorno.
Le scrivo da Bolzano.
Ho visitato gli scavi di Sybari e il museo nei primi giorni di giugno.
Ritengo doveroso denunciare quanto segue:
L’accesso agli scavi non è adeguatamente segnalato (anche vista la strada ad alta velocità che l’affianca)
Ho quasi distrutto il mezzo a causa dello scalino o buca esistente tra manto stradale e parcheggio interno
A riguardo mi sono incazzato non poco con il personale di sorveglianza a cui ho detto di alzare la cornetta e chiamare l’Anas o chi di dovere.
Più di 1000 km separano Bolzano da Sybari e non vedo perchè debba distruggere il mezzo per accedere agli scavi.
Nel parcheggio è stata asportata una griglia di scolo; se ci si casca dentro si distrugge il mezzo nuovamente
Gli scavi sono ridotti male e deprimenti, troppa l’erba cresciuta
Capisco che i tubi di scolo sono indispensabili per eliminare l’acqua di falda ma un lastricato romano con affianco i tubi verdi in ferro non ci azzecca proprio
Davanti alle tabelle esplicative ci sono rami e alberi che il personale numeroso e disoccupato non vede e non asporta
I tavoli dei teorici picnic sono distrutti
Riguardo al museo che è sicuramente una bella costruzione noto che:
Ci sono troppe vetrine vuote
Il famoso toro in bronzo se ne sta solo soletto; la tabella esplicativa sta invece in un'altra stanza
A Sibari sono passato più di una trentina di anni fa e allora la sensazione è stata migliore anche se il museo non c’era.
Si nota un peggioramento generale di tutti i siti archeologici calabri ( Penoso e vergognoso quello di Capo Colonna a Sud di Crotone) eccetto il museo di Reggio Calabria dove a quanto pare si sono concentrate tutte le risorse.
Che fare allora? Mantenere delle strutture vuote con personale regolarmente pagato e disoccupato?
E il rispetto di chi ha messo sudore e passione per sollevare un velo sulla storia passata dove lo mettiamo?
E i soldi della collettività dove li mettiamo?
Nel sito web sull’amministrazione trasparente che non frega niente a nessuno?
O nei video realizzati, dove il virtuale supera il reale?
Si fanno migliaia di chilometri per un incontro ravvicinato con la realtà virtuale?
Troppe balle e poca sostanza.
Il ministro competente e tutti i suoi subalterni sono invitati a girare l’Italia ( gratuitamente) per vedere con i propri occhi e prendere atto della situazione a dir poco incresciosa di come è ridotto in special modo il Sud e non solo quello archeologico.
Un caro saluto da Bolzano.
Sono ANCORA in attesa della risposta: Cukù Bakù bau tette...TRASPARENTI!
GIUGNO 2021- NOVEMBRE 2021