1990 GERMANIA - OLANDA 1990

2a Puntata: da Wurzburg al Wattemeer

 

 

Da Wurzburg a Greetsiel

Highlander

 

 

Lasciata Wurzburg e la Baviera si entra in Assia e la prossima tappa è Kassel che allora inconsapevole, non sapevo ospitasse la famosa " DOKUMENTA KASSEL " una sorte di Quinquennale di Venezia. Ma la mia sensibilità nei confronti dell'arte moderna nel 90 era agli albori e poi non era detto che in quell'anno ci fosse effettivamente quell'esposizione quasi universale.

In quel lontano luglio il tempo era piovoso e freddo...ma qualcuno ben vestito e coperto non badava affatto al meteo:

 

 

Viola Paiero per i conoscenti

 

Durante la seconda guerra mondiale, nella notte del 22/23 ottobre 1943, 569 bombardieri britannici compirono un'incursione, distruggendo il 90% del centro cittadino. Nel raid morirono circa 10.000 persone, e 150.000 persero la casa in una tempesta di fuoco. A causa dei bombardamenti del 1943, la città venne rifatta praticamente ex novo, motivo per cui sono rimasti pochi edifici storici mentre in periferia si sono salvate le fabbriche degli armamenti nazisti cazo... cazo....che bombardamento oculato!

Ci troviamo poco distante dal centro della città, nella reggia di Guglielmo IX costruita a fine 700. E' all'interno di un parco sconfinato vasto 240 ettari ricchissimo d'acque. La città è attraversata dalla Fulda affluente del Weser che sfocia nel Mare del Nord a Brema.

 

WILHELMSHOEHE

 

Il palazzo ospita due importanti collezioni d'arte dove il solito << Braccio Lungo >> ma piegato nella giacca, fece man bassa per arricchire il Louvre.

<< Baffetti Mano Rigida >> suo degnissimo successore, cercò di riportare le opere non degenerate a Berlino. Insomma i quadri  non conobbero pace fin dai tempi dei romani che Cicero accusò Verre di aver spogliato tutta la Sicilia crocifiggendo pure qualche romano dissenziente secondo gli usi e costumi democratici dell'epoca classica.

 

 

In cima al parco c'è l'Oktagon una grossa struttura ottagonale in pietra, sormontata da una replica pacifista dell'Ercole Farnese oggi a Napoli (copia a sua volta di quella scolpita dello scultore greco Lisippo vissuto nel 400 a.C.).

Come da Roma finì a Napoli lo lascio scoprire ai lettori che co ste copie  non mi raccapezzo più....

Quando il sole fa capolino a Kassilea è possibile passeggiare piacevolmente nel parco senza berretta:

 

 

Rotti gli indugi passiamo in Bassa Sassonia e qui cominciano i primi incontri con i selvatici che in Italia escluse le zone umide avevano qualche difficoltà a trovare ospitalità viste le doppiette puntate.

Qui la cicogna uccello - bene - augurale  è di casa e nidifica sulle ciminiere si presume in disuso:

 

 

Sosta per il giusto riposo prima dell'ultimo balzo che ci porterà sul Mare del Nord:

 

 

Ancora una volta ammiriamo le specie selvatiche che solcano i cieli; in questo caso si tratta di oche selvatiche (Anser anser) che sono migratrici parziali e non si spostano verso la tundra putiniana come le granaiole ma preferiscono i paesi democratici.

 

 

E poi eccoci a Greetsiel sull'oceano o meglio sul Watten che gli somiglia relativamente. Paese curato e grazioso pieno di pescherecci che ricordano i tempi romantici di metà 800.

 

Il porto di Greetsiel

 

 

 

Qui le biciclette servono per pescare; vengono lasciate in ammollo durante l'estate e in autunno sono ricoperte di vongole. Peccato che a Greetsiel non conoscano i famosi spaghetti.

 

Bicicletta alle vongole

 

Vista la confidenza del volatile qui ripreso, era il caso di provare ad avvicinarsi per realizzarne un primo piano e dunque sulla FE2 ho montato l'unico zoom di cui disponevo allora ossia il 70 -150 mm.

L'autofocus era di la da venire e aspettai il 1994 quando acquistai la F90 e poco dopo il 300 mm che mi avrebbe permesso di rimanere alla distanza di sicurezza considerata tale dall'airone:

 

L'airone del porto di Greetsiel

 

 

Ma siamo qui per il Watten e per i suoi orizzonti sconfinati e dunque eccoci finalmente alla méta. Ho notato scansionando le diapositive che erano di marca diversa; qui probabilmente si tratta delle oriunde ossia della Agfa non molto fedeli nei colori e anche un poco sgranate. Può darsi che visto il tempo trascorso, abbiano perso un po' di smalto...

 

Sul Wattenmeer

 

 

Come in Olanda anche in Bassa Sassonia per evitare che il mare allaghi le zone costiere sono stati realizzati imponenti argini poi ricoperti da una vegetazione che viene tenuta bassa grazie al pascolo delle pecore, animali non molto esigenti dal punto di vista del foraggio.

 

 

 

Non vorrei sbagliarmi ma quella che segue è una dias Ektacrome e lo scatto probabilmente è stato realizzato nel giorno successivo, quando il vento ha spazzolato tutto e tutti:

 

L'aquilone

 

Ma è noto che qui a Nord si passa in un batter d'occhio dal sole alla pioggia:

 

 

A pensarci bene la pellicola Agfa ha permesso di ottenere un'immagine più creativa smorzando i toni, il contrasto e rendendo l'effetto della bassa marea più grafico. Magari un giorno la mando in stampa...

 

 

E come è logico non sono mancati alcuni incontri con i volatili che abitano qui, quasi stabilmente:

 

La Beccaccia di Mare (Haematopus ostralegus)

 

La beccaccia di mare dalla livrea B&N è facilmente riconoscibile dal lungo becco arancione; si nutre principalmente di molluschi bivalvi che normalmente rompe usando il becco a martello. Vive in pratica lungo le coste e d'inverno raggiunge in qualche caso le coste lagunari del Friuli e del Veneto.

Più difficile è osservare la pettegola dal piumaggio grigiastro e striato. Il nome deriva dal suo chiassoso vociare. Anche lei sfruttando il lungo becco durante la bassa marea, si nutre di crostacei, e piccoli invertebrati nascosti sotto la fanghiglia. E' riconoscibile dalle fascia alari bianche sul bordo superiore dell'ala. Ancora una volta d'inverno se il cibo scarseggia raggiunge le zone umide del mediterraneo.

 

Pettegola (Tringa totanus)

 

Nella prossima puntata sconfineremo in Olanda.

 

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