LA DUE GIORNI DI CAORIA
(Caoria - P.so Cinque Croci) 1a giornata
Lunedì 1 Agosto 2022 alle ore 9.30 sono a Caoria e dopo aver scaricato i bagagli nel B&B mi accingo a partire con la eBike: destinazione: passo 5 Croci e poco più in basso il Rif.Conseria giusto per rifocillarmi.
Caoria nel Vanoi da non confondere con quella sudtirolese di Pochi di Salorno è ubicata ad una quota di m.817; il Passo 5 Croci è a circa 2000 metri di altezza e dista 20km. Dunque il dislivello é di 1200 metri più altri 200 per scendere e poi risalire al e dal Rif.Conseria (m.1848).
Caoria con l'inconfondibile sagoma del Cauriol sullo sfondo
A bordo ho una mela e il cellulare utilissimo per il peso e l'ingombro contenuto. Non si può chiedergli molto per quanto riguarda l'inquadratura e la qualità delle immagini, ma il suo uso è più che sufficente per realizzare una pubblicazione sul web. Il limite più grande che ho riscontrato è il controluce dove l'esposizione è critica e i colori vengono alterati. Il cellulare è particolarmente utile quando si vogliono realizzare delle foto panoramiche, dato che questa funzione è implementata in tutti i cellulari più o meno moderni e fornisce un risultato immediato e controllabile.....e se non è ok il panorama si rifà.
A Ponte Refavaie (m.1116)
La strada asfaltata termina al Rifugio Refavaie che dista 5 km da Caoria. Come si può notare siamo saliti già di 300 metri e dunque la pendenza è del 6% in questo primo tratto del percorso. Si prosegue su strada forestale a sinistra senza superare il ponte. Bisogna fare attenzione più che ai viandanti, ai camionisti che scendono a velocità pericolosa dalla montagna trasportando a valle il legno ridotto in briciole. In alto infatti incontrerò il " mangiaramaglie " che ingoia alberi anche di grandi dimensioni e li riduce in segatura. Questi macchinari s'incontrano ovunque nei distretti dolomitici che come sappiamo, l'uragano Vaia ha distrutto ettari di boschi.
Verso la Cima di Cece
A Socede di sotto (m.1468)
La cartellonistica non permette di sbagliare; qui c'è un bivio ma il biker può solo percorrere la via che conduce al 5 Croci. Girando a sinistra s'imbocca il sentiero per Forcella Magna che permette di raggiungere faticosamente il Rif. Brentari altra meta ambita del massiccio di Cima d'Asta.
Il massiccio di Cima d'Asta
Ecco il primo controluce non particolarmente riuscito ma pazienza....Cima d'Asta è ovunque una volta che si guadagni quota!
Dove il bosco si fa rado ecco comparire la meraviglia, ossia il pascolo a ridosso di Malga Val Cion a cui fanno da corona i picchi del Lagorai.
Questi ultimi non fosse il Cauriol e la Cima di Cece sono difficili da ricordare e serve una mappa per fissarli temporaneamente nella memoria.
Pascoli a Malga Val Cion
Malga Val Cion
Cima d'Asta con al centro Forcella Magna e a destra il Cengello
In centro la sagoma del Monte Cauriol
Questo luogo incantevole può essere raggiunto dalla Valle di Fiemme previa una camminata di almeno cinque ore dato che Ponte delle Stue si trova ad una quota inferiore. Ci si potrebbe limitare a raggiungere Forcella Valsorda che durante la Prima Guerra Mondiale era occupata dagli Austriaci. Da qui i Keiserjager partivano per rintuzzare gli attacchi dei Taliani provenienti da Forcella Magna e dintorni, avamposti occupati fino alla disfatta di Caporetto del 1917.
Bellissimo il lunghissimo tetto della stalla da cui fanno capolino le innumerevoli e innumerabili vette del Lagorai.
Malga Val Cion
Malga Val Cion con la Cima di Cece a destra
Purtroppo la malga era deserta e presidiata solo da un cane e dai cavalli mentre le manze pascolavano più in basso. Un vero peccato non poter scambiare qualche parola con il " malgaro " che deduco non si occupasse ne di latte, ne di formaggi e affini.
I proprietari di Malga Val Cion
Idem come sopra
Non mi rimaneva quindi che inforcare nuovamente la bike per l'ultimo tratto fino al famoso passo:
Passo 5 Croci verso la Val Campelle
Passo 5 Croci verso il Vanoi
Breve discesa passando per l'ex cimitero di guerra:
Il Colle San Giovanni e il Passo 5 Croci dall' ex cimitero di guerra
Ecco cosa manca all'appello dell'escursionista maniaco: salire lassù sul San Giovanni occupato dagli austriaci e preso d'assalto dagli italiani che finalmente lo occuparono dopo sanguinosi attacchi e dopo il ripiegamento da parte dei nemici che si stabilirono al sicuro più in alto.
Ulteriore discesa fin alla Conseria con uno sguardo attento verso il Cengello e le Buse Todesche insomma alcuni dei luoghi dove ha combattuto Paolo Monelli e che ho visitato nell'estate 2022 prima salendo a Monte Cima e una seconda volta percorrendo la Valle di Caldenave e pernottando al rifugio omonimo.
L'aguzza sagoma del Cengello (m.2439) dal Rif.Conseria
Sosta al Rif. Conseria per metter qualcosa nello stomaco e trangugiare una birra.....piccola.....
Rif.Conseria (m.1848)
E' scomparso il tavolo triangolar-panoramico verso la Val Campelle di un paio d'anni orsono e l'ho riferito alla proprietaria..... ho le foto o meglio il servizio fotografico dedicato alla valle.....vuole che la linki, lanki o lunki? Ma certo risponde carinamente.....ma sono ancora in attesa di un ricevuto! Non l'ha ga temp neanca per respirare!
Almeno quel barbon del Guido da Caldenave ogni tanto el dise un ciao!
Parole, parole, parole, soltanto parole, parole per te....
Parole al vento