PIANI DI RAGNOLO
( MONTI SIBILLINI SETTENTRIONALI )
I Piani di Ragnolo nel comune di Sarnano e Bolognola si raggiungono da Macerata percorrendo all'incirca 50 km. La nostra gita si concentra qui, nello spazio verde uniforme dell'immagine di Google Maps. Unica variante al piano è il Pizzo Meta (m.1576). L'altra metà irrinunciabile è il Rif.Fonte Lardina poco più in basso sulla provinciale.
Ospiti di quella coppia di disgraziati che abitano a Macerata abbiamo fatto questa irrinunciabile gita sulle prime propaggini dei Sibillini sicuri di non venir delusi.
Infatti siamo a fine maggio e lassù sul piccolo altipano livemente ondulato ci aspetta la spettacolare fioritura dei narcisi.
Ho mollato subito l'allegra compagnia visibile nella foto tre noti anziani pronti per la casa di riposo per dedicarmi al mio sport preferito: la botanica d'altura.
La giornata non è delle migliori e il sole farà capolino nel pomeriggio ma quelle nuvole non sono poi male come vedremo di seguito.
Il protagonista indiscusso di fine maggio è il Narciso Poeticus che punteggia i prati con il suo candido biancore:
Narciso dei poeti (Narcissus poëticus)
Ma ovviamente non c'è solo lui per cui ho cominciato a setacciare la zona con l'oculo aperto. L'orchide sambucina bicolor occupa gli stessi prati:
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Orchide sambucina (Dacthylorhiza sambucina)
E anche la Viola di Eugenia anch'essa a due colori tipica dell'Appennino:
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Viola di Eugenia ( Viola eugeniae)
Ancora sui prati si scorgono altre fioriture:
Ranuncolo degli Appennini
L'individuazione della specie è un po' problematica e dunque rimaniamo sul generico " degli Appennini "
Stesso problema si presenta per questo fiore dalla densa peluria che grazie agli amici di Actaplantarum si rivela essere un Senecione illirico (Senecio scopolii).
Il sentiero che conduce al Piz Meta presenta una parte sassosa sul lato meridionale e lì come è ovvio le specie cambiano:
Orchide maschia (Orchis mascula) |
Veronica di Orsini (Veronica orsiniana) |
Ai piedi della salita al Pizzo il prato e cosparso di gruppi di piante con notevole sviluppo fogliare da cui la denominazione macrocarpus che contraddistingue questa specie di Asfodelo:
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Asfodelo montano (Asphodelus macrocarpus)
Cito da Acta Plantarum:
I fiori dell'asfodelo vengono da sempre ricordati nella mitologia come "fiori dei morti" e anche Omero lo ricorda citandoli "la dove gli eroi sono caduti i prati si sono ricoperti di asfodeli che avevano il compito di accompagnare le loro anime nell'Ade" (Odissea canto IX ) . Anche vicino alle tombe si piantavano gli asfodeli affinchè i loro cari potessero nutrinsi con le sue radici.
Ma non basta che c'è pure la Peonia che si confonde a volte con l'elleboro; non è ancora fiorita ma il bocciolo rosso è ben visibile:
Peonia selvatica (Paeonia officinalis)
Sul sentiero tra i sassi una bella brassicacea forse l' Erysimum majellense visto sulle Mainarde o forse un suo parente prossimo:
Erysimum apenninum
Anthyllis montana subsp. jacquinii (Rchb. f.) Rohlena
E la brassicacea che segue è la stessa di prima o una specie diversa? L'altezza notevole e le foglie cauline avvolgenti il gambo suggerirebbero di no...
Vesicaria maggiore (Alyssoides utriculata)
Se un mortale pensa di poter catalogare tutte le specie viventi ha da diventar pazzo...ecco qui di seguito due fiori che non esistono nel mio catalogo personale!
Anche in questo caso ho chiesto agli esperti che propendono pur con qualche dubbio su quanto riportato:
Pilosella cymosa subsp. sabina (Sebast.) H.P. Fuchs |
Saxifraga granulata L. |
Le specie presenti sono come al solito tante di più di quelle fotografate ma non voglio dilungarmi oltre.
Arrivati sul Pizzo Meta quasi senza accorgerci il panorama porta lo sguardo sulle vette più alte dei Sibillini e si estende dall'altra parte fino al mare.
Anche con la foschia s'intravede il Conero distante in linea d'aria circa 60km, probabilmente la piccola ondulazione visibile a destra nella panoramica:
C'è ancora la neve nella conca sopra la faggeta e qualche slavina è partita proprio da lì come si evincie dall'imbuto dove il bosco è stato in parte travolto.
Ai piedi del crocifisso si trova un'altra specie tipica delle zone sassose:
Eliantemo (Helianthemum apenninum)
Nel percorso di ritorno abbiamo voluto respirare l'aria libera dei prati seguendo la cresta dell'altipiano verso Nord.
Ho scattato allora altre foto sfruttando i giochi di ombre e luci:
e altre panoramiche con il cellulare:
Questi sono i paesaggi dell'Appenino e si trovano solo qui come già scritto in altre parti. (Sui Monti della Sibilla e in b&n nella sezione portfolio Appennino89 )
Capitarci al momento giusto come è accaduto a noi ha fatto bene all'anima e ha compensato in parte quello che poi è stato un viaggio in B&N che ci ha condotti fino a Reggio Calabria.
Si ringraziano sentitamente i Maceratesi anche per l'ottima e indimenticabile cena ( Brut terun Boccia ingurd panzun te la farò pagare prima o poi ) consumata con difficoltà al Rif. Fonte più che Lardina direi Lardona.....
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Pizzo Meta: 29 Maggio 2021