POSSAGNO: LA GYPSOTHECA DEL CANOVA 

 

 

 CANOVA MON AMOUR: UNA PUNTATA A POSSAGNO PER INCONTRARE IL MAESTRO DEL NEOCLASSICISMO

 

 

Il Tempio Canoviano a Possagno

 

La casa del Canova in una vecchia stampa

 

 

Vita e miracoli di Antonio Canova (1757- 1822)

 

 

Il pino marittimo messo a dimora da Canova

 

 

Le Tre Grazie

 

Le Grazie costituiscono il capolavoro dell'intero movimento neoclassico, nonché una delle opere più celebrate di Antonio Canova. L'opera fu commissionata da Joséphine de Beauharnais moglie in seconde nozze di Napolenone Bonaparte. Tale gruppo scultoreo si trova ora all'Ermitage di San Pietroburgo.

Nel dicembre 1814 giunse a Roma John Russel, VI Duca di Bedford; il modello in gesso lo impressionò così tanto da commissionarne una replica che oggi è patrimonio condiviso del Victoria & Albert Museum di Londra e delle National Galleries of Scotland di Edimburgo. (Trattasi di gruppo semovente? )

Le tre fanciulle figlie di Zeus (sto maniaco sessuale si accoppiava subitamente cambiando sembianze con chiunque gli passasse accanto) e della dea Oceanina Eurìnome sono Aglaia incarnazione dello splendore, Eufrosine della gioia e della letizia, e Talia che rappresenta la prosperità.

 

 

 

Venere Italica tra Creugante e Damosseno

 

Le statue originali dei due pugili Creugante da Durazzo e Damosseno da Siracusa furono scolpite nel periodo 1795-1806 e acquistate in periodi diversi dalo Stato Pontificio per i Musei Vaticani mentre la Venere Italica ( 1804-1812) si trova alla Galleria Palatina di Firenze.

Narra la leggenda che ai due pugili finalisti fu concesso un solo ed ultimo colpo e Creugante colpito al fianco con la mano aperta dell'avversario, colpo ritenuto proibito, perì nel duello. Damosseno si guadagnò l'esilio.

Riguardo alla Venere Italica dobbiamo ricordare che Napoleone (che fa rima anche con gran ladrone)  s'era impadronito di molte opere d'arte che se non fosse stato per il Canova sarebbero rimaste in Francia. Trafugata la Venere dei Medici statua elleinstica del I Sec. a.C. (restituita durante la Restaurazione ed ora agli Uffizi di Firenze ) il sommo scultore per compensazione realizzò la Venere Italica di cui sopra.

I nudi femminili del Canova sono le opere che prediligo e questa in particolare poichè come ebbe a dire il Foscolo: " Lusinga il paradiso in questa valle di lacrime, questa dea tanto reale e quindi tanto più desiderabile "

 

 

Ebe

 

Ebe figlia di Era e Zeus era la coppiera degli Dei dell'Olimpo. Simbolo della giovinezza era considerata dal suo autore l'opera che più incarnava l'ideale neoclassico della bellezza ma non fu universalmente apprezzata dalla critica. Si rimproverò infatti all'artista la mancanza d'espressione sul volto della giovinetta. A quelle critiche Canova replicò scrivendo nel settembre del 1800 che « a voler più espressione nel viso mi sarebbe stata cosa assai facile il dargliela, ma certamente alle spese di esser criticato da chi sa conoscere il bello; la Ebe sarebbe diventata una Baccante ».

Di questa scultura esistono quattro versioni in marmo realizzate in stili differenti tra il 1796 e il 1817, conservate a Berlino, a San Pietroburgo, nel Regno Unito e a Forlì.

Dietro alla statua è posta una copia del monumento funerario dedicato al poeta, scrittore e drammaturgo Vittorio Alfieri (1749-1803) che si trova nella Basilica di Santa Croce a Firenze.

Stendhal, grande ammiratore dell'arte canoviana, dinanzi alla tomba del poeta scriveva da Firenze il 27 settembre 1811: «Tant que Canova existera on peut acheter l'immortalité ........Finché esisterà Canova si potrà comprare l'immortalità ».

 

La Gypsotheca Ottocentesca

 

 

Paolina Borghese come Venere vincitrice

 

La Venere vincitrice fu scolpita nel periodo 1805-1808. Paolina Bonaparte, nata ad Ajaccio nel 1780, sorella di Napoleone I sposa nel 1803 in seconde nozze il principe romano Camillo II Borghese. Fu proprio per celebrare il matrimonio con Paolina che Camillo Borghese commissionò l'opera a Canova nel 1804. L'innocente Canova aveva suggerito a Paolina di essere rappresentata come la dea Diana, vergine cacciatrice, ma di fronte a questo consiglio Paolina scoppiò a ridere dicendo che se l'avessero ritratta come vergine non ci avrebbe mai creduto nessuno! Evviva la sincerità!  Sta zoccola bonapartista!

Il dibattito è aperto anche riguardo al fatto se la celebre e discussa principessa avesse posato nuda davanti all'artista. La Paolina sosteneva che il buon Canova non sarebbe stato assolutamente turbato dalle sue grazie ..era innamorato solo della sua arte!

La statua originale si trova nella Galleria Borghese di Roma.

Quel disturbato di Sgarbi passato da queste parti ad agosto 2020 aveva disposto un divanetto in midollino proprio dietro alla copia dell'opera rompendo assai li cabasisi a chi si prestasse a fotografarla tutta intera.

Ho suggerito alla guida quanto segue: possibile che il grande critico ed esperto d'arte non abbia invece notato che tutte le opere stanno su piedistalli di un metro di altezza e non sono per questo correttamente visibili al pubblico che deve alzare la testa verso il cielo e farsi venrire il torcicollo? Altro che divanetto!

Dicono che le statue stavano a terra e dunque all'altezza dello sguardo del visitatore; solo così si spiega l'innamoramento di Foscolo e pure Stendhal.

 

 

Amore e Psiche stanti

 

Opera dai molti risvolti psicologici. I due personaggi sono in realtà un unicum legati in un delicato abbraccio. Psiche ha nella mano destra una farfalla simbolo dell'anima che lei dona delicatamente ad Amore.

Esistono due versioni che furono commissionate allo scultore appena trentenne dal colonnello scozzese John Campbell. La prima, venduta a Gioacchino Murat che la trasferì nel castello di Compiègne, si trova al Louvre. La seconda, ceduta dal committente a Josèphine de Beauharnais, moglie di Napoleone, fu acquistata dallo Zar Alessandro I di Russia, che la portò all'Hermitage di San Pietroburgo. 


 

Lo spazio dell' architetto Scarpa

 

Carlo Scarpa (1906-1978) architetto, designer e accademico italiano ha avuto la malaugurata idea di recarsi in Giappone ed ivi cadere dalle scale e passare a miglior vita. Se uno clicca su Wikipedia trova decine di luoghi tra musei, ville, negozi, edifici religiosi e pubblici in cui Scarpa ha messo lo zampino.

Personalmente ho visto l'intervento alla Querini Stampalia di Venezia e quello alla Galleria Regionale della Sicilia di Palermo. Ineccepibile!

<< Averghene de architetti de sto spessore....te vai negli edifici della zona industriale de Bulsan e te ciapi dei corridoi longhi de cemento armato dove non se trova neanche le porte..........se poi te ciapi le scale a luce spenta te fai la fine del Carletto che i sbaia anche l'alzata del gradin >>.

 

Le Tre Grazie in gesso nella Sala Scarpa

 

Passiamo ora all'abitazione dello scultore:

 

Abitazione e Studio del Canova

 

 

Amorino con cetra

 

Si tratta di una copia in marmo del Cupido che suona la lira nel gruppo Najade che lord John Campbell Cawdor commissionò a Canova, all'inizio del 1815.

L'opera finì poi nelle collezioni del reggente Giorgio IV d'Inghilterra. 

Questo Amorino replicato nel marmo stava a Roma tra le opere non terminate da Canova al momento della sua morte (1822).

 

 

Copia in piccolo del Teseo e il Centauro

 

"Teseo sconfigge il centauro " (1805-1819) fu commissionata da Napoleone Bonaparte. Prima a Milano, poi acquistata dall'imperatore Francesco I d'Austria per il Theseustemple nel Volksgarten a Vienna: dal 1891 si trova nel Kunsthistorisches Museum.

 

Busti femminili

 

 

Disegno autografo del Busto di Se Stesso

 

E dunque girando per l'Italia e non solo, s'incontrano in ville e giardini gli originali e le copie conformi delle opere del divin scultore di Possagno.

 

Copia del Damosseno la vidi sulla Costiera Amalfitana:

VILLA CIMBRONE

Altre opere del Canova si trovano sul lago di Como:

VILLA CARLOTTA

Ercole e Lica è a Villa Giulia a Roma:

GALLERIA ARTE MODERNA ROMA

Poi c'è ovviamente il Museo Civico di Bassano:

MUSEO CIVICO di BASSANO

 

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