2003 BRETAGNA & NORMANDIA 2003
Agosto 2003 la ciurma composta da Tonno 1°, Tonno 2° e lo scrivente parte alla volta della Bretagna. 1680 km separano Bolzano dalla costa sulla Manica.
Raggiunta Stoccarda e poi Strasburgo abbiamo seguito il parallelo a Sud di Parigi e quindi Nancy, Troyes, Orleans, Le Mans fino a Rennes.
Da Rennes mancavano ancora 100km per raggiungere Pleneuf Val Andrè piccola località balneare dove ci attendeva un bel faro a striscie bianco e verdi con i piedi nell'acqua.
La Cote d'Emeraude in diapositiva
Il faro di Capo Frehel più a Est, dista una trentina di chilometri. Tutta la costa atlantica e non solo quella francese è costellata da queste immaginifiche costruzioni che costituiscono una potente calamita anche ottica. Il panorama e la bellezza delle scogliere completano di solito il quadro.
Tramonto a Cap Frehel
La tappa successiva è St.Malo che nel XVII secolo era il principale porto della Francia, famoso anche per i corsari che con il consenso del re depredavano le navi straniere specie quelle spagnole e della Compagnia delle Indie Orientali.
I discendenti di questi corsari sono qui ritratti nella famigerata locanda dei borsaioli; quello a destra è il terribile e sanguinario Barbableau, quello a sinistra un ingegnere del genio della sciabola.
|
|
|
Distratti dalle 40 questions su Comment va votre vie l'ambita preda coloured dei corsari della Martinica è volata via come il gabbiano Jonathan:
La Belle Giamaichen: Elle veut coucher avec moi sessua..
Le Mont Saint Michel dista 60km e ci arriviamo verso il tramonto.
Mont Saint Michel in diapositiva
L’imponente abbazia fu edificata nell'anno 708 quando Sant Oberto costruì un piccolo oratorio sul Mont Tombe. Il monastero benedettino raggiunse il massimo splendore tra il 1100 e 1200 quando migliaia di pellegrini chiamati " Michelots " giungevano qui per onorare il culto dell’arcangelo Michele.
La chiesa fu più volte ricostruita e nel XIII secolo fu affiancata da un monastero costruito su tre livelli.
Fu trasformata in prigione dopo la rivoluzione francese e dichiarata monumento nazionale nel 1878.
Al mattino è il ritiro della marea con quelle esili lame d'acqua ad attrarre il fotografo:
In questa celebrata località sono stato una prima volta nel 1980 con la banda dei 4GATS allora dei " Giovinotti " 22 enni poi rovinati dallo studio, dall'alcool e dall'assenza di giamaicane.
Francia 1980
Il 1 agosto 1980 eravamo a Parigi quando scoppiò la bomba che distrusse la stazione di Bologna. Ricordo che a St.Malo " I Taliani " fecero fuori tutto il pane del ristorante della marina, lasciando basito il gestore.
Ricordo anche tante scatolette di tonno e tanta fame giacchè si viaggiava in tenda risparmiando l'inverosimile.
Fu un'impresa epica da corsari in terra di Francia; spendemmo circa 150.000 £. in 15 giorni benzina compresa.
Coltivazioni di ostriche
Le ostriche allora non ce le potevamo permettere e probabilmente neanche il Calvados, l'acquavita di sidro di cui ne ignoravamo l'esistenza.
Il sidro e cioè il semplice succo di mela lo scoprimmo e bevemmo nella zona di Carnac in Bretagna danzando tra i Menhir e Dolmen del 6500 a.C.
La zona compresa tra la penisola del Cotentin e Le Havre è nota sopratutto per lo sbarco di Normandia del 6 giugno 1944, il famoso D-Day.
Omaha Beach
La prima sosta fu quella a Saint Mere Eglise con l'immagine iconica del paracadute sul tetto del campanile.
Il manichino posto sul campanile della cittadina ricorda Jhon Steele che visse quella terribile avventura. L’episodio fu ripreso nel film " Il giorno più lungo " del 1962 di Ken Annakin con attori del calibro di John Wayne, Robert Mitchum, Henry Fonda, Richard Burton, Sean Connery.
Ricordiamo anche il più recente " Salvate il soldato Ryan " del 1998 diretto da Steven Spielberg che poi prese l' Oscar.
Il regista ebbe sotto gli occhi le famose immagini di Robert Capa sempre in prima linea lì dove gli avvenimenti, avrebbero segnato indelebilmente la storia e purtroppo anche la sua vita.
Sainte Mere Eglise fu la prima cittadina del continente ad essere liberata dalle truppe aviotrasportate americane composte dalla 82 e 101 esima divisione.
Furono utilizzati 1662 aerei e 200 alianti che paracadutarono circa 14.000 uomini.
In questa missione gli americani ebbero più di 2500 perdite dovute all’imprecisione dei lanci, alla natura del terreno paludoso delimitato da fitte siepi un ottimo riparo per i cecchini delle truppe di occupazione tedesche.
|
|
|
Quella che viene chiamata battaglia di Normandia prevedeva lo sbarco delle due armate americana e britannica in cinque spiaggie distinte:
Lo sbarco divenuto poi epico fu quello di Omaha che costò migliaia di vittime perchè la prima ondata era costituita da truppe giovani e inesperte ( era il loro battesimo del fuoco e dunque fu un macello ) e il presidio di quel tratto di costa era affidato a truppe tedesche D.O.C. che sapevano il fatto loro.
In altre spiaggie erano presenti spesso dei mercenari provenienti da mezza Europa che annusata l'aria si arresero quasi subito.
Vediamo qualche altro numero perchè si trattò della più importante operazione di guerra mai avvenuta nella storia recente.
L'OPERAZIONE OVERLORD
L'operazione " Signore Supremo" prevedeva un assalto su un fronte di 40 km utilizzando più di 6000 mezzi anfibi ( landing crafts ).
Nelle prime 48 ore dell’invasione prenderanno terra più di 176.000 uomini e 20.000 veicoli tra cui 1500 carri armati e 3000 cannoni.
L’armata di mare comprendeva più di 5000 navi e 4000 imbarcazioni utilizzate tra le navi stesse e la costa.
Il 5 giugno 1944 nella zona "Z" soprannominata " Piccadilly Circus" si diedero appuntamento ben 4500 navi provenienti dal porto do Portsmouth.
La flotta aerea comprendeva 2100 caccia e 6000 bombardieri.
I CADUTI NELLA BATTAGLIA DI NORMANDIA 6 GIUGNO - 22 AGOSTO 1944
AMERICANI 13786
BRITANNICI 19008
CANADESI 5007
POLACCHI 650
TEDESCHI 58172
Se questi sono i militari caduti bisogna ricordare che Caen e i paesi intorno, presidiati dalle truppe tedesche di rincalzo, ebbero 30.000 vittime tra i civili a causa dei continui bombardamenti degli alleati. Ovviamente i tedeschi usaro questi morti per la propaganda.
Cimitero militare americano: qui riposano 10.000 caduti
Le cose comunque andarono per il loro verso anche perchè il generale Rommel era tornato in Germania per suicidarsi e Hitler dormiva sognando di giocare col globo terracqueo e non voleva essere disturbato. A causa di ciò le divisioni corazzate tedesche rimasero inoperose e si mossero con grande ritardo non riuscendo più a fermare gli alleati. Utilissimo fu il ccontributo dei partigiani francesi che fecero saltare le linee di comunicazione e la rete ferroviaria.
I cavalli di frisia di Rommel nei campi minati
I mulberries ad Arromanches
E' impressionante leggere quale fu lo sforzo militare per riconquistare il suolo europeo occupato dai nazisti. I mulberries costituivano dei porti artificiali per poter attraccare le navi di grossa stazza più al largo.
Queste e altre esaurienti informazioni si trovano nel museo di Caen dedicato allo sbarco di Normandia.
|
|
|
Ma passiamo oltre dimenticandoci della follia degli uomini che a quanto pare s'annida come un cancro nel profondo dell'ipotalamo e immergiamoci nell'oppio dell'arte per risollevarci un po' e concludere questo reportage .
Seguendo la costa verso Est siamo giunti a Honfleur che nel XIX secolo era un centro artistico e balneare di notevole importanza come le vicine Trouville e Duevillle. Frequentata da pittori quali Courbet, Boudin, Sisley, Pissarro, Monet, Renoir e Cezanne ospita ancor oggi una colonia di artisti.
L'aria che si respirava allora era quella della Bella Epoque....bella per pochi.....i salesiani già giocavano in borsa mentre il gobbo di Notre Dame suonava le campane a morto visto che era deceduto negli anni 30 dell'Ottocento. Ma si sà ...i miracoli...
Claude Monet (1840-1926): Camille Monet e la cugina sulla spiaggia di Trouville (1870)
Eugene Boudin (1824-1898): Donna con l’ombrello a Honfleur (1880)
Il luogo più celebrato dell'alta Normandia è sicuramente Etretat con la Falesia d’Arval. Lo scrittore Moupassant paragonò queste rocce ad un elefante che tuffa la proboscide in mare.
Etretat: La Manneporte
Gustave Courbet (1819-1877): La Manneporte di Etretat dopo la tempesta (1869)
Claude Monet (1840-1926): Barche sulla spiaggia a Etretat (1883)
Riccardo Di Valerio (1958): la Falesia d'Arval (2003)
E con questa immagine termina il reportage costituito da foto digitali con risoluzione 2048 x 1576 pixel ottenuti con la prima compatta digitale della Nikon, la Coolpix 885 . Le foto in piccolo sono ottenute invece da diapositive Velvia Fujichrome RVP 50 ISO for Professionals scansionate con attrezzatura propria.
Nota:
Le foto risalgono al 2003 ma quanto riportato è stato elaborato e pubblicato nell'aprile del Tappo Corona 2021.
Speren de stappar sta bozza e farla finià.